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MindsEye è veramente un disastro?

Andiamo ad analizzare il titolo sviluppato da Build a Rocket Boy e pubblicato da IO Interactive, alla luce delle criticità riscontrate dal pubblico e al netto dei titoli sensazionalistici.

Gioco d'azione ed avventura sviluppato da Build a Rocket Boy e pubblicato da IO Interactive, rilasciato il recente 6 giugno 2025 su Playstation 5, PC e Xbox Series X/S, Mindseye ha certamente fatto discutere di sé nelle ultime due settimane.


Il titolo è stato realizzato come una sorta di prototipo per Everywhere, una piattaforma dedicata alla creazione di videogiochi. Il progetto è strutturato in episodi, con ogni capitolo che esplora ambientazioni e periodi differenti. Ogni episodio affronta temi come l'intelligenza artificiale e le varie sfaccettature del complesso rapporto tra tecnologia e umanità.

Mindseye

Nonostante le solide premesse e l'esperienza consolidata del team di sviluppo, il gioco non ha ottenuto una buona accoglienza. Probabilmente le aspettative erano troppo alte, considerando la fama di Leslie Benzies, noto per il suo lavoro sulla serie colosso Grand Theft Auto, che avrebbe fatto presagire una qualità superiore. A complicare ulteriormente il lancio, va aggiunto che il gioco soffre di una pessima ottimizzazione e presenta numerose imperfezioni, che influenzano negativamente l'esperienza di gioco.


Naturalmente, noi della redazione non potevamo fare a meno di giocare il titolo e analizzarne ogni aspetto, individuando i punti di forza e le numerose criticità che lo hanno portato a essere considerato uno dei peggiori lanci videoludici del 2025.


Cenni di trama


Come indicato in precedenza, il titolo dalla natura episodica si incentra sulla tecnologia, l'intelligenza artificiale e la complessa relazione con l'essere umano. Pertanto gli episodi sono incentrati sul conflitto etico e sul rapporto tra rischi e benefici che la tecnologia avanzata può portare nella vita dell'essere umano.


La trama parte con il nostro protagonista Jacob Diaz che, nonostante la perdita di memoria e i frequenti flashback traumatici legati a un'operazione militare fallita tre anni prima, accetta un'offerta di lavoro dalla Silva Corporation, un'azienda con sede nella remota e polverosa Redrock. All'arrivo, il protagonista entra subito in contatto con Kerry Rigby, il suo superiore, che lo incarica di gestire una serie di robot automatizzati, misteriosamente impazziti.

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Sebbene il lavoro sembri di routine, dietro questa missione si nasconde un obiettivo ben più personale: trovare Hunter Morrison, uno scienziato scomparso, l'inventore dell'impianto neurale MindsEye che Jacob ha ricevuto durante il suo servizio nell'esercito; un impianto che da allora gli ha causato non solo disagi mentali, ma anche gravi problemi di memoria.


Di conseguenza, gli eventi si sviluppano lungo due linee parallele: da un lato, ci sono gli interessi della Silva Corporation da proteggere, dall'altro il percorso personale di Jacob, che cercherà di scoprire di più sul dispositivo chiamato MindsEye e sul suo potenziale recupero della memoria. Ci sono numerosi spunti positivi nelle tematiche trattate e negli argomenti che il progetto si propone di esplorare nei prossimi capitoli. Possiamo sicuramente affermare che la trama rappresenti una delle poche note positive del gioco, anche se la scrittura non è sempre riuscita a sostenere la complessità degli argomenti trattati.


D'altronde la dichiarazione del team fin dalla presentazione del progetto è stata quella di indicarlo come un progetto cinematografico, basato soprattutto sulla trama, e possiamo affermare che l'obiettivo è stato parzialmente centrato, con la riserva di una maggiore rifinitura nella scrittura dei dialoghi.


Un gameplay che soffre di mancata innovazione e di problemi tecnici


Le aspettative della community videoludica sono state deluse soprattutto in relazione al gameplay, che, dato l'esperienza del team di sviluppo, ci si aspettava fosse uno dei punti di forza del titolo. In realtà, ci siamo trovati davanti a meccaniche di gioco già viste, caratterizzate dal classico schema "guida, uccidi e scappa", che non riescono a portare nulla di particolarmente innovativo.

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Tra le poche note positive, va segnalato il sistema di guida, che riesce a offrire una buona esperienza di gioco. I controlli sono facili da imparare sin dal primo approccio, anche se in alcune situazioni più complicate, come nelle zone rocciose, il sistema di guida diventa impreciso. Fortunatamente, esiste un comando che consente di rimettere il veicolo in posizione corretta, ma la sensazione di frustrazione persiste in certe circostanze.


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Un’altra caratteristica interessante di Mindseye è l’utilizzo di un drone per esplorare ambienti e raccogliere informazioni vitali. Per esempio, si può ispezionare un appartamento di lusso per ottenere dettagli chiave, una meccanica che aggiunge un tocco di varietà al gameplay. Tuttavia, queste sezioni non sono sufficienti a bilanciare la monotonia complessiva, poiché i minigiochi inclusi nel gioco risultano poco originali e le fasi stealth sono troppo semplici e limitate.


Al centro dell’esperienza troviamo gli scontri a fuoco, che purtroppo sono penalizzati da diversi difetti. Nonostante alcuni aspetti come la mira e il combattimento con armi come fucili a pompa o automatici non siano completamente spiacevoli, i problemi relativi alle hitbox e la mancanza di fluidità rendono gli scontri meno coinvolgenti e appaganti di quanto ci si sarebbe aspettato.


Uno degli aspetti che emerge chiaramente durante gli scontri a fuoco in Mindseye è l’IA nemica, che risulta piuttosto carente. I nemici si comportano in modo eccessivamente semplice e prevedibile, al punto che, in alcune situazioni, sembrano incapaci di colpirci anche a distanze ravvicinate. Questo è un aspetto particolarmente deludente, considerando che il gioco ruota attorno al tema dell’intelligenza artificiale, il che lo rende quasi paradossale. L'aspettativa di affrontare avversari più intelligenti e imprevedibili viene così frustrata da un comportamento nemico troppo passivo e poco convincente.

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In aggiunta, il gameplay presenta momenti che, purtroppo, finiscono per risultare quasi esilaranti a causa di numerosi bug. Ad esempio, mentre si guida verso un obiettivo, può capitare di incrociare automobili che sfrecciano contromano o pedoni che corrono senza senso nel deserto. Questi comportamenti bizzarri, lontani dall’essere un elemento divertente, contribuiscono a rendere il mondo di gioco meno credibile e immersivo.


La presenza di queste anomalie è particolarmente problematica considerando l’ambientazione futuristica e distopica che il gioco tenta di costruire, dove la tecnologia dovrebbe dominare la vita quotidiana, con sistemi avanzati di controllo e sorveglianza. Invece, nel contesto di Mindseye, sembra che la città sia governata dal caos, con automobilisti che si comportano come vogliono e nessuna traccia di una forza di polizia o di sorveglianza. Questo contrasta fortemente con le tematiche di ordine e progresso tecnologico che il gioco vorrebbe esplorare, facendo sembrare l’intero universo di gioco incoerente rispetto alle sue stesse premesse.


Buona grafica, ma scarsissima ottimizzazione


L'impatto visivo di Mindseye non è completamente deludente; anzi, la Silva Corporation è ben progettata e le sequenze cinematografiche sono complessivamente piacevoli. Tuttavia, l'ottimizzazione lascia molto a desiderare, con prestazioni che risultano insufficienti su tutti i sistemi. Sorprendentemente, anche le schede grafiche più avanzate sembrano faticare, mostrando evidenti difficoltà.

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Sulle console, il gioco cerca di mantenere una performance stabile a 30 fps, ma difficilmente riesce a farlo, con frequenti cali di frame durante le fasi più intense. Inoltre, su un pannello 4K, la risoluzione dell'immagine soffre notevolmente, compromettendo l’esperienza visiva. Questo evidenzia chiaramente come il titolo avrebbe beneficiato di una revisione più accurata dell'ottimizzazione prima del lancio, al fine di garantire una resa più fluida e stabile.


Quali erano le nostre aspettative sul titolo e in cosa ci ha deluso?


Ovviamente, considerando le dimensioni della produzione, non ci si aspettava un vero e proprio rivale di GTA, ma era comunque lecito aspettarsi una produzione di livello doppia A in linea con le risorse e il team che ci ha lavorato.


MindsEye ha ottimi spunti narrativi e affronta una tematica attuale che potrebbe interessare un ampio pubblico, ma purtroppo non riesce a lasciare il segno. Nel contesto distopico, è fondamentale che la città sia viva e pulsante, anche se "controllata" dalla tecnologia, per immergere il giocatore nell'ambientazione. Prendiamo ad esempio Watch Dogs, dove Chicago non è solo un semplice sfondo, ma un ambiente ricco di dettagli e dinamiche. Se MindsEye non riesce a trasmettere la sensazione di una città "sospetta", governata dalla tecnologia e permeata dalla percezione di una sorveglianza costante, l'esperienza diventa piatta. La città, in un gioco del genere, dovrebbe essere un vero e proprio "personaggio", capace di riflettere e amplificare il tema centrale del gioco: il controllo e la manipolazione della società da parte di poteri superiori, come la tecnologia o il governo.

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La trama, purtroppo, resta solo un'introduzione e non si sviluppa abbastanza: manca il senso di oppressione, non c'è tensione. Il mondo sembra dominato dalla tecnologia, ma le macchine vanno tranquillamente contromano e nessuno interviene. Se ci si aspettava una fusione di meccaniche classiche come il corpo a corpo e l'uso delle armi da fuoco, integrate con elementi innovativi che riflettessero la distopia tecnologica, la delusione è comprensibile.


In giochi come Watch Dogs, la tecnologia è una parte fondamentale del gameplay: l'interazione con l'ambiente, come l'hacking dei semafori o delle telecamere di sorveglianza, influenza direttamente le azioni del giocatore. Purtroppo, in questo caso, possiamo dire che l'obiettivo è stato ampiamente fallito.


Il problema principale del progetto è la sensazione di essere in un limbo tra ambizioni altissime e una realtà che non è riuscita a concretizzarle, con una direzione artistica che, probabilmente, non ha saputo sviluppare adeguatamente le idee iniziali della sceneggiatura. La coerenza visiva, la scelta dei colori, la progettazione dei luoghi e dei personaggi, tutto avrebbe dovuto essere pensato per rendere l'esperienza il più immersiva possibile. Se un supporto post-lancio può risolvere i problemi di ottimizzazione, pensiamo che la natura episodica del progetto dovrebbe essere sfruttata in modo più incisivo, soprattutto nel rappresentare il mondo di gioco, evitando che si limiti a essere un titolo senza sostanza.

Al momento, non ci sentiamo di consigliare l’acquisto del titolo al prezzo di lancio di 60 euro. I numerosi difetti evidenziati, tra cui bug ricorrenti e gravi problemi di ottimizzazione, incidono negativamente sull’esperienza complessiva. Invitiamo pertanto gli appassionati del genere ad attendere gli sviluppi post-lancio, per verificare se il team di sviluppo offrirà un supporto tecnico concreto attraverso patch correttive. Al netto delle aspettative, purtroppo non soddisfatte, riconosciamo comunque alcuni elementi positivi: spunti narrativi interessanti, un sistema di guida discreto e una componente shooting capace, in certi frangenti, di offrire momenti di intrattenimento genuino. Per questi motivi, se siete comunque curiosi di provarlo, vi consigliamo quantomeno di attendere un eventuale sconto e di monitorare l’evoluzione del supporto tecnico nel tempo.


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