Possediamo veramente i giochi acquistati in digitale? Ubisoft ed Il caso The Crew
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Possediamo veramente i giochi acquistati in digitale? Ubisoft ed il caso The Crew

Dopo la chiusura dei server di gioco avvenuta il 31 marzo 2024, Ubisoft ha deciso di ritirare le licenze di gioco di The Crew a chi lo aveva acquistato su PC, andando di fatto a riaccendere la polemica sul concetto di possedere o meno un gioco acquistato digitalmente.

 

Dopo quasi 10 anni di onorato servizio, Ubisoft ha deciso di staccare la spina al suo The Crew, primo capitolo della saga open world incentrata sulle corse automobilistiche e non. Data la natura “always online” del gioco la chiusura dei server sta a significare essenzialmente che nessuna delle funzioni del gioco saranno più usufruibili dai giocatori, e fin qui nulla di strano; non è la prima volta che un titolo online termini il suo ciclo vitale diventando inutilizzabile. Il “problema” vero e proprio sta nel fatto che Ubisoft ha iniziato a rimuovere il titolo dalle librerie dei propri utenti su PC.


Verrebbe da pensare “Poco male, alla fine il gioco non era più giocabile”, ma questa mossa da parte di Ubisoft potrebbe creare un pericoloso precedente per quanto riguarda l’acquistare un titolo in digitale.


The Crew
Copertina di The Crew

I giochi in digitale sono i più venduti


Fino a due generazioni fa, le vendite digitali non erano così vertiginosamente enormi rispetto a quelle fisiche (almeno in ambito console, specifichiamo), ma un po’ a causa della pandemia, un po’ a grazie a connessioni domestiche sempre più performanti, oggi la maggioranza dei titoli viene acquistata in formato digitale. Normalmente questo non sarebbe un problema, anzi, ma nell’ottica di aziende che si sentono in diritto di “ritirare forzatamente” i propri giochi dagli store o dalle console/PC degli acquirenti, il problema sorge.


Quando compri fisicamente un gioco, dovesse cascare il mondo, quel gioco continuerà ad essere di tua proprietà, a prescindere dalle decisioni in corso d’opera delle aziende. Quando lo compri digitalmente, la questione si complica.


La posizione di Ubisoft


Ovviamente la risposta di Ubisoft alle lamentele dei suoi utenti non si è fatta attendere, ed è stata forse più sbrigativa del dovuto. Essenzialmente l’azienda ha giustificato la sua decisione dicendo: “Abbiamo dato l’annuncio della chiusura dei server mesi fa.” e “La rimozione del titolo dalla nostra piattaforma è dovuta a problemi di licenze”. Tutto molto bello, peccato che mesi fa nessuno si sia premurato di notificare agli utenti che il titolo sarebbe stato rimosso forzatamente dalle librerie.


Ubisoft Connect
Ubisoft Connect, lo store online di Ubisoft
 

Le differenze con lo streaming


Verrebbe subito da pensare, ai più smaliziati, che la stessa situazione potrebbe essere comparata ai servizi di streaming di videogiochi attualmente offerti da Microsoft o Sony, però questo discorso è un po’ diverso. Abbonandoci ad un servizio di streaming stiamo di fatto pagando per un servizio, non per il singolo prodotto contenuto in quel servizio; quindi, la rimozione di uno o più titoli dal catalogo è prevista. Acquistando invece un gioco stiamo, appunto, acquistando il prodotto finale.

 

Microsoft Game Pass
Il Game Pass è l'esempio più indicativo di servizio di streaming videoludico

Un pericoloso precedente


Tenendo conto di quanto detto finora è lecito chiedersi se e quanto questa pratica prenderà piede. Quando ci affidiamo a degli store per l’acquisto dei nostri titoli, purtroppo, il publisher (o chi gestisce lo store) avranno sempre il potere decisionale ultimo sulla gestione dei nostri acquisti, e comportamenti del genere, se prendessero concretamente piede, potrebbero risultare in un grosso smacco nei confronti dei videogiocatori.

 

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