Final Fantasy VII INTERmission - un esperimento da Compilation
- Edy Ferrone
- 16 lug 2021
- Tempo di lettura: 7 min
Rilasciato il 10 giugno, il primo ed unico DLC della prima parte di Final Fantasy VII Remake è un escamotage che consente a Square Enix di sperimentare, una via di mezzo tra la prima e la seconda parte, un modo per comprendere cosa possa funzionare e cosa no ed offrire allo stesso tempo una breve e curata avventura ai giocatori. Valutiamo il primo sguardo al rifacimento del grande classico su PS5.
A poco più di un anno dall’uscita di Final Fantasy VII Remake, Square Enix lancia la versione next-gen dell’esclusiva Playstation. Il lancio è accompagnato da migliorie tecniche, come la modalità grafica con supporto 4K e la modalità performance con focus sulla stabilità dei framerate, e non solo: arriva INTERmission, il primo ed unico DLC dedicato alla prima parte del Remake, non accessibile a chi non possiede la console di nuova generazione (una scelta che ha deluso i fan, soprattutto in virtù dell'impossibilità di accedere con facilità alla console).
Abbiamo completato il DLC e vogliamo condividere i nostri pareri in questa recensione.

LA PIU' GRANDE LADRA DI MATERIA AL MONDO
Yuffie Kisaragi è la protagonista di questo nuovo episodio!
Nell’episodio INTERmission, i giocatori vestiranno i panni di Yuffie Kisaragi, l’iconica ladra di materia di Wutai, durante una missione di infiltrazione a Midgar alla ricerca di una misteriosa Ultimate Materia in sviluppo presso la ShinRa. Ad accompagnarla c’è un personaggio originale, Sono Kusakabe, ex allievo del padre di Yuffie, Godot.

Nonostante fosse un personaggio opzionale in Final Fantasy VII, Yuffie ha fatto breccia nel cuore dei fan grazie alla sua personalità schietta, sempre in bilico tra il divertente e il fastidioso, ed ha occupato un ruolo di rilievo all’interno della Compilation di Final Fantasy VII, apparendo in tutti i titoli principali. Da questa popolarità deriva probabilmente la scelta di Square di sfruttare il personaggio per sperimentare con la nuova generazione e con alcuni nuovi aspetti di gameplay, nonché con i potenziali di una narrativa che abbracci molto più della trama del gioco originale.
La personalità di Yuffie è sicuramente uno dei punti di forza del DLC: impeccabile e migliorata rispetto ad Advent Children e Dirge of Cerberus, Yuffie si presenta con un perfetto equilibrio tra esilarante, indisponente, preoccupata. Insomma, INTERmission riesce a dare alla cacciatrice di materia quella complessità di cui forse aveva bisogno per diventare un membro fisso del team, come sicuramente avverrà nel seguito del remake.
Final Fantasy VII Remake viene realizzato evidentemente con la consapevolezza che in oltre vent’anni l’universo del settimo capitolo si è esteso proprio attraverso la compilation, tant’è che Nomura stesso ha definito il Remake come una quinta parte della stessa. In questo senso il DLC sperimenta cosa significhi far interagire personaggi nuovi e già noti che hanno toni differenti perché tratti da titoli significativamente diversi l’uno dell’altro, nei toni e nel genere. Non è casuale la scelta di ricorrere a Yuffie e il Deepground, già legati insieme dal sequel Dirge of Cerberus, ed unirli a personaggi attuali nella timeline del Remake, in primis Scarlet che per il ruolo rivestito nel reparto bellico della ShinRa non potrebbe non essere a conoscenza di questa unità.
ELEMENTI DI GAMEPLAY SPERIMENTALI
In che modo INTERmission modifica ed espande il gameplay del Remake?
Il gameplay di Final Fantasy VII Remake si aggiorna con nuovi contenuti, e non è una supposizione che essi siano introdotti per una finalità sperimentale; Hamaguchi stesso ha confermato infatti che il sistema di sinergia - per il quale i personaggi del team si focalizzano sullo stesso bersaglio, generando un riempimento più rapido della stasi - e le mosse combo sono state inserite nel DLC perché esiste una concreta intenzione di servirsene anche nella parte due. Durante le battaglie, è possibile premere L2 per sincronizzare i due personaggi e dar vita ad un vero e proprio assalto nei confronti del nemico. La differenza è tangibile e l’utilizzo di questo elemento all’interno dell’episodio ha un impatto significativo sugli scontri. A differenza del gioco principale, è possibile utilizzare unicamente Yuffie, ma servirsi delle abilità di Sonon indirettamente.

Il gameplay della ninja di Wutai, proprio come i personaggi della prima parte, si distingue con la sua unicità, grazie all’utilizzo di attacchi rapidi in combattimento ravvicinato e un repertorio a distanza che fonde attacchi con lo Shuriken e magie elementali. Benché si tratti di un contenuto secondario, è chiaro che lo stile di combattimento di Yuffie sia stato realizzato con la massima dedizione e allo scopo di essere divertente, a tratti più dei personaggi principali introdotti nella prima parte. Anche nell’attraversamento, Yuffie si serve di attacchi a distanza per la distruzione di oggetti o l’attivazione di pulsanti, e da vera ninja è capace di camminare sulle pareti che offrono appoggio.
Le modalità di gioco sono quindi state perfettamente adattate per dei personaggi di Wutai, e questo offre al giocatore la sensazione di star provando qualcosa di nuovo pur restando in armonia con l’universo di gioco.
LA STRUTTURA DELL'ESPANSIONE
Dagli episodi del DLC emerge la voglia di integrare e migliorare la compilation
Proprio come per il gioco principale, gli eventi di INTERmission sono organizzati in capitoli, per la precisione due. In un certo senso, questa divisione richiama quella del Remake, con un primo capitolo ambientato nel Settore 7, più esplorativo ed aperto ad attività secondarie, ed un secondo capitolo che ha luogo nel palazzo ShinRa e mette i personaggi contro soldati, armi, esperimenti. È dunque possibile stabilire questa sorta di parallelismo che consente, ancora di più, a confermare la sensazione di star assistendo ad un racconto parallelo.
Nei bassifondi del settore 7, i giocatori potranno dedicare del tempo a due curiose attività: la ricerca di volantini della Tartaruga Felice, che coinvolgerà anche una piccola sezione stealth bizzarra, e il fantastico Forte Condor. Quest'ultimo minigioco strategico riprende direttamente il gameplay degli eventi di Final Fantasy VII nel luogo omonimo e li trasforma in un passatempo veramente riuscito; Yuffie sfiderà altri personaggi noti del gioco per ottenere il titolo di Grandmaster del Forte, sfruttando un sistema di affinità delle unità messe in campo paragonabile a quello delle creature di Monster Hunter Stories 2. Dedicarsi a queste due attività allungherà non solo le ore di gioco offerte dal DLC ma anche la godibilità dello stesso!

Il secondo capitolo porta il giocatore nei più oscuri piani della ShinRa per esplorarne i segreti già noti agli appassionati della compilation, ma che potrebbero inquietare i nuovi giocatori. La narrativa si serve in maniera furba del legame tra Sonon e Scarlet per legare il mondo della Deepground alla direttrice del dipartimento armamenti della ShinRa.
Una piccola considerazione personale va fatta sui personaggi di Dirge of Cerberus che è, probabilmente considerato l'entrata peggiore della compilation di Final Fantasy VII: va sottolineato che la personalità di Nero subisce un cambiamento quasi radicale in questo episodio. Il personaggio passa da una personalità indifferente e distaccata, ad una sospetta passione per la morte e un'arroganza che non mostrava nel sequel di Final Fantasy VII. Scriviamo questa piccola annotazione perché questo dettaglio ci fa sperare che l'inserimento di alcuni elementi di questi giochi all'interno della main line potrebbe significare che questi saranno migliorati ed elevati ad un livello degno. Il director Toriyama stesso ha esplicitamente parlato dell'esperienza di lavorare a personaggi che a stento conosceva allo scopo di rendere il remake "il culmine di tutte le creazioni che hanno seguito il gioco originale".
UN UNIVERSO UNICO
Legare insieme storie dal tono e il genere diverso non è semplice...
Per i fan di lunga data di Final Fantasy VII e ancora di più la compilation, il DLC costituisce un divertente episodio che permette di vedere improbabili scambi tra personaggi che aiutano a costituire un senso di universo unico. Alcune di queste interazioni sorprenderanno, e non solo perché inattese, ma perché funzionano con molta più semplicità di quanto previsto. Esiste una paura per tutti gli amanti del gioco originale, che fondere insieme troppi eventi della compilation e della lore estesa di questo mondo possa risultare in forzature spiacevoli, ma c’è rassicurazione nel modo in cui INTERMission è gestito: tutto scorre con naturalezza, e quell’intenzione di Hamaguchi di creare una continuità unica, frutto dei lavori dei vari team nel corso degli anni, si manifesta con semplicità.

Proprio come avvenuto durante la prima parte del remake, le personalità sono stata adattate ed ammodernate, senza discostarsi eccessivamente dall’idea originale e dalle emozioni che i personaggi dovrebbe suscitare nei giocatori.

Un discorso differente è Sonon: quando si introduce un nuovo personaggio all'interno di un cast che funziona già alla perfezione, sarebbe auspicabile dedicare qualcosa in più alla backstory e la personalità. Sonon è piacevole e amabile, ma non trova abbastanza spazio da lasciare un effettivo segno sul giocatore.
Se il risultato finale di queste fusioni è così ben bilanciato, il progetto della compilation risulterà in un prodotto straordinario, capace di accontentare tutti i fan.
L'ESPERIENZA COMPLESSIVA
Nel complesso, INTERmission fornisce circa cinque ore di buon intrattenimento (che si estende verso la decina di ore per chi vuole completarlo a pieno), un combattimento di livello impegnativo e una resa tecnica entusiasmante. La difficoltà dell’espansione è leggermente superiore rispetto al gioco principale, perché lascia meno spazio al giocatore per lo sviluppo spontaneo e ciò risulta in combattimenti più rischiosi, che richiedono una concentrazione maggiore (paradossalmente ciò non è applicabile ai boss intravisti nei trailer che anzi, abbassano il livello di difficoltà).

Alcuni dei personaggi secondari di nuova invenzione risultano persino meglio inseriti rispetto a quelli della parte uno del remake. Per chi ama dilettarsi con ulteriori attività, INTERmission offre un meraviglioso minigioco, Fort Condor (ispirato alle modalità di gioco di Final Fantasy VII nell’omonimo luogo), che costituirà un intrattenimento a sé e coinvolgerà anche altri personaggi del gioco.
Nel complesso, INTERmission è un contenuto espansivo che appassiona i fan della compilation e i nuovi giocatori di Final Fantasy VII, e che apre a molti nuovi scenari che siamo curiosi di esplorare in futuro.
UNO SGUARDO ALLA PARTE DUE
In che modo INTERmission sazia la nostra fame per la parte due?

Senza scendere troppo nei dettagli, è chiaro da alcuni elementi del DLC che il lavoro sulla seconda parte del Remake non è solo iniziato, ma procede a gonfie vele e con l’impegno di rendere il prodotto pienamente next-gen. Se Hamaguchi aveva parlato delle difficoltà che derivano dall’applicare il gameplay della lineare Midgar ad un’esplorazione più vasta del mondo, che porti i giocatori nei tantissimi luoghi del gioco originale, è chiaro che l’operato di perfezionamento di Square Enix non sta avvenendo solo in termini di ottimizzazione e resa tecnica.
I personaggi sono arricchiti con nuove texture e migliorie grafiche che spingono le aspettative alle stelle ed i piccoli riferimenti fanno sognare i fan.
PRO
Combat system estremamente divertente, ancora più ispirato del gioco principale;
inserimento di personaggi di contesti molto distanti piacevole e non eccessivamente forzato;
buon intreccio con gli eventi contemporanei del gioco principale;
personalità e presenza scenica di Yuffie impeccabili;
Fort Condor è un piacere da giocare!
CONTRO
Durata forse poco apprezzabile per chi ha solo interesse nel completamento della trama;
le battaglie con i boss sono spettacolari, ma forse poco difficoltose;
impossibilità totale di utilizzare o conoscere effettivamente Sonon.
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