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Progressi sul sistema Anti-Cheat di Call of Duty, Activision: "I cheater non sono i benvenuti"

Il team di CoD è costantemente al lavoro per garantire a noi giocatori una piattaforma pulita e priva cheater e soggetti recidivi sia su Warzone che su Cold War.



Il 13 aprile 2021 un tweet di @CallofDuty ci ha voluto rendere partecipe di un aggiornamento riguardante i sistemi Anti-Cheat del simulatore di guerra in questione, che ha suscitato non poche soddisfazioni per chi è vittima di queste ingiustizie.


Il tweet incomincia infatti con un dato che subito salta all'occhio: ad oggi il team di sviluppo ha già giustiziato 475.000 giocatori scorretti.

Il link del tweet ci riporta ad una pagina del blog che fornisce dettagli sui progressi in questione ed è subito una frase che fa da premessa, quasi come se fosse uno slogan:

"I cheater non sono i benvenuti."

Una frase che lascia poco spazio ai fraintendimenti, Activision è intenzionata a fare Tabula rasa di chi non fa un uso corretto del gioco.

A dar peso a queste intenzioni ci vengono forniti, oltre a quello dei permaban, anche dati riguardo un provvedimento sul mercato dei cheat. Sono ben 45.000 gli account di fornitori banditi, un chiaro tentativo di estirpazione del male dalla radice.

Ma non è tutto:

"Rimuovere i cheater e privarli della loro abilità di spostarsi tra account alternativi è uno dei nostri obbiettivi principali."

Questa è la missione che Activision ha deciso di adempiere, ed a tal proposito hanno intensificato i loro sforzi in una serie di aree chiave:

  • Utilizzare l'autenticazione a 2 fattori per rendere più difficoltoso l'accesso a nuovi account creati per barare

  • Aumentare di molto le risorse dedicate al supporto dei nostri team di sicurezza e sanzionamento

  • Aumentare la frequenza delle ondate di ban su larga scala in aggiunta ai ban quotidiani degli account recidivi

  • Migliorare la regolarità di comunicazioni e aggiornamenti

Oltre a ciò si viene a conoscenza anche di una punizione severissima riservata ai giocatori recidivi seriali: il ban dell'hardware.


Il percorso utopico che il team di sviluppo di Call of Duty ha intrapreso ha strade tortuose e dissestate. C'è ancora molta strada da fare ma, d'altronde, chi ben incomincia è a metà dell'opera.

 
 
 

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