Gianluca Iacono: attore con tutto se stesso, l'intervista esclusiva
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Gianluca Iacono: attore con tutto se stesso, l'intervista esclusiva

La nostra intervista esclusiva a Gianluca Iacono, attore e doppiatore italiano si racconta a Game 'n Talk.


 

Il macrouniverso nerd è potenzialmente estendibile ad una serie di microuniversi che viaggiano parallelamente tra di loro.

Parliamo di un mondo fatto di videogame, fumetti, anime, cinema a tema e molto altro; ed attorno vi ruotano degli astri che ne rappresentano elemento fondamentale. Stiamo parlando dei doppiatori, quelle voci care agli animi che accompagnano gli appassionati attraverso i più svariati frame.

La nostra redazione, questa volta, ha intervistato Gianluca Iacono, classe 1970, attore e doppiatore italiano, che ha dato voce a molti personaggi noti al grande pubblico.

Comincia la sua carriera negli anni ‘80 in ambito teatrale per poi spostarsi, nel corso del tempo, verso quello del doppiaggio.

Le sue interpretazioni più note sono quelle di Vegeta in “Dragon Ball”, Gordon Ramsey, Jason Segel in “How I Met Your Mother”( Marshall) e molti altri. Talmente tanti che sarebbe davvero impossibile citarli tutti.

Nel corso della nostra intervista questo attore dall’incredibile talento, ci svela i retroscena di una carriera costellata di successi e soddisfazioni; la chiacchierata ci ha permesso di vivere emozioni forti, il tutto acuito dalla profonda passione che lega lo stesso attore a questo mondo.



Susy: “Se dici Gianluca Iacono, dici anche Vegeta; però bisogna dire che nella tua esperienza con Dragon Ball non sei partito proprio da Vegeta…”


Gianluca:” No, in effetti con Dragon Ball ho cominciato con Tambourine, un Namecciano mutante; era un cattivo molto rettiloso e dalla voce un po' rauca. All’epoca in realtà non avevo ben capito di cosa si trattasse, ma ad essere onesti non l’ho capito nemmeno quando cominciato a doppiare Vegeta! “


Susy:” Ed il salto tra questi due personaggi come è avvenuto?


Gianluca:” Grazie a voi in realtà. Ad un certo punto mi sono reso conto di stare facendo qualche cosa di importante e che sarebbe andata per le lunghe, però sai non hai idea di quanto e per quanto tempo andrà in onda un prodotto, di certo non si conosceva il successo che avrebbe avuto; è stato tutto inaspettato. Ed il mio passaggio a questo ruolo è stato il ritorno di fiamma di tutto l’amore che avete avuto voi fan per questo anime. Mio malgrado però questo mi ha fatto amare ed odiare Vegeta, si perché io ho un rapporto di odio ed amore con lui ( lo sa anche lui che sta guardando ovviamente)”


Susy: “Questo odi et amo di cui mi parli a cosa è dovuto?


Gianluca: “Per la ragione di cui parlavi tu. Per la maggior parte del pubblico io sono distinguibile per Vegeta che è una cosa che mi fa piacere e rompe le scatole al tempo stesso. Perché quando tu sei sia un attore che un doppiatore e ti ritrovi a doppiare un prodotto che ha un impatto così enorme, la gente ti riconosce solo in quello e dimenticano o, addirittura non fanno minimamente caso alle altre cose altrettanto importanti che fai. Vegeta ha preso così spazio nella mia vita che gli altri personaggi poi sgomitano per farsi spazio. Se dovessi stilare una lista di “popolarità” direi che Vegeta si trova sul podio. Gordon Ramsey secondo posto e Marshall al terzo. Solo dopo questi c’è spazio per gli altri: Roy Mustang di Full Metal Alchemist, Aizawa di My Hero Accademy e tanti altri personaggi.”


Susy: “Infatti, in tal proposito, impossibile non citare Naruto!


Gianluca:” Si! Ho fatto diversi personaggi, ma si può dire che ho partecipato a tutti gli anime di fine anni ‘90,2000. Tra l’altro posso dirlo ormai perché la Pacotto ha già spoilerato, ci sarà il reboot di Shaman King, una serie andata in onda vent’anni fa e l’abbiamo ridoppiata. Purtroppo non tutti, perché nel corso del tempo le voci possono cambiare ed alcune non erano più adatte, ma io e la Pacotto si. Però oltre a questo potrei citarti Beyblade, film del Pokemon. Insomma ho fatto un po' di tutto negli anime, ma non solo! Anche nei film e nei videogiochi; anche per quelli sono abbastanza famoso.”


Susy: “Per quanto riguarda Kakashi Hatake in Naruto, tu hai parlato di sostituzioni talvolta necessarie per svariati motivi, se è vero che il successo di un personaggio è anche dovuto al favore del pubblico, come reagisce quest’ultimo di fronte alla sostituzione di una voce amata?”


Gianluca:” C’è pubblico e pubblico. Diciamo che in percentuale è un 50 e 50, una metà comprende mentre l’altra no. Ci sono svariati motivi per cui un doppiatore deve lasciare il suo ruolo, cambiamenti di voce, infortuni o semplici decisioni personali, ma quelli meno tolleranti sono decisamente gli Otaku. Personalmente però non ho mai ricevuto dei feedback negativi, perché la mia voce essendo amata l’hanno tollerata; però devo ammettere che io stesso ho reagito male quando hanno cambiato la voce del Dottor House.In quell’occasione venne a mancare il povero Sergio Di Stefano e per quanto Biagini sia un collega che io stimo tantissimo, non sono riuscito più a guardarlo. Quindi posso capire che se cambi una voce può essere difficile adattarsi a quella nuova. Io avevo una voce simile a quella di Claudio, sia come età che come timbrica ma comunque NON era la sua. Quindi insomma, qualcuno che ha storto il naso c’è stato sicuramente. Però c’è anche chi non se ne è nemmeno accorto.”


SusyTu stesso mi hai nominato tantissimi anime; la tua carriera è andata in quella direzione per una passione pregressa o ti è nata dopo lavorandoci?”


Gianluca: “Beh prima no, essendo che sono del ‘70 (anche se non si direbbe ovviamente LOL), considera che davvero pochissimi in quel periodo erano nerd e seguivano il mondo degli anime. Io sono cresciuto con i robottoni e guardavo Goldrake, l’uomo tigre, Lupin; poi però mi sono staccato da quel mondo e quasi nessuno della mia generazione ( a parte qualche piccola nicchia) era proiettato verso il mondo degli anime giapponesi. Ma semplicemente perché quel mercato ancora non era arrivato, in fumetteria i manga non c’erano o ne trovavi davvero pochissimi quindi non se ne parlava proprio, nemmeno a scuola. La cosa è cresciuta da metà anni ‘90 in poi. Sono nate le fiere e con esse i cosplay ed ero ormai troppo grande per partire direttamente con quella passione; dunque diciamo che mi ci sono sicuramente appassionato postumo, proprio perché ho cominciato a bazzicare le fiere, a conoscere cosplayer (infatti sono molto amica a Maurizio Merluzzo nato prima come cosplayer e poi diventato doppiatore). Infatti ho tantissimi amici più giovani di me che fanno parte di quella generazione lì e che è cresciuta con la mia voce e mi hanno “aiutato” ad orientarmi in questo mondo, prestandomi qualche manga o consigliandomi cose da vedere. Per esempio ho guardato Death Note ed anche L’Attacco dei Giganti mi è piaciuto un sacco. Quindi non sono proprio a digiuno ma comunque non fa parte del mio background giovanile, ed avendolo recuperato dopo è sicuramente differente da chi con questa passione è cresciuto! All’epoca di Dragon Ball zero. Nessuno di noi sapeva niente ed eravamo tutti grandicelli, forse davvero solo Emanuela Pacotto era l’unica a seguire il filone giapponese, ma tutti noi no.”


Susy:” La tua carriera comincia intorno agli ‘80 in cui tu eri un ragazzino, come è cambiato l’approccio al leggio?


Gianluca:” Moltissimo. Partiamo dal presupposto che all’epoca era tutto basato sull’artigianalità, ed il doppiaggio dovrebbe essere artigianale perché è quello c a renderlo eccellenza italiana nel mondo. Da quando è diventato sempre più industriale, con tempi sempre più veloci, più digitale, si è da soli al leggio con clienti che arrivano da tutti il mondo grazie alla globalizzazione e mettono becco dove non ne sanno niente, che impongono delle cose e di conseguenza è diventato tutto un poco “così”. Chi vuole diventare un doppiatore ha una difficoltà enorme perché è tutto chiuso, bloccato.”


Susy: “Mi riallaccio al tuo discorso e ti faccio una domanda, tu hai parlato di velocità ed in effetti sarebbe interessante sapere come siete in grado di doppiare un prodotto cosi velocemente! Non è atipico vedere un episodio uscire in lingua originale ed in meno di 24 ore anche poi doppiato in italiano. Come ci riuscite?”


Gianluca: “Aggiungo che al di là di noi c’è anche un intero staff che si occupa di traduzione, adattamento e organizzazione dei turni, il tutto in tempi veramente record. È un vero delirio. Fino a vent’anni fa, quando internet non esisteva, c’erano dei tempi molto più lunghi; la gente non avendo internet non conosceva lo streaming e non era a conoscenza di cosa stesse accadendo in Giappone o in America e quindi le cose, le notizie, da noi arrivavano dopo mesi e mesi. Questo, alle volte, è rischioso perché incide sulla qualità, in tempi così brevi non si potrà mai raggiungere la perfezione, parlo anche di pronuncia sbagliata di determinate parole e per un doppiatore questo è davvero tanto!


Susy: “Da qui l’importanza dello studio della dizione.”


Gianluca: “Questo al di là di tutto è una cosa su cui ho battuto tantissimo, infatti spesso mi capita che qualcuno mi mandi qualcosa su Ig, qualche loro lavoro amatoriale chiedendomi dei pareri ma tantissimi non hanno la concezione che la voce è uno strumento musicale. E tutti gli strumenti musicali vanno studiati e la voce non fa eccezione. Comparando le due cose, la dizione è la teoria e il solfeggio di un qualsiasi altro strumento, che va usato in tutte le sue declinazioni. Tantissimi miei studenti vengono da me con una determinata idea per poi rendersi conto dopo di quanto sia impegnativo!”


Susy: “Ma parlando di musica, io so che tu hai anche un passato da batterista. Cosa mi puoi raccontare di questa esperienza?”


Gianluca: “In realtà ho avuto anche un gruppo in cui cantavo e strimpellavo la tastiera( stiamo parlando degli anni ‘89- ‘90) e poi le cose sono andate in una diversa direzione ma è stata una bellissima esperienza e non mi sarebbe dispiaciuto diventare una rockstar.”


Susy: “E dell’esperienza in teatro cosa mi racconti?”


Gianluca:” Ho fatto tantissimo teatro, teatro cabaret. Sono passato dai peggiori posti a far teatro fino ai migliori, e quello serve. Perché fai palestra, la gavetta.”


Susy:” A proposito di risate, mi viene in mente Marshall di How I Meet Your Mother. Questo è un po' un pensiero mio, ma credo che possa essere condivisile dalla maggior parte. Se infatti paragoniamo questa serie a Friends, credo che entrambe abbiano una cosa in comune: fanno sempre ridere. Anche se lo riguardi 300 volte e sai già cosa succede, tu inevitabilmente ridi. Questo anche grazie a personaggi come Marshall, da qui la mia domanda è: assodato che possa esserci una reciprocità nella recitazione,tu dai al personaggio ma è anche il personaggio a dare al doppiatore. Marshall ti ha aiutato nella vita in base al suo carattere ed al suo modo comico ed un poco ingenuo di prendere la vita?


Gianluca: “Si, in realtà mi è capitato con una buona parte dei personaggi. Ovviamente non con tutti, chiaro che se devi doppiare uno psicopatico assassino magari meglio di no. Anche se, inevitabilmente ci devi entrare nella testa anche di un personaggio del genere per calarti bene ed interpretarlo al meglio, ma meglio non lasciarsi coinvolgere. Però sicuramente sì, sia Marshall che Vegeta. Io ho dato a loro e loro hanno dato a me. Marshall mi ha dato un po' della sua (perdonami il francesismo) cazzonaggine e poi la sua poliedricità ed il suo reagire in maniera imprevedibile. Così come Vegeta mi ha dato una certa determinazione e una voglia di rivalsa e di orgoglio (che in realtà io avevo già di mio ed ho trasmesso al personaggio), ma si parla comunque di uno scambio reciproco.”


Susy: “Tra l’altro parlando di Vegeta. Lui ha comunque un passato molto più pesante rispetto alla controparte “ buona” di Goku, il passato di Vegeta in qualche modo lo forma e lo determina come personaggio particolarmente profondo, più pesante.”


Gianluca: “In tal proposito mi aggancio ad un libro di cui ho scritto la prefazione, di Derek Padula, Dragon Ball Z “It’s Over 9,000! Visioni del mondo in collisione . All’inizio ero molto prevenuto, essendo Dragon Ball un argomento stra conosciuto credevo fosse la solita solfa ed invece affronta il mondo di Dragon Ball in maniera del tutto differente in cui, per l’appunto, parla delle differenze tra Vegeta e Goku e, come tu stessa dicevi, Goku nasce in un mondo più coccolato ( nonostante anche lui abbia avuto molteplici difficoltà); mentre Vegeta nasce da un padre naturale che lo tratta come un guerriero e basta, un padre adottivo che è Freezer e non credo io debba aggiungere altro; quindi per riuscire a sopravvivere deve necessariamente essere forte e ha dimostrato non solo questo ma anche di riuscire a migliorare nonostante le innumerevoli brutture che la vita gli ha riservato. Quindi Vegeta secondo me, al di là di quello che dice Marco Merrino in un video che fece su Youtube (in cui prendeva in giro Vegeta). Ma d’altronde se Vegeta non fosse un personaggio così ben scritto non avrebbe un tale riscontro da parte del pubblico, proprio perché c’è di più. C’è chi lo cogli e chi no, la differenza sostanziale sta tutta lì.Goku è Topolino, Vegeta è Paperino; questa è una cosa che io dico molto spesso!”


Susy: “Game ‘n Talk è una community che si occupa principalmente di videogame. Sostanzialmente con i videogiochi voi ci accompagnate, passiamo infatti dalla passività nel guardare le immagini ad esserne noi videogiocatori partecipi, e voi siete lì, nelle cuffie insieme a noi. Partendo dal presupposto che tu hai doppiato dei prodotti che per noi gamer sono dei capisaldi, ci pensate mai quando state al leggio che la vostra voce sarà li con noi, che sarete i nostri compagni e starete metaforicamente seduti al nostro fianco a provare determinate emozioni, a volte anche molto forti ed intense.”


Gianluca: “Qualche volta ci penso, proprio in base al fatto di definirmi attore con tutto me stesso e non solo con la voce, e mi sovviene a volte alla mente che magari quella battuta che sto recitando in quel momento arriverà a tante persone e cerco di renderla in modo tale che poi possa influire sulla vostra esperienza di gioco. Cerco anche poi di divertirmi a mia volta, anche se è difficile perché noi non vediamo quasi mai quello che facciamo e doppiamo sulla forma d’onda, però nei limiti del possibile ce la mettiamo tutta. I giochi sono arrivati ad un punto tale per cui prima non vederli incideva molto, nel senso che a volte il personaggio faceva una determinata espressione resa differentemente in inglese che poi aveva un tipo di intonazione completamente diversa in italiano. Oggi succede raramente questo proprio perché il livello tecnologico è molto avanzato.”


Susy:” C’è differenza nel doppiatore un attore in carne ed ossa rispetto ad un anime o ad un videogame?”


Gianluca: “Ci sono dei frangenti in cui si, non c’è proprio paragone. In un disegno animato devi dare molto più tu. Prendiamo come esempio una scena topica, il sacrificio di Vegeta che ha emozionato tantissimo; lì è molto importante ciò che ho dato io, se infatti andate a vedervi le altre versioni lui non fa tantissime cose; gli spostamenti della faccia sono sopracciglia su e giù e occhi che possono ingrandirsi o meno, bocca che si apre ma non c’è tantissimo. Su un attore che fa già tantissimo di suo, tu devi seguire più lui, la bravura del doppiatore in quel caso è nell’essere in grado di starci dietro e di fare tutte le cose che fa lui. E gli occhi di un attore, in quel caso, parlano. Non a caso sono lo specchio dell’anima. In un anime, per quanto sia fatto bene lo è molto meno, ma sono le cose intorno che possono dare di più, come la voce del doppiatore che in questo caso ne è il fulcro fondamentale. Quindi assolutamente sì, esiste una differenza.”


Susy: “Passiamo alla carriera come attore. Hai fatto anche cinema indipendente, cosa mi puoi raccontare?”


Gianluca:” Parliamo sia di cortometraggi che lungometraggi e devo dire che è una delle cose che mi manca di più. Infatti io se dovessi scegliere tra il doppiaggio ed il cinema, nonostante il doppiaggio mi abbia dato tantissimo, fare cinema vero io ci metterei la firma. Perché quando mi trovo davanti la macchina da presa mi piace tantissimo. La differenza tra cinema e teatro sta nella misura in cui dare le cose. Io, venendo dal teatro, la prima cosa che ho fatto davanti la macchina da presa è stata esagerare, come tutti gli attori che vengono dal palcoscenico dal vivo. Dunque facevo delle cose venendo da un’esperienza in cui ti rivolgi ad un pubblico “ lontano” che non vede la tua faccia, mentre al cinema, attraverso la macchina da presa, non si perde alcun movimento, nemmeno se si alza un sopracciglio. Quindi quell’esperienza è stata ed è tutt’ora per me straordinaria e spero di riuscire a fare qualcosa di grosso. Ci conto davvero. Fino ad ora ho fatto delle cose che potevano potenzialmente sfondare, ma purtroppo non è stato così, per una serie di sfortunati eventi. “


Susy: “Ci puoi anticipare qualche progetto futuro?


Gianluca: “Si, due in realtà! Uscirà sul mio canale YouTube un video, ed è la prima volta che lo faccio, in cui interpreto fisicamente Vegeta ed è una sorta di parodia perché, senza fare troppi spoiler, in sostanza è Vegeta che si rende conto di non essere più quello di una volta e deve fare qualcosa in merito. È un cortometraggio suddiviso in due parti, la prima sul mio canale e la seconda su un altro. Da settembre è partita invece la mia collaborazione con uno sceneggiatore di fumetti che si chiama Frekt, con il quale iniziamo a lavorare su uno spettacolo dal titolo:” Vegeta è morto e l’ho ucciso io”. Sogno che avevo un po' nel cassetto e sta diventando realtà. In seguito diventerà uno spettacolo teatrale ed è mia intenzione portarlo nelle più grosse città d’Italia. Trattasi di un one man Show: ovvero uno spettacolo di un’ora, un’ora e mezza in cui porto me, i miei personaggi, la mia visione della vita.”


Susy:” Personaggio preferito?


Gianluca:” So già che se l’hai chiesto alla Pacotto ti avrà risposto che la risposta non esiste, ma per quanto mi riguarda non è assolutamente così. In realtà forse quello animato che mi ha divertito di più è Lapeño, un pupazzo per MTV che, nonostante siano stati solo otto episodi, mi è rimasto nel cuore. Mi sono divertito tantissimo! Ho cantato, rappato! Vegeta è il mio preferito per il suo riverbero immenso. Nell’ambito invece cinematografico invece è sicuramente Marshall, per lo stesso motivo: mi ha divertito da morire! Un altro attore che ho apprezzato molto invece è Stephen Graham del film “ This is England”, in quella pellicola la parte era davvero drammatica, tosta, e questo come attore mi ha stimolato molto.”


Susy:” È dunque vero che recitare parti particolarmente drammatiche è soddisfacente per un attore? “


Gianluca: “Assolutamente vero! Questo perché ti smuove una serie di cose dentro che poi devi padroneggiare e controllare, un po' come prendere una tempesta tra le mani e gestirla. Quindi si, giocare con le emozioni forti è emozionante ed impegnativo ed in qualche modo ti porta inevitabilmente a fare i conti con te stesso, quindi ti confronti con le TUE di emozioni. Una bellissima esperienza senza ombra di dubbio. “


Susy:” Dal tuo discorso quindi si evince che sono due le cose che un attore deve necessariamente saper far: far ridere e far piangere. Tu sei riuscito in entrambe le cose”


Gianluca: “È la prima cosa che chiedo ai miei allievi, in realtà. Domando ad ognuno di loro se è in grado di far ridere o di far piangere, perché esistono due modi diversi per farlo. Uno tecnico in cui ti metti in gioco poco, ed un altro in cui metti in gioco la tecnica e le emozioni. Come dicevamo prima, si tratta di una serie di cose che poi devi controllare. Esempio se tu inizi a piangere, dopo un poco il corpo ci crede, cede in qualche modo e l’attore deve controllare questo, altrimenti rischia di esserne sopraffatto. Un po' è lo stesso concetto della risata contagiosa, però traslato a noi stessi, al nostro corpo.”


Susy: “Se tu dovessi dare un consiglio ad un giovane che vuole diventare un attore, un doppiatore; cosa gli consiglieresti? “


Gianluca: “Sicuramente di cercare l’insegnate giusto, la scuola giusta; se non vive nelle grandi città si deve mettere in testa che deve andare via perché i paesi hanno dei limiti. Ci vuole molta determinazione e non bisogna assolutamente farsi influenzare da nessuno, nemmeno dai proprio genitori che spesso spingono i figli verso il “ lavoro sicuro” e di lavorare tanto, perché dietro c’è un impegno duro e una volta iniziato non si finisce mai di studiare, imparare, lottare. Non mollare mai. È questo il segreto. “


Susy: “E qual è stato il tuo momento? Quello in cui hai capito che quello sarebbe stato il tuo lavoro?”


Gianluca:” Non è uno solo in realtà. Uno di questi è sicuramente quando ho capito che ero in grado di far ridere le persone in maniera del tutto istintiva. Con il doppiaggio, da quando ho avuto fiducia in Merak(società cinetelevisiva italiana di doppiaggio) e feci il provino ed andò bene, in quel momento ho pensato: Ok forse qualcosa posso farlo davvero. Subito dopo aver messo da parte la musica mi sono totalmente focalizzato su questo lavoro.”


La nostra intervista si conclude con queste parole. Ciò che si evince da ciò che questo straordinario attore ci ha raccontato è che dietro il successo si nasconde, oltre al talento, una forza ed un carattere senza precedenti. Dietro ogni risata di Gianluca si cela il ricordo di un percorso che l’ha plasmato attraverso il duro lavoro e la consapevolezza di essere, come lui stesso afferma, un attore con tutto se stesso.

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