Il Retronauta: videogame, nascita, fallimento e rinascita grazie a Sega e Nintendo
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Il Retronauta: videogame, nascita, fallimento e rinascita grazie a Sega e Nintendo

Bentornati su Il Retronauta! Nell'appuntamento di approfondimento di questa settimana, parleremo del videogioco, dal periodo del suo massimo splendore, al fallimento e alla rinascita grazie a Sega e Nintendo.

 

La storia dei videogame è una storia fatta di esperimenti, successi e rimpianti che ripercorreremo, nelle sue innumerevoli fasi, con alcuni cenni storici e qualche piccola notizia.


Il Videogame: cenni storici


Iniziamo con un po’ di storia della nascita dei videogame.

I primi videogiochi erano molto semplici, si trattava dei simulatori di ping-pong, i conosciutissimi Pong, dalla grafica estremamente semplice in bianco e nero.


Il Pong nasce, in realtà, come software nel 1966, quando un ingegnere della Sanders volle creare un progetto alternativo su come utilizzare gli apparecchi televisivi.


Il progetto incontrerà molte problematiche e slitterà.


Nel 1971 la Magnavox con la sua console Odyssey porterà avanti il progetto creando la prima console della storia. Nel 1972, il fondatore di Atari, ispirandosi all’Odyssey, fece sviluppare il videogioco Pong per la sua azienda. Così nacque il primo cabinato di successo della storia, avendo ottenuto l’antecedente Computer Space del 1971 scarsi risultati.


Il pong dell’Atari era molto simile a quello della Sanders, ma aveva delle differenze nel gameplay, come, ad esempio, effetti del tiro se colpivi la pallina all’ultimo momento.


La versione console del gioco fu messa in vendita nel 1975.

E così, agli inizi degli anni 80’, il settore dei videogiochi si sviluppò soprattutto in America per quanto concerne il software prodotto e le software house presenti.


Atari era il leader indiscusso del settore.


Gli imprenditori ci si buttavano a capofitto, perché all’epoca bastava davvero poco per entrare in questo business e ricavarne parecchi utili. Molti di questi imprenditori, in realtà, non sapevano cosa fosse un videogioco. Bastava per loro che uscisse un titolo sotto licenza, così che potessero possederne i diritti e attirare il consumatore. In realtà così non fu, perché appunto i consumatori stanchi di vedere giochi tutti simili tra loro, dei cloni di Pacman, o titoli di qualità mediocre, smisero di acquistare videogiochi.


Atari e la licenza di E.T.


E parlando di licenze, chi ricorda Atari ed il suo videogioco su E.T.? Ai tempi Atari volle che il gioco uscisse il prima possibile, data di lancio Natale 1982, e assunse Howard Scott Warshaw per crearlo.

Se ve lo state chiedendo, sì, all’epoca bastava anche una sola persona per creare del software fatto bene. Warshaw aveva già lavorato a dei videogiochi su licenza per Atari e il suo 2600, e con ottimi risultati, ma in questo caso volle creare qualcosa di nuovo, e così nel poco tempo concessogli nacque un gioco incompleto e problematico.


In seguito Warshaw dichiarò di aver fatto un ottimo lavoro nel poco tempo concessogli.


Il videogioco fu un vero disastro, e così, tra software invenduto e consumatori risarciti dalla stessa Atari, il videogioco fu ritirato. Tutte le copie invendute furono seppellite in una discarica nel New Mexico nel 1983, e di recente, nel 2014, sono state “riesumate” dalla spazzatura dove erano sepolte.


La crisi dei prezzi e l'arrivo di Nintendo e Sega


Le cause della crisi non sono ovviamente tutte da collegarsi ai videogiochi mediocri, ma anche ad una guerra dei prezzi, e l’entrata nel mercato dei primi home computer a basso costo. Questi, tra cui il Commodore 64, venivano venduti a cifre estremamente basse, e potevano essere usati sia come macchine da lavoro e contemporaneamente da gioco, quindi finirono per creare una competizione con le console.

E così, nel 1983 nel Nord America ci fu la crisi dei videogiochi, che portò alla bancarotta molte aziende che producevano console. Solo successivamente, grazie ad una fortunata console dalle politiche rigide proveniente dal sol levante il settore dei videogiochi si risollevò: parliamo di Nintendo e il suo Famicom in Giappone o NES in Europa.


Il Famicom entrò in commercio nel 1983 in Giappone, costituito da plastica economica di colore rosso e bianco. Per il proprietario di Nintendo dell’epoca era una incertezza lanciare sul mercato la console, dato la forte crisi che il settore stava subendo, ma ci volle provare mettendola in vendita a basso costo, e così il settore delle console rifiorì.

Per Nintendo era giunto il momento di conquistare il mercato occidentale. Tuttavia, c’era un grande ma: come fare per attirare degli acquirenti e rassicurare i rivenditori in America visto quello che era successo? Inizialmente Nintendo per vendere la sua console in America stava stringendo un accordo con Atari, una mossa azzardata, direte, e infatti per divergenze di vedute tra le due aziende l’accordo non si concluse.


Quindi come fare per entrare nel mercato americano?


Presto detto: immettere la console sul mercato come giocattolo per bambini. Così ci fu il boom di vendite della console anche in America. Nel 1995 Nintendo registrava vendite su vendite, e nei periodi natalizi martellava di pubblicità le case dei consumatori con spot che indicavano la console come giocattolo adatto da fare trovare sotto l’albero. Ma per Nintendo non era finita qui.

Era arrivato il mercato Europeo, dove sbarcò nel 1997 confrontandosi con un altro competitor, la Sega e il suo Master System, che aveva debuttato anni prima, accaparrandosi una grossa fetta di mercato che, Nintendo riuscì a prendersi solo molti anni dopo.


Come detto in precedenza, Nintendo dovette vedersela con Sega per conquistare il mercato Europeo e così nacque una delle prime e vere console war di tutti i tempi. Come dimenticare le pubblicità a suon di personaggi famosi dell’epoca, come Jovanotti e la Nintendomania o Sega con Jerry Calà o giocatori della nazionale italiana di calcio Zenga e Mancini.

Il Sega Mark III venne prodotto in Giappone nel 1985 per competere col Famicom, e successivamente venne ridisegnato per essere commercializzato nel resto del mondo col nome di Sega Master System. Nel nostro Paese fu distribuito da Giochi Preziosi.


Nonostante fosse stata commercializzata qualche anno prima del NES in Europa, il master system non ebbe il successo sperato paragonato al suo rivale. Sega, successivamente, ebbe l’idea di mettere a nuovo l’estetica della sua console: questa è stata la prima console ad aver avuto un restyling. Così nel 1990 nacque il Sega Master System II che inserì all’interno della memoria della console un gioco a seconda del periodo, in alcune versioni si trovava il gioco di Alex Kidd in Miracle World o Sonic the Hedgehog.


Sega è stata una delle console che ha segnato la rinascita delle console assieme a Nintendo, anche se non con gli stessi numeri.


Dobbiamo ringraziare queste due aziende se al giorno d’oggi possiamo, pad alla mano, giocare ed emozionarci coi videogiochi moderni. Senza di loro, crediamo, che non esisterebbero i videogiochi.

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