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Immagine del redattoreAdriano Ventrone

Da Frieren a Dungeon Food: due imperdibili anime fantasy

Aggiornamento: 13 ago

Uno dei generi più apprezzati e popolari, quando si parla di manga e anime, è sicuramente quello del fantasy. In questo articolo andremo a parlare di due opere che in questo momento stanno riscuotendo grande consenso; Frieren – Oltre la fine del viaggio e Dungeon Food.

 

Frieren: Oltre la fine del viaggio e Dungeon Food sono due opere che, seppur appartenenti allo stesso genere, si discostano molto dal canone tradizionale del Fantasy, andando ad aggiungere degli spunti originali molto interessanti, sia dal punto della struttura narrativa sia nei messaggi che vogliono trasmettere.


Frieren – Oltre la fine del viaggio


L’opera, scritta da Kanehito Yamada e disegnata da Tsukasa Abe segue le vicende di Frieren, elfa maga dall’immenso potere che, settanta anni dopo aver sconfitto il Re dei Demoni insieme ai suoi compagni, decide di rimettersi nuovamente in viaggio con un nuovo gruppo di giovani avventurieri.


Dungeon Food


L’opera, scritta e disegnata da Ryoko Kui, segue le vicende del gruppo di avventurieri formato da Lios, Marcille, Chilchuck e Senshi che decidono di avventurarsi nel Dungeon per salvare la sorella di Lios, Falin, divorata dal terribile drago rosso durante una precedente avventura. Il party, per cause di forza maggiore, sarà costretto a scoprire l’arte del cucinare i mostri presenti nel dungeon per sostentarsi.



 

Due differenti approcci al genere


Uno dei grandi punti di forza di entrambe le opere è sicuramente costituito dagli approcci decisamente originali che scelgono. Infatti, i due manga/anime si discostano molto dal canone Fantasy puro, quello in cui abbiamo i protagonisti intenti nello svolgere un’impresa x per salvare il proprio mondo.


Frieren – Oltre la fine del viaggio pone l’accento su un fattore spesso sottovalutato nelle opere Fantasy, ovvero la differenza di longevità tra le varie razze che popolano il mondo. Per un gruppo di avventurieri umani, infatti, un’avventura durata dieci anni potrebbe essere percepita come il viaggio di una vita, ma si può dire lo stesso per un Elfo la cui vita in media dura più di mille anni? La risposta è no, ed è proprio su questa questione che l’opera si focalizza.

La protagonista, Frieren appunto, ha viaggiato con i suoi amici per dieci anni ed ha salvato il mondo, ma per lei quell’avventura è stata solo un battito di ciglia nella sua eterna vita, cosa che non le ha permesso di “godere” delle piccole cose con i suoi compagni, trascurando o dando per scontati momenti che per tutti gli altri sono stati importanti. L’opera, dunque, cerca in qualche modo di “sensibilizzare” sulla questione. Il messaggio che viene veicolato è dunque un invito a goderci e soffermarci sulle piccole cose della vita, anche quelle che ci sembrano apparentemente blande, perché sono proprio quelle che definiscono il nostro bagaglio di vita.

 

Dungeon Food, dal canto suo predilige una struttura narrativa più in linea con il canone fantasy, ovvero quella del party che si avventura per risolvere una situazione, anche se non manca di spunti di riflessione interessanti. Il più palese di tutti è sicuramente quello inerente al fattore “Alimentazione”. Infatti, col pretesto narrativo dei protagonisti costretti a cibarsi di elementi “atipici” per chiunque, l’opera cerca di veicolare, in maniera convincente, un messaggio tanto semplice quanto positivo; mangiare bene è un punto essenziale per sentirsi bene a più livelli e per estensione raggiungere i propri obiettivi.

L’altro messaggio importante che la serie esplicita in maniera più sottile è quello dell’accettazione della perdita. Questa perdita, chiaramente, non si limita alla morte fisica di una persona, bensì alla sua assenza nella nostra vita quotidiana e di come quella persona, anche se non presente, riesca ad ispirarci a posteriori tramite quello che ci ha trasmesso.

 

Anche le animazioni hanno fatto la loro parte

 

Per quanto queste due opere avessero già qualità da vendere in formato cartaceo, essere sorretti da degli adattamenti anime di prima categoria ha sicuramente contribuito al loro recente successo. Ad adattare i manga, infatti, sono stati chiamati due studi di animazione di tutto rispetto; Madhouse (azienda con più di 40 anni di esperienza nel settore) per Frieren – Oltre la fine del viaggio e Studio TRIGGER (autori dell’acclamato CyberPunk: Edgerunner) per Dungeon Food.


I rispettivi adattamenti, dall’eccellente fattura, nobilitano ulteriormente le opere donandogli una resa visiva veramente di alto livello.


Perché questi approcci funzionano?

 

Nel corso degli anni il genere Fantasy ha saputo adattarsi ed evolversi per andare in contro a canoni più moderni ed alla sensibilità degli spettatori, ed è proprio sulla sensibilità che Frieren – Oltre la fine del viaggio e Dungeon Food eccellono. Nelle due opere, infatti, non troviamo possenti eroi senza macchia che mettono in gioco le loro vite per salvare il mondo da una minaccia, bensì delle persone in cui è molto facile immedesimarsi che si pongono degli obbiettivi sicuramente più umili, ma non per questo meno importanti a livello “umano”.


Frieren e Dungeon Food
In entrambe le opere viene dato tanto spazio ai momenti di comunione tra i protagonisti

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