Le Recensioni Non Richieste Di Tommy: Grand Theft Auto
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Le Recensioni Non Richieste Di Tommy: Grand Theft Auto

🏴‍☠️ Attenzione, la seguente recensione non richiesta potrebbe contenere spoiler 🏴‍☠️


Un bimbo inquieto dopo una partita di 20 ore a GTA.

Salve a voi, nostalgici gamer di vecchia generazione. E salve anche a voialtri, giovani incolti che si sono consumati i pollici nelle le ultime versioni di GTA senza conoscerne le origini. Ma tranquilli, ci sono qua io a colmare le vostre lacune (e sticazzi).

Continuiamo il filone di retro-gaming con qualcosa che vi farà tornare all'età in cui vostra madre vi puliva il naso. Quegli anni lontani, in cui avete cominciato a subire il fascino del crimine, della prostituzione, degli omicidi e del narcotraffico, il tutto catalizzato da un videogame che ha dato vita ai nostri desideri più sporchi e malsani.

Si, facciamo schifo. Correva l'anno 1997. In TV c'era ancora Bim Bum Bam, Titanic occupava le sale di tutti i cinema da mesi, oscurando (per fortuna) le bat-chiappe di George Clooney in quel terrificante film chiamato Batman & Robin (Joel Schumacher, strangolati da solo). C'erano ancora i floppy disk, e gli smartphone non avevano ancora inquinato le nostre menti. Inviavamo SMS lesinando su ogni carattere per risparmiare grana, inventando stratagemmi linguistici di alta levatura, quali: "cm st? tvtttb risp! M disp nn c sn". Il tutto messo in atto su delle baracche di telefoni grossi e pesanti come mattoni di calcestruzzo. Umberto Smaila gestiva programmi di successo in terza serata, e il Postal Market era la rivista più letta da ragazzi di ogni età. Baywatch infiammava i desideri di ogni marito, che a cena seguiva con minuzia ogni episodio, mentre a pochi passi, i giovani si drogavano allegri nei parchetti. In quei pochi e rari momenti che non passavamo a giocare a calcio con le lattine o a prenderci cura del Tamagochi, dribblavamo abilmente la compagnia dei nostri familiari al fine di chiuderci in stanzetta e passare ore indimenticabili con il nostro pad alla mano. Si. Coi videogames, intendo.

Il bambino di prima, 20 anni dopo.

Insomma, Grand Theft Auto, il primo leggendario capitolo per Playstation, con visuale dall'alto e una colonna sonora rock/funky da paura.

Interpretiamo un anonimo omuncolo con maglia gialla e pantalone rosso, giusto per sottolineare la sua essenza romanesca.


Il gioco si distingue per eleganza e raffinatezza: le missioni sono incentrate perlopiù sul trasporto di droga e baldracche, ma senza toglier spazio a sparatorie e omicidi, mentre i dialoghi sono degni dei più gravi portatori della sindrome di Tourette.


I comandi sono piuttosto facili da ricordare: un tasto per rubare un'auto, un tasto per sparare, e per ultimo, ma non per importanza: l'indispensabile comando per i rutti e le scorregge.


Le mappe sono incredibilmente vaste, spalmate su tre città: Liberty City, Vice City e San Andreas. Perché chiamarle rispettivamente New York, Miami e Los Angeles avrebbe violato il copyright di... chi esattamente? Boh.

Tiè. 'A prossima vorta, metti a' freccia.

Per completare un livello e sbloccare la città successiva, si possono scegliere due strade: usare i trucchi e mettere la città a ferro e fuoco con carri armati, bazooka e lanciafiamme; oppure si possono usare i trucchi e completare le missioni.

La costante è che, comunque vada, userete i trucchi. Perché è troppo bello. Stiamo parlando di un'epoca in cui i giochi non si facevano problemi a farveli usare, ed è strano che non siano stati inseriti direttamente nel manuale di istruzioni.

Potete scegliere se avere tutte le armi con munizioni infinite, vite infinite, denaro infinito. E che cazzo vi serve ancora?


Quiz patente: quale dei mezzi presenti in figura può passare per primo?

Scatenate tutta la vostra confusione ormonale pre-adolescenziale facendo esplodere qualunque cosa, investendo una serie infinita di pedoni e poliziotti. Salite a bordo di un carro armato trovato a caso mentre girovagate per la mappa senza alcuno scopo, per salire sopra ad ogni mezzo possibile facendolo esplodere insieme ai suoi passeggeri.


Quando verrete seccati da uno sbirro, resusciterete direttamente fuori dalla galera, dove un austero messaggio in basso vi elencherà la vostra fedina penale, che userete come motivo di vanto con amici e parenti.

Ovviamente, il livello di criminalità si alzerà in base alle vostre prodezze omicide. Ad un certo punto, quando non riuscirete più a seminare le pattuglie, dovrete vedervela con la SWAT e con l'esercito, con posti di blocco studiati per fermare Godzilla.


A regà, so' solo cinque euro, du' canne

GTA, additato per decenni come causa di sparatorie gratuite e omicidi di massa nelle scuole americane, ha creato la base per un genere in grado di far stringere il culo persino ai senatori degli Stati Uniti. Certo.

Come se in America non avessero già abbastanza stimoli per la violenza: football, wrestling, boxe, MMA, la caccia, l'hardcore hip hop, Donald Trump, i film di Michael Bay, i film di azione in generale, il cibo di merda, i film di guerra, la vendita libera di armi da fuoco, l'uscita dal carcere su cauzione, il dislivello delle classi sociali, la ghettizzazione, la guerra, l'assenza del bidet.


Dai, sul serio, lasciate in pace GTA. Anche perché vorrei recensire i sequel, e preferirei farlo senza troppe rotture di palle. Grazie.




Tommy R. M.

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