Licantropus - Werewolf By Night: la recensione
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Licantropus - Werewolf By Night: la recensione

A seguito della morte del leggendario Ulysses Bloodstone, la vedova Verussa organizza una caccia per recuperare un’antica reliquia eleggendo, di fatto, il nuovo leader dei cacciatori di mostri.

Tuttavia tra i cinque concorrenti, oltre alla figlia rinnegata dei Bloodstone, c’è anche Jack Russell (Gael Garcia Bernal), un esperto cacciatore che nasconde un terribile segreto…

 

A Marvel Studios special presentation…

Così viene introdotto Licantropus - Werewolf By Night, primo speciale a cura dei Marvel Studios che presenta al grande pubblico uno dei mostri più iconici (ma non del tutto conosciuto) della Casa delle Idee.

Forte di una storia editoriale iniziata nel 1972, Licantropus è un antieroe ispirato alla leggenda dell’Uomo Lupo che esplora, nei 43 numeri a lui dedicati, il lato puramente horror e grottesco della Marvel, ispirandosi di fatto non solo alla mito medioevale del personaggio ma anche ad opere narrative ben più moderne come L’Uomo Lupo (1941) con il leggendario Lon Cheaney Jr.


Nonostante l’iniziale successo editoriale (lanciando anche il personaggio di Moon Knight nel numero 32), Licantropus sparisce pian piano dal roster dei grossi personaggi made in Marvel, venendo relegato a semplice comparsa e co-protagonista in opere minori.



Si è preso un bel rischio, quindi, il mammasantissima dei Marvel Studios, Kevin Feige, quando nell’agosto del 2021 annunciò uno speciale a tema Halloween sul personaggio in questione.

Un rischio che si è trasformato in sincera curiosità da parte dei fans quando venne mostrato il primo trailer di Werewolf By Night (Licantropus da noi) durante il D23 Expo di settembre (ne abbiamo parlato QUI).


Licantropus si presenta come un mediometraggio di 55 minuti ad opera del compositore Michael Giacchino che oltre a curare la colonna sonora, qui è anche al timone della regia.

Una scelta sicuramente insolita quella di realizzare un mediometraggio rispetto ad una più gettonata serie tv o ad un lungometraggio di due ore, eppure in soli 55 minuti Giacchino riesce a condensare in maniera egregia tutta l’atmosfera cupa del personaggio in un connubio di citazionismo mai ruffiano con alcune scelte stilistiche discretamente azzeccate.


A partire dal bianco e nero che fa tanto cinema di genere anni 30-40-50 (a cui Licantropus deve tanto), in Werewolf By Night si omaggiano i mostri dei primi decenni del 900, mischiando sapientemente l’azione e la violenza in un grande e grosso tributo: non solo alle creature della Universal come per l’appunto l’Uomo Lupo di Cheaney, ma anche ai mostri sacri fatti di carne e ossa come i nostrani Lucio Fulci e Mario Bava, con una spruzzata di George Romero qua e là che tanto farà piacere ai fans dell’orrore su celluloide.



Giacchino inoltre (e molto furbamente aggiungiamo noi), sfrutta il bianco e nero per infarcire il film di sangue e brutalità, la fotografia volutamente vintage del film aiuta il regista ad aggiungere la violenza necessaria senza però cadere nell’occhio della censura di papà Disney.

Da questo punto di vista, quindi, Werewolf By Night risulta un prodotto diverso e sicuramente innovativo rispetto agli standard a cui il Marvel Cinematic Universe ci ha abituati finora.


L’unico vero difetto di questo bianco e nero (e del film in generale e se proprio ne vogliamo trovare uno), tuttavia, è un’eccessiva patinatura dell’immagine.

Nonostante una leggera sgranatura, la fotografia risulta fin troppo moderna e cozza un po’ con le atmosfere da epoca d'oro di Hollywood a cui il prodotto fa riferimento.



In definitiva Licantropus – Werewolf By Night è un prodotto genuino, divertente, scorrevole e ben ritmato. 55 minuti senza esclusioni di colpi che introducono un personaggio risulta comunque nuovo nonostante, cinematograficamente parlando, l’Uomo Lupo sia un mostro con più di un secolo di storia alle spalle. Michael Giacchino, al suo esordio come regista, dirige con mano sicura il primo speciale a tema dei Marvel Studios, un progetto che merita assolutamente la visione per il suo essere asciutto, leggero ma anche assolutamente autoriale nella sua reminiscenza reverenziale ai grandi classici del genere. Se a questo aggiungiamo un’atmosfera lugubre ma mai barocca, degli attori dannatamente in parte, una sezione action di tutto rispetto nella seconda parte dell’opera e una narrazione coerente con i classici a cui fa riferimento, ecco che Licantropus manda in rampa di lancio l’horror nel MCU, facendo ben sperare per il futuro del genere anche in previsione di prodotti già annunciati come Blade (con il due volte Premio Oscar Mahershala Ali) o ipotetici progetti futuri come Midnight Sons, nel quale, a nostro parere, Jack Russell e il suo amico “Ted” ci starebbero benissimo. Una boccata d’aria fresca in una Fase 4 non propriamente memorabile e fin qui troppo altalenante.


VOTO FINALE: 7.5

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