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Ms.Marvel: la recensione della serie completa

Settima serie tv targata Marvel Studios su Disney+, Ms.Marvel si presenta come un teen drama dalle tinte umoristiche ma con altrettante cadute di stile e filler narrativi.

Ennesimo passo falso oppure qualcosa da salvare tutto sommato c’è?



Dal lancio di Disney+, avvenuto a novembre 2019 negli Stati Uniti e a marzo 2020 in Europa, i Marvel Studios hanno avuto le idee chiare fin da subito: la neonata piattaforma della Casa di Topolino sarebbe servita da trampolino di lancio per alcuni (non tutti) personaggi minori del Marvel Cinematic Universe.


In due anni ne è passata di acqua sotto i ponti e tra show particolarmente riusciti (WandaVision su tutti) e alcuni assolutamente scadenti (Moon Knight, trovate la nostra recensione QUI), le serie tv del MCU su Disney+ hanno una cosa in comune: soffrono tutte di problemi di scrittura nelle fasi centrali dell’opera.


Ms.Marvel, purtroppo, non è da meno. Ma andiamo con ordine…


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I primi due episodi ci hanno fatto alzare le orecchie, aumentato la curiosità e sicuramente alzato l’attenzione sul prodotto in questione.

Le (dis)avventure della diciassettenne Kamala Khan (Iman Vellani) risultano fresche, colorate e con un ritmo che difficilmente abbiamo visto nei precedenti lavori televisivi made in Marvel.


Il suo essere un completo pesce fuor d’acqua fa sì che Kamala empatizzi immediatamente con lo spettatore, così preso da seguire le sue vicende scolastiche, familiari e culturali.

L’aver introdotto la cultura islamica in una serie così leggera, inoltre, non è per niente una ruffianata anzi si entra in punta di piedi in un mondo completamente nuovo, fatto di valori e di responsabilità anche piuttosto pesanti dal punto di vista del retaggio familiare dei Khan.


Ad alleggerire ulteriormente i toni ci pensa la stessa Iman Vellani, al suo esordio totale davanti ad una macchina da presa.

Il suo essere così ingenuamente nerd e fanatica degli Avengers rende il personaggio adorabile e naturale, come se l’attrice in realtà non stesse recitando ma interpretasse semplicemente se stessa.


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Quindi, ricapitolando abbiamo: un buon ritmo, una buona messa in scena, un’ottima interprete, una buona alchimia con i comprimari (la famiglia di Kamala è troppo divertente) e dei toni fanciulleschi e spiritosi. Eppure, come nelle altre serie tv, anche qui gli showrunner dei Marvel Studios inciampano sulla stessa identica problematica. La parte centrale di Ms.Marvel, ovvero quando la nostra raggiunge il Pakistan dalla terza puntata in poi, è l’affossamento generale di una serie tv che cade miserevolmente in un problema ormai noto per le serie tv Marvel. I toni da leggeri e spensierati si fanno pesanti come macigni, gli spiegoni dei soliti cattivi da operetta sono puerili e poco accattivanti, la trama si fa più fitta di avvenimenti appesantendo clamorosamente il clima. Probabilmente mantenendo l'atmosfera tipica da teen movie americano non avremmo gridato al miracolo, ma avremmo sicuramente tessuto le lodi di un prodotto diverso e più in linea col personaggio cartaceo.

Così invece cosa ci rimane?

L’ennesimo prodotto bipolare che inizia col botto, si arena incredibilmente contro lo scoglio della noia, per poi riprendersi (con molta fatica) nel più che decente episodio finale, anche grazie ad un paio di cliffhanger finali degni di nota.


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In definitiva Ms.Marvel è un prodotto con buoni spunti di scrittura e registici ma che cade in flagrante proprio quando cerca di entrare nel vivo, figlio di uno sviluppo narrativo pieno zeppo di cliché. Un gran peccato perché la verve dell'esordiente Iman Vellani meritava (nei sei episodi che compongono la miniserie) la medesima giustizia delle prime due ottime puntate che, nella loro ingenuità da teenager, riescono comunque a strappare una buona sufficienza complessiva. In attesa, ovviamente, di rivedere in azione Kamala Khan in The Marvels, in uscita nel 2023 al cinema. Voto: 6

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