Recensione: Piccoli Brividi: La Misteriosa Avventura - Attento a te, spettatore
- Adriano Junio Ventrone

- 20 gen
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 11 feb
Approdata su Disney + il 10 gennaio 2025 e prodotta da Sony Television, questa nuova serie tratta dai romanzi del celebre R.L. Stine continua la scia positiva di prodotti televisivi legati all’universo horror per ragazzi più celebre del mondo.
Piccoli Brividi: La Misteriosa Avventura, serie sequel (ma non irrimediabilmente collegata) del già buon reboot della serie uscito nel 2023 riesce a reinterpretare alcuni dei romanzi di R.L. Stine in una chiave più “moderna”, andando a fondere in un unico contesto narrativo molti di questi racconti. Queste buone premesse però sono sufficienti a creare un prodotto che renda onore alla celebre collana di romanzi? Scopritelo nella nostra recensione!
Questa recensione NON conterrà spoiler sulla trama!
Cosa Racconta? Piccoli brividi
La storia segue i gemelli Cece (Cecilia) e Devin Brewer, che trascorrono l'estate nel quartiere di Gravesend a Brooklyn, New York, insieme al padre divorziato, Anthony Brewer. Durante il soggiorno, i ragazzi scoprono oscuri segreti legati alla scomparsa di quattro adolescenti nel 1994, trovandosi presto coinvolti in una serie di eventi soprannaturali. Insomma, una classica giornata nell’universo di Piccoli Brividi.

I personaggi
Uno dei fattori che rende memorabili i romanzi scritti da R.L. Stine è sicuramente la costruzione dei protagonisti, spesso volutamente “stereotipati” nei loro ruoli per ricoprire degli archetipi di teenagers ben definiti. In questo caso, gli sceneggiatori hanno fatto uno sforzo in più per rendere i personaggi più tridimensionali. Il bullo, la secchiona, il ribelle e così dicendo sono degli archetipi presenti all’interno del gruppo, ma comunque gli sceneggiatori sono riusciti a donare a ciascuno di loro alcune caratteristiche che rendono i personaggi sorprendentemente reali, forti anche di buone interpretazioni da parte dei loro interpreti.
I gemelli Cece e Devin Brewer, interpretati da Jayden Bartels e Sam McCarthy, ad esempio, sono la classica coppia di gemelli agli antipodi con lei brillante a scuola e lui ribelle ed incline a mettersi nei guai.

Abbiamo a completare la squadra di ragazzi Alex Diaz, interpretata da Francesca Noel nel ruolo della ragazza ribelle figlia di una detective, Frankie interpretata da Galilea La Salvia, talentuosa disegnatrice che sogna di lasciare la periferia di Brooklyn per seguire i suoi sogni ed infine CJ, interpretato da Elijah M. Cooper che funge da personaggio comico che spesso allenta la tensione nel gruppo.
Nel cast di adulti invece non possiamo non citare Anthony Brawer, il padre dei ragazzi, interpretato da David Schwimmer, brillante botanico divorziato che dopo gli eventi del 1994 non ha mai smesso di cercare la verità riguardante il mistero intorno a cui ruotano tutte le vicende. Completa il cast Jen Diaz, detective e madre di Alex Diaz interpretata da Ana Ortiz.
Delle storie che vogliono far crescere
Come detto poco fa, è stata riposta molta attenzione sulla costruzione dei personaggi più giovani, fattore che rende il prodotto facilmente riconoscibile come un qualcosa di derivato dai romanzi di R.L. Stine. Non è infatti un mistero che la collana di Piccoli Brividi, pensata per un pubblico di lettori molto giovane (basti pensare come alcuni romanzi fossero reperibili anche all’interno delle biblioteche delle scuole, soprattutto in America), sia sempre permeata da un alone quasi didattico e di crescita. Lo scopo non è mai stato quello di far paura ai giovani lettori quanto più quello di farli maturare attraverso l'avventura ed il mistero.
È dunque giusto fare un plauso agli sceneggiatori che, probabilmente consci di questo aspetto molto importante dei romanzi, hanno cercato di inserire delle dinamiche simili anche in questa trasposizione per il piccolo schermo.

Gli episodi
Come detto in apertura, la serie riesce ad amalgamare in un solo macrocontesto diversi elementi chiave presi da alcuni dei romanzi più celebri della saga. Tele espediente è già facilmente intuibile leggendo i titoli dei singoli episodi che riprendono praticamente in maniera diretta i titoli dei romanzi di riferimento.

La fusione di questi elementi tendenzialmente funziona, fatta forse eccezione per il terzo episodio, “La macchina stregata” che risulta forse l’unica forzatura di tutta la situazione.
La serie, inoltre, non si prende troppo la briga di spiegare il funzionamento di alcune dinamiche della “cosa mostruosa” che minaccia la vita dei nostri protagonisti, andando a fare un po’ troppo spesso ricorso alla sospensione dell’incredulità dello spettatore. Insomma, se una cosa succede è perché si il più delle volte e non ci è dato sapere altro. Considerando comunque il target di riferimento della serie, questo "problema" non danneggia poi tanto la visione dello show.
Ed i brividi?
Quando parliamo di “paura” riferita a Piccoli Brividi dobbiamo sempre tener conto del target di riferimento sia dei libri che del materiale derivato come le trasposizioni seriali, ovvero un target molto giovane. Durante la visione della serie difficilmente ci sarà un momento di vera paura ma al massimo dei sapienti momenti di ansia ben costruiti. Per la serie non è quindi un totale malus non far paura.
Se comunque cercate un qualcosa di più “serio” partorito dalla mente di R.L. Stine vi segnaliamo la trilogia di Fear Street presente su Netflix (che a proposito, sta per ricevere un quarto film) che va a trasporre delle storie di stampo Piccoli Brividi ma rivolte ad un target più maturo.
Verdetto Finale
PRO | CONTRO |
I personaggi sono ben scritti e con qualche spunto interessante. La macro-trama integra bene diverse storie iconiche dei libri. È fedele ad alcuni dei capisaldi della saga letteraria. |
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Piccoli Brividi: La Misteriosa Avventura si riconferma l’ennesima buona trasposizione delle opere di R.L. Stine. Forte di un materiale di riferimento decisamente robusto e della non scontata bravura da parte della produzione non solo di amalgamare in maniera coerente diversi spunti provenienti da diverse opere ma anche di rimanere fedeli nei confronti della retorica e degli insegnamenti che le opere cartacee vogliono trasmettere, la serie riesce ad intrattenere per bene o male tutti e otto gli episodi da cui è composta. Se siete appassionati di Piccoli Brividi la serie non vi deluderà ma se siete alla ricerca di un qualcosa di più “spaventoso” purtroppo la serie avrà da offrirvi ben pochi momenti di paura. |
Voto Finale: 7.5









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