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Pentiment: Un’opera videoludica tra storia cultura e complotti medievali

Un'analisi sull'ultimo titolo narrativo di Obsidian.

Pentiment è l’ultima fatica di Obsidian Entertainment, disponibile sul Game Pass dal 15 Novembre, e si presenta come un’avventura rinascimentale basata prettamente sulla scelta nei dialoghi.

L’esperienza atipica del titolo risulta essere contornata da molti riferimenti storici e culturali relativi al sedicesimo secolo. L’ambientazione è quella del 1518 e pone in contrasto le teorie di Martin Lutero con quelle della Chiesa, in un contesto dove vige la figura della donna come strumento accessorio alla vita del padre di famiglia. Lo sfondo del Sacro Romano Impero e la massiccia presenza della Chiesa a governare i centri abitati fanno da contorno ai vari intrecci politici e sociali che andremo a vivere con il nostro personaggio.

In Pentiment impersoneremo Andreas Maler, un miniatore di Norimberga, città libera del Sacro Romano Impero specializzata nei laboratori di stampa, che lavora nello scriptorium dell'abbazia di Tassing, di monaci benedettini. Le capacità oratorie del protagonista ci porteranno a conoscere tutti gli abitanti e ad indagare su un omicidio di un nobile che ha coinvolto tutti gli abitanti del villaggio. Andreas si presenterà come un personaggio visionario. che riesce a ragionare già in modo futuristico rispetto al sedicesimo secolo, infatti saremo chiamati a dare opinioni sul protestantesimo, ma soprattutto su nozioni astronomiche e di legge che renderanno il nostro protagonista piacevole agli occhi del ceto medio.


Le Fasi iniziali ci permetteranno di personalizzare Andreas attraverso le origini geografiche di provenienza (questo ovviamente influirà sulla cultura e le lingue parlate dal personaggio e le abitudini che permetteranno di scegliere al giocatore tra opzioni come edonista, topo di biblioteca e imprenditore).


Importante sarà anche scegliere gli studi intrapresi tra teologia, legge imperiale e medicina. Per quanto riguarda l'università e la specializzazione tra latinista, logico, oratore, occultista e astronomia. Tutti questi elementi saranno di sostegno e di ausilio a quelle che saranno le indagini. Tra i vari dialoghi, che potranno essere caratterizzati con una scrittura con stile medievale, presenteranno delle parole sottolineate che andandoci a cliccare potranno essere oggetto di approfondimento e creare una sorta di enciclopedia medievale. Come in molte avventure grafiche, le nostre scelte saranno memorizzate e saranno fondamentali per scoprire l’assassino.


Come in molte avventure grafiche, le nostre scelte saranno memorizzate e saranno fondamentali per scoprire l’assassino. La personalizzazione dell’esperienza sta proprio nel diversificare il percorso che porta alla fine delle indagini. La personalizzazione dell’esperienza sta proprio nel diversificare il percorso che porta alla fine delle indagini. In Pentiment non esiste un livello di sfida, ma soprattutto non esiste un game over, tutto dipende dalle nostre capacità di dialogo e dal nostro fiuto investigativo. Tra un pranzo con gli abitanti e lo scorrere inesorabile delle giornate dobbiamo raccogliere più prove possibili da presentare all’Arcidiacono.


La grafica è completamente bidimensionale e fanno da sfondo dei bellissimi disegni in conformità del periodo storico di riferimento, infatti tutto si presenta come un vero e proprio libro interattivo.

L’impressione fin dalle prime battute del titolo è quella di avere un’opera videoludica che è un vero e proprio atto d’amore verso la cultura e l’arte medioevale, ma allo stesso tempo si presenta come un’avventura basata prettamente sui dialoghi e questo potrebbe scoraggiare l’utenza che preferisce dei titoli più dinamici. Ho molto apprezzato la scelta di comporre l’origine del nostro personaggio, che attraverso i propri studi e le proprie conoscenze avrà un approccio diverso al dialogo e al proprio interlocutore, risulta invece troppo accessoria la presenza minigiochi, che hanno solamente il mero compito di tenere l’attenzione del giocatore alta, quando in realtà quest’ultima risulta già stimolata dalle indagini e dalle scelte del personaggio. Obsidian ci porta a riflettere su quello che era il peso della Chiesa nella vita del singolo e nei vari ceti che popolavano i centri abitati e la differenza tra le varie classi di lavoro, pertanto non posso che apprezzare il sublime comparto narrativo dell’opera , ma allo stesso tempo mi sento di avvertire l’utenza che siamo davanti ad un gioco che non si presenta come un punta e clicca con enigmi vari sparsi per la mappa, ma siamo davanti ad un fumetto interattivo che si basa su dialoghi e scelte. La disponibilità di Pentiment sul Game Pass potrebbe essere un incentivo per far provare l’esperienza anche ai giocatori che non sono amanti delle avventure narrative e magari farli appassionare ad un titolo che di diritto si pone tra le piccole perle videoludiche di questa generazione .

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