LOST: La serie tv che ha cambiato tutto
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LOST: La serie tv che ha cambiato tutto

Aggiornamento: 24 ott 2023

Oggi siamo abituati a essere bombardati da centinaia di serie televisive ogni giorno e che addirittura superano le produzioni dei film che vengono pubblicati al cinema, ma allo stesso tempo sappiamo bene che oggi il mercato è dominato dallo streaming. Ma ci siamo mai chiesti com’era dieci, vent’anni fa? Cosa significava scegliere allora una serie tv? E soprattutto, quante opzioni avevamo? E quanto quelle stesse serie del passato hanno cambiato quelle del nostro presente? Noi ce lo siamo chiesti e come risposta abbiamo deciso di scegliere ed esplorare una delle serie televisive più sorprendenti e discusse del nostro tempo: LOST.

Immagine che appare all'inizio di ogni episodio della serie.

Cominciamo dal principio. La serie è stata ideata da J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber, andata in onda dal 2004 al 2010 per un totale di sei stagioni. Ma perché questa serie è considerata colei che ha cambiato tutto nel mondo della televisione? La risposta si può trovare in vari aspetti che la compongono, ma noi ne andremo a sviscerarne due tra i più importanti che sono stati i punti di forza di LOST: la storia e i personaggi.


 

LA STORIA


La botola, uno dei misteri dell'isola di LOST.

La storia di LOST è quasi completamente ambientata su un’isola tropicale, fatta eccezione per i flashback dei personaggi principali che ci portano in altre parti del mondo, ma su questo torneremo dopo. Riprendendo la storia ci troviamo davanti a un gruppo di persone che precipitano con un areo su quest’isola e si ritrovano costretti a convivere tra loro e a sopravvivere, e fin qui penserete che sono cose già viste in altri film o serie tv, ma non è così.

Infatti l’isola è piena di misteri e segreti da rivelare che i personaggi scopriranno pian piano in ogni stagione. La particolarità di queste scoperte è che sono direttamente collegate ai ricordi dei personaggi anche se non sono mai stati in quel luogo, ma è proprio lì che rivivono alcuni ricordi fondamentali delle loro vite, dove hanno di nuovo la possibilità di scegliere e cambiare le cose. Inoltre alcuni personaggi sono collegati ad altri anche nei flashback seppure all’epoca non si conoscevano, ma tramite alcune scelte che hanno fatto si sono ritrovati tutti sull’isola.

Nella foto J.J. Abrams, uno degli ideatori della serie e famoso regista.

Insomma ci troviamo davanti a un puzzle complicato, ma che il regista principale compone pezzo dopo pezzo senza lasciare nulla al caso e ovviamente incuriosendoci con un nuovo mistero alla fine di ogni episodio. Se riusciamo a entrare in questo meccanismo il gioco è fatto e ci rendiamo conto della novità che in quegli anni la serie ha portato al mondo della televisione: la famosa “formula dell’intreccio”, che era presente in altre pellicole, ma non in questo modo come la troviamo nella serie.

Ci troviamo davanti a una storia che non segue mai una linea dritta ma diverse parallele che coinvolgono lo spettatore a ragionare, capire e scoprire se ogni singolo segmento poi riuscirà a ricongiungersi alla fine dell’ultima stagione. Ecco, è stata questa la particolarità di LOST: coinvolgere lo spettatore in maniera diversa e mai banale in modo da renderlo anch’egli parte della storia, e se avete visto la serie e i numeri che ha prodotto al botteghino, senza ombra di dubbio possiamo dire che questa formula adottata da Abrams e colleghi ha funzionato in maniera ottimale, nonostante nelle ultime due stagioni c’è stato un calo di ascolti.


 

I PERSONAGGI


Passiamo ora al secondo punto forte e fondamentale di LOST: i personaggi. L’intera serie si basa sulle loro storie personali che, come abbiamo detto già in precedenza, s’intrecciano tra loro. Qui i registi hanno voluto portare sullo schermo i sentimenti più profondi degli esseri umani, unendoli a quello della sopravvivenza, e sono proprio questi aspetti che riescono a catturare lo spettatore, soprattutto se si affeziona a un personaggio in particolare. In questa serie non ci sono supereroi con superpoteri, né armi leggendarie o castelli da conquistare, ma semplici persone in carne e ossa che lottano per sopravvivere e trovare un modo per lasciare l’isola. Persone come noi.


Ma ora vogliamo scendere nello specifico e parlarvi di tre figure principali su cui gira l’intero filone della serie: Jack Shepard (Matthew Fox), John Locke (Terry O’Quinn), e Benjamin Linus (Michael Emerson).

Nella foto una parte del cast di LOST.

Ci teniamo a precisare che non vogliamo assolutamente svalutare gli altri personaggi della serie, ma abbiamo scelto questi tre perché rappresentano (come in ordine sopra), la ragione umana e la scienza, la religione e il credere nei miracoli, il mistero e i segreti dell'isola. Ognuno di questi aspetti fanno da cardine per l’intera avventura di LOST, dove molto spesso i tre si scontrano tra loro, ma nessuno può escludere l’altro.

Per farvi capire meglio di cosa stiamo parlando, vogliamo analizzare brevemente ogni personaggio sopra citato, ma allo stesso tempo, per chi non avesse visto la serie, vi avvertiamo che ci saranno degli spoiler inevitabili per spiegare meglio la funzione fondamentale che loro hanno nella storia.

 

JACK SHEPARD


Cominciamo da Jack Shepard, un medico di grande fama in continua lotta contro il padre per via del lavoro e ideali diversi. Il loro rapporto conflittuale influisce molto su Jack che lo porta alla ricerca della continua approvazione da parte del padre per i risultati che ottiene al lavoro, ma da cui invece riceve solo critiche e indifferenza. Il padre di Jack si separa dalla moglie e decide di farsi una nuova vita in Australia, dove troverà la morte. A causa di questo evento Jack è costretto a recarsi dall’altra parte del mondo per recuperare la salma di suo padre, ed è proprio in questo momento che comincia la versa storia di LOST. Infatti, una volta precipitato sull’isola con l’aereo, Jack ha visioni frequenti di suo padre e, anche se ha profonde credenze su basi scientifiche e non religiose, alla fine si convince che la persona che ha davanti è in qualche modo reale e gli sta donando una seconda possibilità. Un clichè che si ripete per ogni personaggio della serie, se pure in modi e storie diverse ma che trovano sempre un punto d’incontro.

Jack Shepard interpretato da Matthew Fox.

Jack è un personaggio carismatico e impavido che non ha paura delle sue idee e spesso si scontra con John che rappresenta la “parte religiosa” della storia, ma su lui torneremo dopo. Ciò che davvero ci affascina è che la storia del famoso medico chirurgo rispecchia molto quella di persone normali, anche se con mestieri differenti, perché qui viene messo in evidenza il difficile rapporto padre/figlio, e la responsabilità di essere il leader di un gruppo di sopravvissuti, ruolo che Jack prenderà e perderà in tutta la serie fino ad accettare finalmente i suoi limiti personali e ciò che la vita gli offre.


 

JOHN LOCKE

John Locke interpretato da Terry O'Quinn

Un altro personaggio chiave della serie televisiva è John Locke, uomo di fede ferrea e grande esperto di sopravvivenza umana in ambienti ostili. La sua storia è semplice: abbandonato dalla madre quando era ancora in fasce, per tutta la vita ha cercato di risalire ai suo veri genitori ritrovandosi spesso in false promesse e raggiri costanti. Lavora in una fabbrica di scatole e la sua vita è noiosamente monotona, finché non gli si presenta l’occasione di fare un viaggio avventuroso in Australia, ma poco prima ha un grave incidente e rimane immobilizzato con le gambe su una sedia a rotelle. Scoraggiato e affranto, passa le sue giornate al telefono con una prostituta, cercando in lei quell’amore che non ha mai trovato nella sua vita, ma anche la donna lo lascia e si ritrova di nuovo solo. Infine, contro ogni possibilità, decide di partire finché anche lui non precipita sull’isola, dove miracolosamente riacquista la sensibilità alle gambe e torna a camminare. Da questo punto in poi e per tutta la serie John riserva una profonda fede nell’isola, venerandola come una specie di divinità e invitando il resto del gruppo di sopravvissuti a seguirlo, ed è proprio per questo motivo che si ritroverà spesso in contrasto con Jack, finché non saranno costretti a fare fronte comune contro un misterioso nemico.

Allora perché John è così importante? Perché lui rappresenta l’esatto contrario di Jack, e sfrutta ogni suo potenziale per raggiungere i suoi obiettivi, cosa che ritroviamo spesso nella società di oggi: lui mente per un bene superiore, è scaltro, ma allo stesso tempo si è infatuato del potere dell’isola che lo comanda come se fosse una marionetta.

 

BENJAMIN LINUS


Ed ora parliamo di Benjamin Linus, il personaggio che in LOST rappresenta il mistero, la falsità, le bugie, i tradimenti, i segreti dell’isola. Nato da genitori che facevano parte del Progetto DHARMA, una società utopica che voleva stanziarsi sull’isola per scoprirne e sfruttarne il potenziale, perde la madre quando viene alla luce e suo padre lo incolpa per questo. Finché arriva il giorno in cui Benjamin decide di dire basta a quella frustrante situazione e uccide suo padre e tutti gli altri membri del progetto. I pochi sopravvissuti si uniscono a lui per creare una nuova società e avere il controllo sull’isola e l’entità che vive al suo interno chiamata “fumo nero”. Qui viene messo in risalto il rapporto umano con le creature soprannaturali che molto spesso pensiamo non esistano. Entità appunto che esistono solo nella nostra immaginazione. Ma in LOST tutto è possibile e Benjamin riesce a controllare la creatura di fumo a suo piacimento, preservando e proteggendo il mondo che ha creato, sacrificando persino sua figlia per salvare l’isola.

Benjamin Linus interpretato da Michael Emerson.

Se pensiamo un attimo al personaggio, ci ritroviamo a vedere come i registi hanno voluto mettere in risalto lo stratega che si annida dento Benjamin che non si fa scrupoli pur di salvare ciò che ama di più al mondo. Odia la sua famiglia e non ha mai conosciuto la realtà al di fuori dell’isola, per questo ne ha creata una lui di cui ha il pieno controllo.

Controllo, una parola che ci riguarda tutti e di cui abbiamo bisogno perché senza rischiamo d’impazzire. In definitiva questo personaggio ci invita a credere a cose impossibili e usare ogni mezzo per raggiungerle.

 

Ora vi chiederete perché vi abbiamo parlato di questi tre personaggi e non degli altri? In sostanza sono proprio loro che portano un cambiamento radicale alla serie e alla storia. Le decisioni che prendono definiscono quasi l’intera trama di LOST, portando così una novità episodio dopo episodio, lasciando lo spettatore sempre con una domanda finale in cerca di risposta. È questa la rivoluzione che ha cambiato tutto: la storia non è mai lineare e cerca sempre nuovi spunti per procedere, crescere, morire e rinascere ancora una volta in maniera diversa.

Serie numerica che si ripete all'infinito in tutte le stagioni di LOST.

Concludiamo invitando tutti a guardare LOST se non l’avete già fatto, perché da qui è partito il grande cambiamento che oggi possiamo vedere in ogni singola serie tv: intrecciare, mischiare e ricomporre milioni di volte i pezzi di un puzzle non sempre complicato ma che comunque spinge lo spettatore a immedesimarsi nella storia che ha di fronte e cercare di completarla lui stesso, amandola, odiandola, piangendo, ridendo, provando paura o semplice gioia, in qualsiasi caso rimarrà sempre qualcosa d’importante dentro di lui. Che sia un personaggio o un determinato episodio non importa, perché il risultato finale rimane lo stesso: sorprendere e mai deludere.


Noi abbiamo amato questa serie in tutte le sue sfumature, e voi cosa ne pensate?

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