Marvel's Guardians of the Galaxy: recensione di un gioco rock
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Marvel's Guardians of the Galaxy: recensione di un gioco rock

Aggiornamento: 15 apr 2022

Marvel's Guardians of the Galaxy è l'ultima fatica di Eidos-Montréal, studio di proprietà di Square Enix, ed è basato sul gruppo di strampalati mercenari galattici nati dalla fantasia dei fumettisti Marvel, portato in tempi recenti alla fama mondiale soprattutto grazie ai film del regista James Gunn.


Marvel Comics esiste ormai da più di ottant'anni. Pensate a quante idee, storie, personaggi si possono creare in tutto questo tempo. Così tanto materiale che è difficile essere a conoscenza di tutto, a meno di non essere dei fan sfegatati. Oggi, grazie ad adattamenti di vario tipo, i supereroi non sono più un genere di nicchia, ma anzi fanno parte della cultura pop come mai prima d'ora. L'escalation di questo fenomeno è principalmente da ricercarsi in progetti ben sviluppati e di qualità: basti pensare ai primi film su Spider-Man di Sam Raimi, precursori del genere supereroistico moderno, i quali hanno fatto capire all'industria cinematografica il potenziale delle storie a fumetti. Inoltre anche dal punto di vista degli effetti speciali i tempi erano maturi da poter rendere credibili quei personaggi in grado di compiere azioni strabilianti.



Nel 2008 Marvel Studios dà inizio al progetto MCU (Marvel Cinematic Universe) che ad oggi conta oltre venti film ed anche delle serie TV.

Il 2008, nel mondo dei fumetti, è anche l'anno in cui il gruppo di mercenari spaziali noto come "Guardiani della Galassia", finito nel dimenticatoio, viene riportato in auge. Dan Abnett e Andy Lenning sono i principali autori del rinnovato gruppo di eroi galattici, formato da personaggi molto diversi rispetto alle loro controparti del 1969. Ed è proprio questa nuova versione dei Guardiani ad essere d'ispirazione per i film facenti parte dell'MCU che James Gunn ha diretto. Film scanzonati e con una colonna sonora pop/rock azzeccatissima che rientrano nel genere della space opera e che strizzano l'occhio a quello che forse è il suo esempio più famoso: Star Wars.



Ma perché vi racconto tutto ciò? Perché il videogame Marvel's Guardians of the Galaxy (d'ora in avanti MGotG) è figlio di tutto questo. È un videogame che si basa sulle atmosfere dei film, i quali a loro volta si basano su di una precisa versione fumettistica dei Guardiani. Allo stesso tempo però è un videogioco dalla storia inedita ed originale. Non parliamo quindi del cosiddetto "tie-in", il tipo di videogioco che riprende la storia e le situazioni di un film, replicandone di fatto quello che già abbiamo visto su grande schermo; piuttosto parliamo di un'opera che prende solo ispirazione, e che da qui costruisce la propria visione (e versione) dei Guardiani della Galassia. Situazioni e personaggi ripresi sia dai film che dai fumetti, confezionati in un'opera inedita. Un po' come ha fatto Insomniac Games coi suoi Marvel's Spider-Man e Marvel's Spider-Man: Miles Morales.

La differenza rispetto a questi? Il budget, purtroppo. Ormai lo sanno tutti che Sony è solita stanziare molti soldi per i progetti in esclusiva per la sua PlayStation, e i videogiochi sull'Uomo Ragno rientrano in questa cerchia causa previo accordo con Marvel. MGotG invece è stato sviluppato da Eidos-Montréal, sussidiaria di Square Enix, la quale è una società completamente indipendente da Sony.

Marvel nel 2017 strinse accordi con Square Enix per sviluppare videogiochi sull'universo dei personaggi fumettistici nel corso dei prossimi anni, ed il primo risultato di questa partnership fu il tanto chiacchierato Marvel's The Avengers, opera su cui tutti riponevano molte speranze ma che purtroppo si rivelò essere una delusione. Il gioco sugli Avengers nasceva come "Game as a Service", o più brevemente GaaS. Il GaaS è quella tipologia di gioco che nasce come servizio, ossia un gioco che dopo la sua pubblicazione continua ad aggiornarsi, aggiungendo contenuti di vario tipo come missioni, personaggi, storie, ricompense, per alimentare costantemente l'interesse del giocatore e non fargli mollare il titolo; il tutto, volendo spendere, anche tramite pagamento di soldi reali in-game, così da poter avere vantaggi unici. Una struttura di questo tipo rende difficile creare un gioco "story-based" come ha tentato di fare Marvel's The Avengers. Ed infatti ne è purtroppo risultato un mezzo flop.

Per paura di sbagliare di nuovo, Square Enix ha cercato di non rischiare troppo con MGotG. Ma ha anche imparato la lezione, confezionando un gioco interamente single-player e

"story-driven", con risultati invero molto soddisfacenti.



Togliamoci subito il dente partendo dai difetti che il gioco ha. E ne ha, non dubitate. Innanzitutto i bug. Niente di invalidante, sia chiaro, ma per un gioco a corridoio come questo, lineare e dagli spazi piccoli, e quindi opposto alle grandi mappe zeppe di cose da fare degli open world, forse ce ne sono un po' troppi; parliamo di compenetrazioni di poligoni, scene scriptate che non partono e per cui si è costretti a riavviare dall'ultimo check-point, bug visivi (tantissimi, tra cui alcuni anche nei menù), personaggi che rimangoni incastrati in giro e altre amenità. Niente di grave ma, per un gioco incentrato sulla narrazione, questi intoppi tendono a spezzare un po' l'immersione. Inoltre, come scrivevo poco sopra, il gioco tende ad essere troppo lineare, con spazi semplici e non tanto interattivi. Nonostante ciò, i collezionabili sparsi in giro non sono sempre così immediati e semplici da trovare, e necessiteranno un po' di esplorazione per essere trovati tutti. Per fortuna sarete aiutati dallo speciale visore del protagonista Star-Lord, capace anche di scannerizzare oggetti e nemici da cui ricavare informazioni utili e curiosità.



Anche il gameplay non è particolarmente profondo, causa anche il fatto che non possiamo controllare direttamente tutti e cinque i membri della squadra: non potremo quindi impersonare l'assassina Gamora, il katathiano Drax, l'alberone Groot ultimo della sua specie, o l'esperimento di laboratorio Rocket (che non è un procione, mi raccomando!).

Saremo limitati al solo utilizzo del leader della compagnia, il terrestre Peter Quill aka Star-Lord, sia durante l'esplorazione che nelle sessioni di combattimento.

Questa limitazione però non è un vero e proprio difetto e anzi ha i suoi lati positivi. Il fatto di poter controllare solo Peter Quill ci dà diritto a "comandare" in quanto leader gli altri membri della squadra tramite dei comandi da impartire con il classico menù radiale, da richiamare con la pressione mantenuta di un tasto. Tali azioni cambieranno a seconda che siate in combattimento o meno; nel primo caso infatti userete le abilità di combattimento sbloccate fino a quel punto per sbaragliare i nemici, nel secondo caso invece, durante le fasi d'esplorazione, saranno disponibili speciali azioni per aiutarvi a risolvere gli enigmi ambientali così da sbloccare la via per proseguire. Inoltre la specialità di Star-Lord, le pistole al plasma, rendono il combat system molto orientato verso lo shooting; ne risulta quindi una frenesia di combo sia automatiche che "manuali" con gli altri personaggi, le quali rendono i combattimenti sempre divertenti e movimentati, seppur un po' confusionari.



Il sistema di combo è ciò che fa davvero brillare il combat system, capace di creare una sinergia perfetta ed appagante da vedere mentre si gioca mano a mano che si acquisiscono nuove abilità per ogni membro della squadra. Come ciliegina sulla torta abbiamo anche una speciale mossa chiamata "Adunata", ossia qualcosa che somiglia al time-out che il mister chiama durante le partite negli sport. In maniera del tutto surreale, ma divertentissima, Peter chiamerà tutti i suoi compagni a sé nel bel mezzo dell'azione e cercherà di capire l'umore del team, suggerito da ciò che essi gli diranno, per poi controbattere con la giusta risposta motivazionale tra quelle che il gioco ci propone. Se azzeccata, verrà assegnato un bonus a tutta la squadra, la quale diventerà temporaneamente più forte, altrimenti il bonus sarà limitato al solo Star-Lord. Ma cosa migliore di tutte, Peter farà partire la musica dal suo walk-man per caricarsi/caricarci, riproducendo una delle tante canzoni in scaletta, rendendo così la scena dannatamente spassosa.



E per l'appunto una menzione d'onore va fatta alla colonna sonora, aspetto importantissimo del titolo. Gli sviluppatori volevano un gioco che rispecchiasse il carattere di Star-Lord, cresciuto a pane e musica. In effetti la tendenza di MGotG a scavare nel passato del ragazzo tramite l'utilizzo di vari flashback, sottolinea la volontà di voler rendere Peter Quill il protagonista assoluto. Flashback che tra l'altro ci aiutano a comprenderne la personalità, e che danno una nuova (e brillante) interpretazione all'origine del nome da supereroe così pomposo e altisonante che Peter si auto-attribuisce. Se infatti non c'è mai stato un motivo specifico in film e fumetti per cui Peter si fa chiamare Star-Lord, in MGotG è una band (fittizia) dallo stesso nome che ispira il nostro eroe, poiché ne era un grande fan e assiduo ascoltatore da ragazzino. Ma come rendere più credibili gli "Star-Lord", mai esistiti davvero? Incidendo un album intero, ovviamente! Grazie al Senior audio director Steve Szczepkowski e al suo collega Yohann Boudreault nasce "Space Rider", un album hard rock/heavy metal che pesca appieno dalle sonorità del periodo d'oro degli anni '80, contenente dieci adrenaliniche tracce. Credetemi quando vi dico che ne andrete matti se vi piace il genere. Non solo, i ragazzi di Eidos sono riusciti ad inserire nel loro videogame anche alcune tracce molto famose su licenza, tra le quali spiccano Never Gonna Give You Up di Rick Astley, Wake Me Up Before You Go-Go degli Wham!, Take On Me degli A-ha, Call Me di Blondie. Ci sono anche Billy Idol e gli Iron Maiden ma la lista è molto più lunga e vi saprà sorprendere.

Ora, immaginatevi di essere in difficoltà durante uno scontro, attivare quindi l'Adunata, motivare la squadra e tornare in combattimento a tutta carica sulle note di The Final Countdown degli Europe: una sensazione impagabile.



Il videogame coglie appieno il carattere dei singoli personaggi e racconta con sapienza la sinergia che si instaura tra di loro. Proprio come nei film degli ultimi anni, questo si può considerare un gioco sulle origini non tanto dei personaggi presi singolarmente, ma bensì dell'iconico gruppo che si fa chiamare "Guardiani della Galassia". Un gruppo eterogeneo e vivace, capace di dialoghi continui dal sapore comico ma allo stesso tempo profondo. Dialoghi che strappano risate ma anche momenti di commozione, durante le cut-scenes ma soprattutto durante il giocato. Avrete infatti la possibilità di scambiare battute ed iniziare conversazioni con i vostri compagni in quasi ogni occasione, sia che voi siate sulla vostra astronave "Milano", sia che siate in missione su qualche sperduto pianeta, e spesso ciò porterà ad approfondimenti della situazione in corso, di qualche dettaglio che faccia capire meglio la trama generale o a siparietti divertenti. Inoltre grazie ad alcuni speciali oggetti collezionabili da raccogliere in giro durante l'avventura avrete anche la possibilità, una volta tornati sulla Milano, di iniziare conversazioni interessanti pensate per approfondire ulteriormente il background dei vostri compagni; conversazioni molto belle ed interessanti, che contribuiscono a darci informazioni utili sul vissuto di ognuno di loro. Questo poiché il gioco inizia che i Guardiani sono già insieme, anche se alle prime armi, e di conseguenza hanno anni ed anni di esperienze alle spalle da raccontare: la Guerra Galattica, la dipartita di un certo Titano Pazzo... Insomma, ne sono successe di tutti i colori nell'universo narrativo creato da Eidos, prima che i Guardiani divenissero tali. In effetti questa scelta è sì carina, ma lascia anche un po' di amaro in bocca se ci si accorge di aver mancato molti collezionabili, poiché le suddette conversazioni risultano molto importanti per conoscere meglio i nostri beniamini, e saltarle è un peccato.

A tal proposito è doveroso citare gli ottimi doppiaggi, sia in versione originale inglese che in italiano. Se nel primo caso ormai possiamo andare sul sicuro con praticamente ogni videogioco esistente, quando si parla di doppiaggio italiano non sempre ci ritroviamo davanti dei lavori sopraffini, anche se fortunatamente la tendenza sta cambiando anche da noi. Bè, in questo caso godetevi il doppiaggio nostrano perché è una bomba.


Un'altra nota di merito va al comparto narrativo dell'opera, che confeziona una storia frizzante e colma di situazioni e ambientazioni diverse, prendendo a piene mani dalle storie a fumetti di ogni epoca, e riesce, anche se in modo abbastanza basilare, anche ad implementare un sistema di scelte, che vi porterà ad esiti leggermente diversi sul finale. Niente di rivoluzionario, non siamo di certo davanti ad un The Witcher 3 in cui ogni dialogo può portare potenzialmente a chissà quale esito, ma poter scegliere cosa dire e cosa fare in determinate occasioni dà una certa soddisfazione anche in un gioco lineare come questo.


Dal punto di vista grafico potete stare tranquilli: MGotG è una gioia per gli occhi, soprattutto se giocate su console di nuova generazione. Un consiglio, sacrificate qualche dettaglio grafico delle modalità ad alta qualità grafica e optate per la modalità prestazioni, che porterà il gioco ad avere 60 FPS fissi ed una fluidità senza pari.


Insomma, difetti ce ne sono, ma anche tanti pregi, e ciò fa giungere ai titoli di coda soddisfatti del viaggio fatto assieme ai bizzarri e carismatici Guardiani della Galassia.

Purtroppo per ora un universo Marvel condiviso tra videogiochi così come accade nei film è ancora una speranza lontana. Marvel's Guardians of the Galaxy e Marvel's The Avengers non sono ambientati nello stesso universo narrativo, nonostante entrambi siano stati creati e distribuiti da Eidos Montréal, Crystal Dynamics e Square Enix (nessuno si capacita del perché), e chiaramente non sono neanche lontanamente riconducibili ai giochi su Spider-Man di Sony. E ancora purtroppo non abbiamo nessuna notizia riguardo ad un potenziale sequel, fatto forse dovuto al successo in termini di vendite non proprio incredibile (chissà, starà pagando per quello sfortunato Marvel's The Avengers?).

Ma mai dire mai! Perché la strada imboccata è quella giusta. Di giochi di qualità spensierati ed immediati come questo ce n'è davvero bisogno. Peccato che Square non ci abbia creduto troppo, cosa che ultimamente ha dimostrato spesso di fare con le sue proprietà.

Sicuramente con qualche risorsa in più avremmo avuto tra le mani un videogioco con la V maiuscola del genere supereroistico.


Beccatevi un po' di hard rock made in videogame:



Voto: 8


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