Recensione Bugsnax: Siamo quello che mangiamo?
- Edy Ferrone

- 8 feb 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Quando il colorato indie d'avventura Bugsnax fu mostrato durante l’evento di presentazione della Playstation 5, molti furono gli scettici che si chiesero in concreto cosa stessero guardando. Il primo sguardo al gioco era una curiosa sequenza che metteva in qualche modo a disagio lo spettatore disabituato in maniera poco apologetica. Destinato ad accompagnare il lancio della nuova console Sony ed regalato agli abbonati Playstation Plus, il gioco è inevitabilmente passato inosservato tra Demon’s Souls, Miles Morales, e perfino Astro’s Playroom.
Ma quanto vale veramente la pena di giocare Bugsnax? Molti giocatori si ritroveranno questo titolo nella libreria una volta acquistata la console di nuova generazione (se lo avranno riscatto dalla app) e si chiederanno se giocare qualcosa che è volato così basso da non essere segnalato dal radar abbia senso. Noi abbiamo giocato il titolo e vi diremo nel dettaglio cosa ne pensiamo esattamente.

Bugsnax è strambo
Le sensazioni del trailer sono confermate
Non ha senso definire diversamente Bugsnax: è un gioco “strambo”. Dire che l’idea di fondo di nutrirsi di queste creature a metà strada tra insetti e vegetali (esatto, “bugs” e “snacks”) non sia bizzarra di per sé sarebbe una bugia. Quando arriverete sull’isola dove vivono, sulla scia investigativa lasciata da Lizbert per scoprire cosa le sia accaduto, il gioco diventerà però più inquietante della colorata ed apparentemente allegra premessa. Gli altri abitanti dell’isola non hanno idea di dove sia finita l’esploratrice e sembrano quasi tutti ossessionati dai Bugsnax.

I personaggi vi richiederanno di catturare i Bugsnax ed assecondare i loro capricci, saziando la loro fame con queste creaturine. Man mano che avanzate con le missioni, il percorso di Lizbert prenderà forma e potrete continuare la ricerca alla scoperta di cosa le sia accaduto e perché non abbia mai fatto ritorno. Durante l’intera durata della storia, si percepisce tra la vibrante ironia leggera e le ambientazioni cartoonesche, una strana angoscia e un fortissimo senso di disagio inspiegabile.
Man mano che la campagna avanza e le vicende diventano più chiare queste sensazioni raccolgono la propria piena spiegazione, e scoprirete che Bugsnax non è la storia di una tenera cattura di creature.
Siamo ciò che mangiamo?
O meglio, "siamo il risultato delle nostre azioni"?
È forse scontato porre questa osservazione: siamo ciò che mangiamo. Potrebbe risultare una mera e superficiale battuta sul contesto del gioco, ma non lo è. Bugsnax dà infatti una nuova connotazione a queste parole, facendoci realizzare piuttosto che siamo la conseguenza delle nostre azioni, che in questo titolo consistono principalmente nel nutrire gli altri personaggi. Quindi noi siamo ciò che mangiamo nel momento in cui le cose di cui ci nutriamo comportano decisioni di natura etica e psicologica.

Così la catena di missioni di ricerca, cattura e movimento assume un senso differente man mano che avanza l’avventura. Più comprendiamo, più rivisitiamo le nostre azioni all’interno del gioco. Potrebbe portarvi quasi a chiedere: e se rigiocassi il titolo al termine, sapendo ciò che so ora? Esiste un margine di rigiocabilità legata a questo profilo, ma non è oggettivo e resta strettamente collegato alla curiosità del singolo giocatore.
La dipendenza da Bugsnax
Il parallelo tra personaggi e giocatori
Chiunque ha giocato questo piccolo prodotto indipendente vi potrà confermare che la dipendenza dei personaggi per i gustosi snack si traduce in una parallela dipendenza dal gioco. Una volta raggiunto il villaggio e guadagnato l’accesso alle altre aree, il giocatore si trova facilmente immischiato in un vortice, incapace di smettere di giocare, per quanto assurdo sembri a chi invece non ha esperienza col gioco.
La curiosità di trovare Bugsnax nuovi, scoprirli, escogitare il metodo per catturarli, scinderli, intrappolarli è forte ed il gioco permette gradualmente di ottenere tutto non senza ingegno. Vi ritroverete a dover mettere in moto il cervello e spingere la vostra creatività oltre per comprendere come combinare gli strumenti a disposizione, in particolare se volete avere la soddisfazione, come noi, di aver preso tutti, ma proprio tutti, i Bugsnax. I dialoghi peculiari e le singole storie dei personaggi poi, pizzicano l’interesse e spingono alla ricerca. Contribuisce all’alienazione nel mondo di gioco una colonna sonora che rischia di restare per mesi nel vostro cervello.
La profondità dei personaggi
Tematiche inaspettate caratterizzano questa storia
Nel suo particolare stile, questo gioco ci mette a disagio perché alterna quella che sembra una superficiale passione per snack viventi, ad un’esplorazione di conflitti e relazioni mature tra i personaggi del cast. Ingiustizia sul posto di lavoro, conflitti matrimoniali, divergenze di opinioni, e ad un certo punto, perfino eteronormativa. È difficile non sentirsi coinvolti nel cambio di tono quando si passa dal catturare un essere nominato Frullacchio ad affrontare le conseguenze nella mancanza di sostegno, fede e comprensione nel partner.
In un certo senso, c’è una genialità nell’idea di mettere insieme questo gameplay e questo copione, perché funziona in modo inatteso e coinvolge al punto da far desiderare di incontrare ancora questi personaggi.
Un’esperienza da vivere
Vale la pena dare una possibilità a questo indie?

Anche se non si tratta di un gioco incredibile da vivere a tutti i costi, Bugsnax è un’esperienza che andrebbe sperimentata almeno una volta. Sarebbe una dichiarazione falsa dire che non c’è nulla di rilevante in questo gioco perché Young Horses ha sperimentato con materiali insoliti per produrre un risultato ancora più inatteso, tuttavia sarebbe anche falso dire che si tratta di un gioco esente da difetti o superbo.
Ciò che è certo è che va oltre le aspettative fissate e che sorprende in moltissimi punti con un gameplay stimolante ed uno script più sofisticato del previsto. Le dieci o poco più ore che passerete con Bugsnax non saranno assolutamente tempo sprecato.
Piattaforma provata: Playstation 5.
PRO
Gameplay che crea dipendenza, difficile staccare;
Scrittura inaspettatamente profonda e ben curata, ironica e pungente;
Soundtrack rilassante e piacevole che migliora il tempo passato col gioco;
Metafore che invitano il giocatore a riflettere e non solo proseguire;
CONTRO
Alcune situazioni per la cattura non dipendono completamente dall’abilità e questo può creare nervosismo e irritazione;
Non sempre è chiaro in che direzione procedere dagli obiettivi.











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