Cyberpunk 2077 avrà enormi conseguenze per CD Projekt RED
Il lancio di Cyberpunk non è stato un trionfo da tutti i punti di vista, come ci si poteva attendere dopo un'attesa che dura dal reveal del 2012. Se nel breve periodo, i ricavi scaturiti dalla mera vendita del gioco hanno agilmente coperto i costi di produzione, con un lancio che isolato interamente dal contesto complessivo avrebbe fatto la storia, nel lungo termine la software house CD Projekt Red, rischia problemi non indifferenti che potrebbero compromettere irreparabilmente le sue future attività.
Troppi problemi, troppa poca chiarezza, troppe piccole scialuppe di salvataggio in un mare in tempesta. Sì, gli hotfix sembrano apportare migliorie al gioco e consentono ad alcuni dei giocatori old gen di avanzare dove prima crash e bug bloccavano le quest principali, ma c'è ancora troppo che non funziona.
Cerchiamo di dare uno sguardo alle più recenti problematiche e alle conseguenze (anche legali ed economiche) che stanno insorgendo per la software house.

I problemi con gli store digitali
Troppe le richieste di rimborso da parte dei fan affinché non ci fossero problematiche legate ai distributori digitali.
Playstation Store ha ricevuto così tante richieste da parte dei giocatori da dover aprire una specifica pagina intitolata "Cyberpunk 2077 Refunds" per gestire la questione. Una disputa sarebbe nata nel momento in cui CD Projekt RED ha garantito di rimborsare i fan che lo richiedessero senza aver preso alcun accordo con Sony per quanto riguarda la piattaforma e le richieste ricevute tramite store. Conseguenza? Cyberpunk 2077 è stato rimosso, da accordo tra le parti, dal Playstation Store per il momento. La promessa di rimborso avrebbe potuto creare un pericoloso precedente per Sony per quanto riguarda gli acquisti digitali e la richiesta di rimborso per giochi già scaricati e giocati.
Anche Microsoft si sta muovendo sullo store Xbox, dove benché il titolo sia presente sul negozio, è adesso stato inserito un avvertimento: "Gli Utenti potrebbero riscontrare problematiche nelle performance del gioco su Xbox One finché il gioco non sarà aggiornato". Insomma, una misura meno drastica, ma volta allo stesso fine di Sony: se acquisti Cyberpunk 2077 sullo store, sei stato pienamente avvertito ed informato dei problemi che potresti riscontrare. Ad ogni modo, anche Microsoft si è attivata per i rimborsi agli utenti insoddisfatti.

Il danno si estenderebbe dunque oltre la mera sfera economica di CD Projekt RED ma coinvolgerebbe le parti terze in maniera non trascurabile.
La gestione di CD Project RED
Molte perplessità nascono dal mondo in cui la software house ha gestito sia la produzione del gioco, sia la campagna marketing, sia l'informazione generale nei confronti del pubblico. Il New York Times riporta parole anonime di dipendenti che descrivono i leader della compagnia come uomini di marketing la cui visione artistica e l'entusiasmo per il gioco superavano spesso le prodezze tecniche. Un ex dipendente ha parlato delle manifeste preoccupazioni da parte degli sviluppatori che non riuscivano, durante la creazione, ha rendere realtà le promesse di un mondo interamente personalizzabile. Sul sito Glassdoor, un ex-dipendente recensì la dirigenza della società, scrivendo che "trattano la compagnia come un modo per fare soldi, non vedono i dipendenti come persone".
Tutte queste rivelazioni non dovrebbero sorprendere: la vicenda del crunch lavorativo imposto agli sviluppatori per riuscire a servire un gioco pesantemente in ritardo con le date che il management aveva più volte annunciato costituiscono fatto noto.
Una vicenda tetra che costituirà un enorme problema di reputazione per CD Projekt RED (che continua a calare in borsa) è quella che può essere definita come vera e propria disonestà volontaria. Quando Cyberpunk 2077 è stato posticipato al 10 Dicembre 2020, la società aveva già ufficialmente comunicato che il gioco funzionava in maniera sorprendente su Xbox One e Playstation 4 (il fatto stesso che ne fossero "sorpresi" avrebbe dovuto forse destare qualche sospetto). Nonostante ciò, le copie inviate per recensioni riguardavano unicamente il PC. Come già affermato da altre fonti mediatiche pubblicamente, e ore confermato dal NY Times, i recensori hanno per mesi tentato di ottenere copie su console senza alcun risultato, nonostante la promessa da parte di un rappresentate della società che sarebbero state inviate poco prima del lancio.
La conseguenza? Molti dei recensori non hanno ottenuto la copia console fino ai giorni successivi all'embargo, già molto vicino alla data d'uscita, per cui non hanno potuto in alcun modo esplorare e riportare agli utenti le problematiche legate a queste versioni (neanche le versioni Playstation 5 e Xbox Series X sono esenti da problemi, ad ogni modo). Molte persone si sono ritrovate con un gioco non giocabile, costretti ad attendere gigabyte su gigabyte di hotfix. È difficile credere che non ci fossero cattive intenzioni.
Cyberpunk 2077 funziona ora?
Più hotfix sono già stati rilasciati per Cyberpunk 2077, e benché alcuni dei problemi siano stati corretti, la tragicomicità della situazione si manifesta in maniera insistente: per ogni correzione, sorgono nuovi problemi. Alcuni degli errori di crashing delle missioni, alcuni cali di framerates, sono stati risolti ...