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Il Caso: Assassin's Creed vs Elon Musk

Aggiornamento: 1 apr

Una delle notizie che in questo giorno sta suscitando più ilarità all’interno della community videoludica è il sagace scambio di tweet avvenuto tra due insospettabili protagonisti; Elon Musk e… il profilo X/Tweet di Assassin's Creed.

“Che linea temporale meravigliosa in cui vivere”, queste sono parole che spesso leggiamo navigando su internet quando si tratta di avvenimenti particolari, ed oggi è proprio il caso di dirlo: mai tali parole furono più azzeccate. A far suscitare tale esclamazione, infatti, ci hanno pensato due protagonisti insospettabili, ovvero Elon Musk, l’uomo più ricco del pianeta e chi gestisce i profili social di Ubisoft, dando vita ad uno scambio di frecciatine non solo esilaranti, ma da cui possiamo trarre qualche spunto di riflessione interessante.


In questo episodio della rubrica “Il Caso”, tratteremo proprio di questo. Ma diamo prima un po’ di contesto.


Ai due angoli del ring Assassin's Creed vs Elon Musk

 

Nel primo angolo del ring, appunto, Elon Musk, il miliardario imprenditore e Re indiscusso di Tesla ed X che nel corso degli anni, tra dichiarazioni e posizioni politiche di dubbio gusto (ma che non approfondiremo per ovvie ragioni) ha dimostrato di tanto in tanto uno spiccato interesse (in negativo) per l’industria videoludica mentre, nell’altro angolo, il Social Media Manager dei profili Ubisoft, in particolare quello di Assassin's Creed, che, almeno negli ultimi mesi, ha dimostrato non solo di essere un buon mematore, ma anche di non mandarle a dire quando si tratta di dare risposte sprezzanti ai così detti hater.


Se da un lato quindi troviamo un onesto dipendente intento a tenere attivi i profili dell’azienda in cui lavora a suon di post simpatici volti a mantenere alto l’engagement, dall’altro troviamo un vero e proprio colosso, anzi, un Golia, per trovare una metafora elegante per descrivere la vicenda intento, come sempre negli ultimi mesi, a sputare veleno e cattiveria verso un settore (quello videoludico) che a più riprese ha dimostrato una giusta ostilità nei suoi confronti. Ed è di questo che parleremo; di Davide contro Golia, del bestione convinto di poter schiacciare un moscerino, forte del suo giocare in casa (su X in questo caso).


Ma come ci insegna questa biblica metafora, spesso non è il gigante a vincere.


Lo scontro

 

Ma come è iniziato il tutto? Beh, il buon Elon ha deciso di prendersela prima di tutto con Hasan Piker, noto streamer americano di origini turche, reo di aver detto pubblicamente di star apprezzando Assassin’s Creed Shadows, ultima e discussa fatica di Ubisoft (che a proposito, stiamo sviscerando fino all’ultimo per potervi portare una recensione quanto più completa possibile), definendolo un “truffatore” su un suo post sulla piattaforma X.


Facendo un minuscolo passo indietro, per darvi un po’ di contesto su questo attacco da parte di Elon Musk al titolo, ricordiamo che l’ideologia del miliardario non è esattamente di larghe vedute quando parliamo di, diversità, minoranze, identità di genere etc, etcc. Quindi, un titolo con protagonisti una persona non bianca ed una persona non uomo (una donna, per intenderci), per il buon Elon semplicemente non dovrebbe esistere.


Ed è qui, dopo questo suo attacco ad Hasan (e per estensione ad Assassin's Creed) che, inaspettatamente, il profilo X della serie interviene potente ed inaspettato come un colpo di lama celata tra le costole.

“E’ quello che il tizio che usa il tuo account di Path of Exile II al posto tuo ti ha detto?”


Queste la sagace risposta di Ubisoft; una risposta che, a parte la grande ilarità e finezza con cui è stata eseguita, può essere letta anche come un promemoria per l’imprenditore: "a valutare i giochi devono essere quelli che li giocano, non quelli che ne hanno solo sentito parlare".


Chiaramente la stoccata finale sta anche nel fatto che Elon Musk ha ammesso di aver affidato i suoi account di Path of Exile II e di Diablo 4 ad un pro-player solo per permettergli di scalare le classifiche e per apparire importante in un contesto con cui, lasciatecelo dire, non c’entra proprio nulla.


Elon Musk e l’industria videoludica

 

A parte l’esilarante screzio che abbiamo appena visto, il rapporto di Musk con l’industria videoludica è bizzarro e grottesco. Egli, infatti, non ha mai nascosto la sua passione per i videogiochi in generale, anche se nell’ultimo periodo, magicamente quello pre-elezioni americane (dove ricordiamo, Musk fa parte dell’entourage di Donald Trump), il suo interesse per il media è cresciuto a dismisura, arrivando in breve tempo a scalare le classifiche online di giochi come Path of Exile II e Diablo 4. Peccato che, alla fine, non fosse lui a giocare, bensì un giocatore pagato per farlo al posto suo. Cosa che ha ammesso candidamente solo dopo essere stato sgamato durante una partita dove, magari un po’ troppo sicuro di sé, ha deciso di giocare in prima persona dimostrandosi non esattamente il campione che voleva far credere di essere. Chiaramente, quasi inutile specificarlo, questo suo avvicinarsi attivamente al mondo dei videogiochi non era altro che una mossa strumentale a raccogliere consensi tra i più giovani in fase di elezioni.

Ed è qui che è nata la prima rottura profonda tra Elon Musk ed il mondo dei videogiochi. Infatti, la notizia di un Elon Musk cheater incallito non è passata inosservata, soprattutto nel settore del giornalismo videoludico. Risultato? Il buon Elon si è scagliato con ferocia contro tutto il settore, definendo(ci) "Spazzatura", colpevoli di aver riportato la notizia dei suoi imbrogli videoludici.


Immaginate un mondo in cui una testata giornalistica riporta la notizia che “Il primo in classifica su Diablo 4 è un imbroglione”, l’imbroglione arriva e dice “fate schifo” solo per averlo sbugiardato. Che linea temporale bellissima, vero?


Ci sarebbe da raccontare anche di quella volta (di recente) in cui Musk dichiarò di voler aprire una sua software house per produrre i giochi tramite l’Intelligenza Artificiale per, “Make Videogames Great Again!”. Bellissimo ma… lui non era quello che demonizzava l’Intelligenza Artificiale salvo poi provare a comprare OpenAI?

Tornando a noi

 

Il fatto che Ubisoft abbia bacchettato Elon Musk sulla sua piattaforma ottenendo il clamore delle persone anche in un periodo di forte ostilità da parte di una fetta di verso il suo ultimo prodotto dovrebbe farci capire un po’ di cose. Ci fa capire che, nel suo piccolo, anche un semplice dipendente preparato nel suo lavoro possa tener testa ad una persona che cerca di imporre il suo strapotere sulla piattaforma che possiede e ci fa capire, soprattutto, quanto certe volte la community videoludica riesca a far capire quando un elemento non è ben gradito.


Andrebbe fatta una netta distinzione quando parliamo di persone famose genuinamente appassionate di videogiochi o altri aspetti legati alla cultura “nerd” (qualcuno ha detto Henry Cavill che quasi perde la chiamata di Snyder perché era impegnato a fare raid su World of Warcraft?) e personaggi che fingono di essere appassionati a questo mondo solo per racimolare consensi tra un bacino di utenza vastissimo ormai troppo vasto per essere ignorato.


E voi? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere!

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