Pinocchio: la recensione
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Pinocchio: la recensione

Aggiornamento: 28 set 2022

Continua il trend dei live action marchiati Disney con l'adattamento del classico di Carlo Collodi, già proposto dalla Casa di Topolino nel 1940 in versione animata. Robert Zemeckis alla regia e Tom Hanks come nel cast, viste le premesse parliamo della cronaca di un successo annunciato?

 

Era il 2010 quando uscì Alice in Wonderland (diretto da Tim Burton), primo film del secondo ciclo di pellicole cinematografiche con attori in carne ed ossa, arrivò in sala lanciando un nuovo trend: i rifacimenti live action dei classici della nostra infanzia.

I risultati negli ultimi dieci anni si sono rivelati piuttosto altalenanti, con incassi non del tutto stratosferici e con la critica che non sempre ha avuto parole dolci nei confronti di questi progetti.

Eppure, nonostante tutto, Disney continua imperterrita infarcendo le sale (e lo streaming) di film dal sapore nostalgico.

Ma tolto il fattore nostalgia, cosa rimane di questo tipo di operazione?



Pinocchio di Robert Zemeckis, ahinoi, non fa eccezione e si perde nella strada della banalità.

Non tanto per il soggetto dell'opera originale di Carlo Collodi (che qui viene comunque mantenuto), tanto per i cambiamenti completamente senza senso che Zemeckis (qui anche co-sceneggiatore) ha apportato al classico d'animazione del 1940.


Non ci riferiamo alle polemiche sterili riguardanti il cambio di etnia della Fata Turchina (Cynthia Erivo), un personaggio che a fin dei conti appare con uno screentime assolutamente irrisorio, ma ai cambiamenti radicali che questo live action apporta al personaggio di Pinocchio stravolgendo l'opera originale.

Sia chiaro, le dinamiche della trama rimangono quasi del tutto invariate, con il nostro burattino che dovrà destreggiarsi tra bugie, avventura e pericoli.

Il problema, alla base, sta nel come si svolgono determinate questioni, Zemeckis da questo punto di vista non riesce a svecchiare il personaggio a dovere, anzi lo ridicolizza con una moralina da quattro soldi, figlia di un certo tipo di politically correct irritante e fastidioso.

Non ci è dato sapere quanto sia farina del suo sacco o quanto sia stato influenzato da scelte aziendali, fatto sta che il regista di Forrest Gump e Ritorno al Futuro non sembra particolarmente ispirato.



Se a questo aggiungiamo una CGI puerile e troppo invasiva e alcune scelte stilistiche non del tutto comprensibili (il Gatto e la Volpe animali antropomorfi sono terrificanti) allora, come si suol dire, il dado è tratto.


In definitiva il live action di Pinocchio, distribuito esclusivamente su Disney+, risulta inutile, noioso e superfluo.

Robert Zemeckis, purtroppo per noi, non riesce nel miracolo di esporre la propria visione autoriale, per un film che a conti fatti non aggiunge nulla all'universalmente conosciuto romanzo di Collodi.



Non bastano le prove attoriali di un buon Tom Hanks nel ruolo di Geppetto e del resto del cast (tra cui il nostrano Giuseppe Battiston nei panni di Mangiafuoco) per salvare Pinocchio dal baratro dei flop a marchio Disney. La Casa di Topolino, tra l'altro, non ha nessuna intenzione di fermare questa nuova ondata di remake dal vivo dei loro vecchi classici, anzi sarà un filone che, a quanto pare, avrà ancora vita piuttosto lunga con i già annunciati La Sirenetta (in uscita nel 2023), Hercules, Biancaneve, il prequel de Il Re Leone intitolato Mufasa: The Lion King e chi più ne ha, più ne metta.


VOTO FINALE: 4

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