È giusto che Baldur's Gate III abbia vinto il GOTY 2023
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È giusto che Baldur's Gate III abbia vinto il GOTY 2023

Il 2023 è stato un anno fantastico per il gaming; abbiamo infatti potuto metter mano a delle vere perle come Spider-Man 2, Resident Evil 4 Remake, The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, Alan Wake II e soprattutto Baldur’s Gate III. Ma se è vero che tutti questi titoli (ed anche altri, c’è da dire) hanno in qualche modo alzato l’asticella della qualità dei rispettivi generi com’è possibile che un gioco apparentemente di nicchia come Baldur’s Gate III sia riuscito non solo a sottrarre tutti i premi maggiori ai suoi illustri avversari ma anche a scuotere così tanto il settore da costringere alcuni sviluppatori a mettere le mani per giustificare alcune “mancanze” nei propri titoli?


Beh, le risposte sono molteplici.


Tutto inizia dall'early access


Ampiamente vociferato tra gli aficionados del genere, la prima prova tangibile del titolo arrivò il 6 Ottobre 2020 nella forma di accesso anticipato su Steam e Google Stadia (versione poi tragicamente cancellata in seguito alla chiusura del servizio). Il titolo di Larian è rimasto in questo stato fino al 3 Agosto 2023.  Durante questo lasso di tempo, c’è da dire, gli sviluppatori sono stati capaci di mantenere una comunicazione costante con i giocatori e soprattutto di ascoltare attentamente i feedback (sia positivi che negativi) per poi rilasciare sul mercato una versione quanto più perfezionata del loro titolo.


Col senno di poi questo aspetto dello sviluppo, inutile dirlo, non è minimamente da sottovalutare ed anzi è stata una mossa lungimirante da parte di Larian, soprattutto se, guardando al passato più o meno recente, troviamo titoli che avrebbero avuto bisogno di un periodo di Early Access per permettere agli sviluppatori di aggiustare il tiro nel tempo.

protagonisti baldur's gate iii
I protagonisti di Baldur's Gate III durante l'early access
 

Un’eredità importante


Inutile dirlo, il gioco è il terzo capitolo di una saga storica nata nel lontano 1998 dalle sapienti menti di Bioware, i padri di altre saghe straordinarie come Dragon Age (nato proprio quando Bioware perse i diritti di Dungeons & Dragons e quindi fu costretta ad abbandonare Baldur's Gate) e Mass Effect.


Già all’epoca il primo titolo riuscì a rivoluzionare il suo genere, forte di un comparto tecnico eccellente, una storia avvincente, ambientata ovviamente nell’universo narrativo di Dungeons & Dragons, e più in generale un livello qualitativo generare tanto elevato da far impallidire tutti gli altri titoli del suo genere.

Baldur's Gate e Baldur's Gate II
Le riedizioni dei primi due capitoli

Purtroppo però, nel 2001, dopo la pubblicazione di Baldur’s Gate II: Shadows of Amn, i rapporti tra Bioware e Interplay Entertainment (publisher di Bioware non che detentrice dei diritti videoludici di Dungeons & Dragons e per estensione di quelli di Baldur’s Gate) s’interruppero, lasciando la saga in un limbo fatto di DLC, espansioni, versioni estese e chi più ne ha più ne metta.


In un non ben specificato momento della storia i diritti della saga vengono dati a Larian Studios, software house già celebre per la saga di Divinity.


 

Il Fenomeno mediatico

 

Diciamoci la verità; chi si sarebbe aspettato che un gioco di ruolo con visuale dall’alto, alla vecchissima maniera insomma, potesse dar vita ad un fenomeno mediatico? Certo, l’Early Access ha registrato circa 2.5 milioni di copie vendute, ma da qui ad essere acclamato nel mondo non è un passo tanto breve.


Diciamo che il tutto si potrebbe riassumere con un favorevole allineamento dei pianeti chiamato “50esmino anniversario di Dungeons & Dragons”. Nel 2024 infatti, il gioco di ruolo da tavola più famoso di sempre compirà 50 anni, e per l’occasione non potevano mancare iniziative volte a celebrare e ravvivare l’interesse del mondo per il brand, basti pensare che tra il 2022 ed il 2023 abbiamo avuto prodotti correlati a D&D del calibro di Stranger Things, Legend of Vox Machina (acclamata serie animata di Amazon basata sulle sessioni di gioco di Critical Role), diverse espansioni del gioco di carte Magic (anch’esso creato da Wizards of the Coast, azienda creatrice di D&D),il film Dungeons & Dragons: L’onore dei Ladri, acclamata trasposizione cinematografica del brand con un cast di tutto rispetto (Chris Pine, Michelle Rodriguez, Hugh Grant) ed infine Baldur’s Gate III.

Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri
Poster del film di Dungeons & Dragons

A contribuire all’esponenziale risonanza mediatica del gioco, inutile dirlo, ci hanno pensato abbondantemente anche i content creator delle più disparate piattaforme che, catturati dal gioco, hanno portato sugli schermi di milioni di giocatori quello che Baldur’s Gate III ha da offrire.


Ovviamente questo discorso non è volto a sminuire il sontuoso lavoro di Larian ma anzi, serve a capire anche quanto gli sviluppatori siano riusciti a galvanizzare una situazione già molto favorevole riuscendo a presentare un prodotto assolutamente all’altezza delle aspettative. È infatti difficile che un fenomeno mediatico non inizi a scricchiolare poco dopo che l’interesse del pubblico inizi a scemare, ma sembra proprio che Larian stia riuscendo a mantenere alto l’interesse del mondo per la sua opera.

 

L’onestà che ripaga

 

Oltre l’innegabile bontà del prodotto in sé quello che ha veramente sorpreso è stata l’onestà di Larian; lo studio infatti non ha mai provato, nemmeno per un momento, a vendere il suo prodotto con dichiarazioni altisonanti o con premesse mirabolanti, ha semplicemente dato al mondo il gioco che volevano sviluppare, senza caricarlo di hype spropositato e malriposto.


Il gioco è uscito di base in condizioni ottimali, pieno di contenuti di qualità e tantissime (quasi troppe) attività da svolgere che sono state ulteriormente ampliate aggiornamento dopo aggiornamento in maniera del tutto gratuita. Viene da sé che in un contesto in cui ormai i giocatori sono abituati da anni a ricevere giochi monchi (quasi delle beta), giochi poco rifiniti e contenuti a pagamento la strategia messa in atto da Larian risulti non solo lodevole ma anche vincente.

swen vincke in armatura
Swen Vincke, Game Director di Baldur's Gate III

Tale onestà verso i giocatori è risultata così rumorosa e "scomoda" da spingere altri sviluppatori ad intervenire preventivamente con dichiarazioni del tipo: “Si però questo non può essere lo standard produttivo di tutti i giochi, eh!”.

 

Baldur’s Gate III è un bene per tutti i giocatori

 

Una grossa fetta dell’industria videoludica (dai publisher fino alle software house) ha da tempo preso la brutta abitudine di prendere prodotti incompleti, pomparli di hype tramite marketing aggressivo e lanciarli sul mercato a prezzo pieno aspettando poi il momento più opportuno per aggiungere quei contenuti mancanti tramite DLC a pagamento, ed in un contesto del genere un gioco come Baldur’s Gate III risulta essere una manna dal cielo per i videogiocatori.


Baldur's Gate III perfect scores
I "Perfect Score" assegnati al gioco

Un gioco dovrebbe sempre uscire completo e non si dovrebbe mai vendere contenuti palesemente tagliati dal gioco base spacciandoli per “supporto post-lancio”. Certo, Baldur’s Gate III sta ricevendo un massiccio supporto post-lancio da parte di Larian, ma si tratta di tutte migliorie ad un’opera già gigantesca e sontuosa di suo, basti pensare alla patch 5 che addirittura va ad aggiungere un epilogo nuovo alla storia, oltre che a contenere migliorie varie e tante attività inedite. Ed in più sono gratuite.

 

In conclusione

 

Potremmo rimanere a parlare per ore del perché Baldur’s Gate III meriti di essere a mani basse il GOTY di questo 2023 ma credo che il tutto possa riassumersi in una sola frase: "Baldur’s Gate III è l’archetipo di quello che un titolo Tripla AAA dovrebbe essere; ricco di contenuto e qualità". Chiaramente questo discorso non è volto a sminuire gli "avversari" del gioco che si sono misurati per il titolo di GOTY, semplicemente vuole sottolineare quanto un mix composto da qualità del prodotto, giusta comunicazione ed occhio di riguardo per i giocatori abbia costituito un fattore determinante per la trionfante vittoria di Larian Studios ed il loro Baldur's Gate III.

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