Il recap in attesa del Ragnarök: God of War (2005)
top of page

Il recap in attesa del Ragnarök: God of War (2005)

Aggiornamento: 18 ott 2022

Che sia per esperienza diretta o per sentito dire, la saga di God of War non è di certo sconosciuta a chi bazzica nel mondo dei videogiochi. Una saga titanica, in tutti i sensi, che ad oggi conta molti capitoli. Facciamo il punto della situazione sulla trama, nell'attesa del nuovo capitolo in uscita il prossimo 9 di novembre: God of War Ragnarök.

 

Siamo nei primi anni duemila quando un tizio di nome David Jaffe decide di voler creare un videogioco dai toni fantasy che si basi principalmente sulla mitologia greca. Un videogioco che doveva sprizzare carisma da tutti i pori e portare in scena un protagonista cazzuto e soprattutto... molto arrabbiato. Nasce così l'idea per God of War, il primo di quella che diverrà una saga prolifica e di successo.


God of War, il capitolo originale della serie uscito nel 2005 per PlayStation 2, ebbe il merito di rivoluzionare il genere action, confezionando un'opera hack 'n' slash che sarebbe presto stata presa d'esempio da tutti.

Scontri adrenalinici, brutalità e sangue, intervallati da fasi esplorative infarcite di enigmi ambientali ed elementi platform. Il tutto sullo sfondo di un'antica Grecia in cui gli Dei olimpici e tutte le altre creature mitologiche tipiche della cultura greca esistevano davvero.


Come tutto ebbe inizio...


Le gesta del guerriero spartano Kratos riecheggiano per tutta la Grecia, eppure egli è in procinto di porre fine alla propria vita lasciandosi cadere dalla montagna più alta. Gli dèi lo hanno abbandonato.


Tre settimane prima Kratos è su di una nave in mezzo al Mar Egeo, attaccato da una terribile creatura: l'Idra. Riuscito ad ucciderla, lo spartano si dirige verso la grande città di Atene. Kratos è prescelto ma schiavo degli dèi e da dieci anni solca i mari, porto dopo porto, compiendo la volontà dell'Olimpo. Dieci anni di rabbia e tormento.


Giunto in città, la dea della sapienza Atena lo istruisce sulla situazione: Ares, il dio della guerra, sta attaccando la città con un esercito di non morti; la troppa sete di potere lo ha accecato. Gli altri dèi non possono permetterlo, ma non possono neanche fare guerra aperta tra di loro poiché Zeus, re dell'Olimpo, lo proibisce. Atena chiede a Kratos di fermare Ares, promettendogli che, a missione compiuta, questa volta sarebbe stato liberato definitivamente dal giogo dell'Olimpo. Un'occasione d'oro per vendicarsi del principale responsabile delle proprie pene.


La travagliata storia di Kratos, il "Fantasma di Sparta"


Kratos era un indomito condottiero, vincitore di innumerevoli battaglie. Una volta però rischiò la sconfitta e la morte per mano di un esercito di barbari. In preda alla disperazione, chiese aiuto ad Ares, il quale acconsentì, a patto però che lo spartano diventasse suo servitore. Kratos accettò; a suggellare quel patto gli furono consegnate, e fuse agli avambracci con delle catene, due lame magiche nate direttamente dalle profondità degl'inferi: le Lame del Caos. Con esse Kratos decapitò il re dei barbari e sconfisse tutti i nemici.


Kratos era diventato molto potente ma le malefatte che compì, spinto dalla sete di sangue e in nome del dio della guerra, divennero talmente tante da spingerlo quasi alla pazzia. Il colmo fu raggiunto quando Ares gli fece uccidere la moglie e la figlia piccola con l'inganno, per svincolarlo da ogni affetto e poter così forgiare il guerriero perfetto. Dopo quel gesto Kratos fu maledetto dall'oracolo del villaggio, condannato a portare le ceneri dei suoi cari sulla propria pelle: da quel giorno, a causa dell'aspetto pallido, il guerriero cominciò ad essere chiamato "Fantasma di Sparta". Ed il fantasma giurò vendetta nei confronti del dio.

Dopo dieci anni di sofferenze però, tutto ciò che Kratos chiedeva agli dèi era di porre fine agli incubi che lo tormentavano.


Un'impresa impossibile


Grazie all'aiuto degli dèi che poco alla volta gli forniscono nuovi strabilianti poteri, Kratos si fa strada tra le vie di Atene fino ad arrivare al Tempio dell'Oracolo. Lì, un sinistro becchino gli annuncia che la tomba che sta scavando è per lui ma lo spartano non gli presta troppa importanza. L'Oracolo indirizza Kratos verso il Deserto delle Anime Erranti, il luogo in cui Zeus ha condannato suo padre, il titano Crono, a vagare in eterno con sulle spalle il mitico Tempio di Pandora. In esso Kratos troverà il Vaso di Pandora, capace di infondergli i poteri necessari per uccidere un dio. Il Tempio si rivela essere un dedalo pieno di trappole mortali abilmente congegnate da un architetto la cui vita fu spesa nella sua costruzione, in onore di quegli dei che lo avevano scelto per l'impresa.


Kratos recupera il Vaso ma Ares, percepita la minaccia con i suoi poteri divini, scaglia una colonna staccata dalle macerie di Atene che miracolosamente attraversa il deserto e centra in pieno il guerriero, trafiggendolo. Lo spartano morente cade nell'Ade ma non si dà per vinto. Qualcuno non vuole che muoia, così il Fantasma comincia a scalare le pareti infernali fino a raggiungere la superficie, sbucando da una tomba. La stessa tomba che lo strambo becchino, o sarebbe meglio dire Zeus, stava scavando all'ingresso del Tempio dell'Oracolo.


Il nuovo Dio della Guerra


Kratos raggiunge Ares dietro al Tempio e gli sottrae il Vaso. Ottenuti i poteri necessari, lo scontro finale inizia. Sembra quasi che lo spartano stia per farcela, quando all'improvviso Ares distrugge Le Lame del Caos con la stessa facilità con cui gliele donò tanti anni prima. Il Fantasma di Sparta è sul punto di arrendersi, ma con un ultimo gesto disperato strappa via la grande Spada degli dèi dalla gigantesca statua posta dietro al Tempio. Con essa trafigge il dio della guerra, ponendo fine alla sua esistenza una volta per tutte.


È finita. Kratos ha ucciso un dio. Gli dèi manipolatori gli riconoscono la libertà, ma non lo liberano dai suoi tormenti. E così torniamo al momento in cui lo spartano disperato tenta di togliersi la vita gettandosi nel baratro. Atena lo salva. Non può permettere che colui che ha ucciso il dio della guerra muoia, poiché qualcuno deve ricoprire il ruolo.


Il mortale diventa dio: Kratos è il nuovo Dio della Guerra.

 

Finisce qui la storia del primo memorabile capitolo di God of War.


Articolo successivo: God of War II!

0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page