Recensione: Spider-Man: Miles Morales è più di uno spin-off
- Edy Ferrone
- 16 dic 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Da una nuova console derivano grandi responsabilità!
Nell’era della nuova generazione ad Insomniac spetta il compito di offrire un’esclusiva che metta in risalto le qualità tecniche di Playstation 5, cosa essa ha da offrire al giocatore, e che non deluda le aspettative dopo un primo titolo superbo.
Marvel’s Spider-Man del 2018 aveva infatti convinto tutti, critica e videogiocatori, dagli amanti del genere, a chi lo ha provato ad un anno di distanza a prezzo minimo. La trama rapida ma emotivamente carica aveva ricevuto il favore perfino degli appassionati delle più classiche storyline di Spider-Man.
Noi abbiamo giocato Marvel’s Spider-Man: Miles Morales su Playstation 4 e Playstation 5. Riesce questo spin-off dell’Uomo Ragno a superare questa prova?

Nei panni di Miles Morales
Il gioco vi introduce più intimamente alla vita di Miles Morales, già presente ed in procinto di sviluppare i suoi poteri in Spider-Man e ora allievo ufficiale di Peter Parker, nella sua nuova residenza ad Harlem, con una madre in piena campagna elettorale per diventare sindaco di New York e affetti dal passato che tornano nella sua vita.
Quando Peter affida la città nelle mani del nostro protagonista per seguire Mary Jane nella fittizia Symkaria, Miles sente tutto il peso e la responsabilità dell’essere l’unico eroe rimasto a tutela della città. I problemi cominciano a sorgere rapidamente. Durante una conferenza di Rio Morales, i mercenari dell’Underground irrompono sulla scena guidati da una misteriosa figura, Tinkerer, in guerra aperta con la società energetica Roxxon.
Mentre la faida si accresce, mettendo a rischio i cittadini di New York ed in particolare di Harlem, Miles porta sulle spalle il peso dell’investigazione e del lotta al crimine accompagnato dal suo amico Ganke Lee. Cosa si cela dietro questa faida violenta e intensa?
Una dimensione più intima
Spider-Man: Miles Morales prende l’essenza del primo titolo e la imposta su di una scala più piccola, anche dal punto di vista narrativo. La brevità della storia si traduce in un’intimità nei rapporti tra i personaggi esistenti che rafforza il concetto di supereroe di quartiere. Il legame tra Miles e la sua nuova comunità crea una relazione speciale, nella quale non c’è solo fede delle persone nell’eroe, ma generale fiducia dell’eroe nei confronti di chi lo circonda.
La storia di Miles parte dalla tutela di un quartiere considerato “sacrificabile”, in maniera che la diversità del personaggio si rifletta in quella dell’ambiente circostante, creando una immedesimazione sensibile, raffinata e spontanea.

I rapporti di Miles sono conflittuali, profondi e controversi (in maniera simile al rapporto di Peter con Octavius), come le emozioni che il protagonista stesso prova nei confronti dell’idea di essere, temporaneamente, l’unico eroe della città. Eccitazione e timore, dovere e responsabilità si fondono con amore e rifiuto di ciò che è sbagliato. La trama è avvincente e raggiunge (se non supera) il titolo principale.
Come cambia il gameplay?
Se vi è piaciuto il gameplay di Spider-Man o dell’Arkhamverse, la formula dell’action non è cambiata molto. Le abilità di Miles, però, garantiscono un combattimento diversificato e ancora più piacevole.

Alcuni dei poteri che scoprirete all’interno del gioco vi consentiranno di considerare effettivamente lo stealth come piacevole alternativa. In Miles Morales vi ritroverete con un dubbio maggiore rispetto al passato e rivaluterete le uccisioni furtive, insolitamente piacevoli per un beat ‘em up.
Le sequenze di combattimento, soprattutto nel covi nemici e nelle fasi avanzate del gioco, sono adrenaliniche ed intense, e rischiano di causare qualche difficoltà anche ai giocatori più esperti del genere.
Quanto sono distanti le esperienze PS4 e PS5?
Le esperienze Playstation 4 e Playstation 5 sono innegabilmente diverse. Questo non vuol dire che Miles Morales non sia un ottimo gioco anche sull’ormai old gen, che non presenta alcun problema dal punto di vista tecnico, ma piuttosto che è evidente che il gioco sia stato realizzato tenendo in mente le caratteristiche della nuova generazione.
Playstation 5 vi offre la possibilità di giocare il titolo in modalità Performance (60 fps) o in modalità resa grafica (30 fps con ray-tracing attivo). Abbiamo completato una run per modalità, e dobbiamo dire che benché sia stato piacevole provare il ray-tracing su console, il gioco rende molto meglio in Performance. Recentemente, sarebbe stata aggiunta una nuova mode che consente i 60 fps con ray-tracing attivo. Il gioco è perfetto su Playstation 5 e svolge il suo lavoro di illustrare le qualità della console in game. Debole invece l’utilizzo delle feature DualSense.

Il nostro verdetto
Spider-Man: Miles Morales è una toccante storia che guarda da vicino la nascita di un eroe che ci eravamo persi con il già maturo Peter Parker del gioco principale. Senza sdegnare la lore fumettistica del personaggio, il titolo gioca con la cornice e la ridefinisce affinché calzi sul dipinto che vuole mostrare. È difficile non farsi coinvolgere emotivamente da questa narrativa e restarne indifferenti.
Accompagnato da un gameplay piacevole sia nelle fasi d’azione, sia nell’esplorazione, Miles Morales è il titolo perfetto per chi vuole godersi un viaggio rapido nelle prestazione next gen e per chi vuole un’avventura da vivere tutto d’un fiato su Playstation 4. In più, per la sua ambientazione nel tempo e nello spazio, è la perfetta scelta per il vostro Natale.
Piattaforme provate: Playstation 4, Playstation 5.
PRO
- Trama toccante ed interessante, scena quasi cinematografiche;
- Cast di personaggi amabile;
- Gameplay divertente e ricco, difficile annoiarsi;
- Missioni secondarie migliori rispetto al precedente.
CONTRO
- Risente della brevità delle vicende, proprio come il titolo che lo ha preceduto;
- Qualche gadget più interessante non avrebbe guastato.
Comentarios