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Recensione: Wolf King 2 - Dove le tenebre attendono il Lupo

Dopo pochi mesi dall’uscita della prima stagione, Wolf King torna su Netflix con la sua seconda, e tristemente, ultima stagione.

Wolf King 2, serie animata dark fantasy tratta dalla saga letteraria “Wereworld” dello scrittore inglese Curtis Jobling è approdata su Netflix l’11 settembre con il compito di proseguire le avventure di Drew ed i suoi compagni, tra nuove minacce per il regno di Lyssia e l'obbligo per i protagonisti di crescere per adempiere al loro destino. Scopriamo come se la cava questa seconda stagione nella nostra recensione.


Questa recensione NON conterrà spoiler sulla trama al di là della premessa!


Cosa Racconta? Wolf King


Questa seconda stagione della serie riparte temporalmente poco tempo dopo gli eventi della prima stagione; gli equilibri di potere nel regno di Lyssia sono sensibilmente cambiati dopo gli eventi della prima stagione, ed i nostri protagonisti, soprattutto Drew Ferran, fanno non poca fatica ad abituarsi ai nuovi doveri e compiti che il corso degli eventi gli ha affidato. Ovviamente però, in un’opera spiccatamente dark fantasy (seppur destinata ad un pubblico adolescente), la minaccia è sempre dietro l’angolo e nuovi e vecchi nemici sono pronti a minacciare la nuova e precaria pace stabilita a Lyssia.


Wolf King
Drew Ferran

Meno intrigo, più sottotrame


Della prima stagione dell’opera uno degli elementi che più avevamo lodato ed apprezzato fu sicuramente la cura riposta nella costruzione di un intrigo politico articolato e convincente, tuttavia in questa seconda stagione la narrativa subisce una parziale virata, scegliendo di focalizzarsi maggiormente sulle storie personali di alcuni personaggi. Il tutto si traduce in una caratterizzazione ed una crescita dei personaggi molto più accentuata rispetto alla prima stagione che tuttavia si scontra ancora una volta con un ritmo della narrativa che alle volte va troppo di fretta per permettere che il tutto si svolga in maniera organica.


Wolf King

Una menzione d’onore va fatta alle vicende che vedono coinvolto Hector, dark e sofferte in maniera quasi sorprendente se pensiamo al target adolescenziale a cui i libri (e la serie per estensione) fanno riferimento.



Toni più dark


Una piacevole sorpresa guardando la seconda stagione di Wolf King risiede nel tono generale scelto. Infatti, rispetto alla prima stagione, per questa seconda stagione si sono scelti toni più dark e oscuri degni di un mondo fatto di magia e soprattutto di Licantropi. In qualche modo questa scelta narrativa viene sorretta dal particolare stile grafico volutamente stilizzato scelto per l’opera, creando alle volte delle scene cupe e suggestive.


Wolf King

Peccato che anche in questi momenti la serie proceda spesso col freno a mano dell’orrore tirato, non spingendosi mai troppo oltre quello che è accettabile per una serie classificata 10+.


Netflix colpisce ancora


Ancora una volta, purtroppo, tutti questi aspetti positivi che possono essere ritrovati guardando un prodotto targato Netflix non possono nulla contro una cancellazione. Esattamente come fu con Kaos, infatti, anche la cancellazione di Wolf King arriva a pochissimi giorni dal suo rilascio sulla piattaforma, sancendo di fatto la fine delle avventure televisive del Wereworld. Un vero peccato, soprattutto se consideriamo come questa stagione in particolare si chiuda con un cliffhanger importante. Dispiace soprattutto prendere atto del fatto che, credendo un po’ di più in una propria produzione, Netflix sia riuscita a dare al pubblico prodotti divenuti molto amati tra il pubblico, come ad esempio Il Principe dei Draghi.


Tristemente, a questo punto è diventato chiaro come Netflix sia disposta ad investire tempo e denaro solamente in produzioni importanti e dai nomi altisonanti (come Arcane o Devil May Cry) dando a produzioni meno esagerate pochissime possibilità di emergere e sopravvivere per più di due stagioni. Un vero peccato.


Verdetto Finale

PRO

CONTRO

L’evoluzione dei personaggi è coerente.

I toni più dark donano personalità alla serie.

Le sottotrame dei singoli personaggi sono interessanti, soprattutto quella di Hector.


L'intrigo politico è meno articolato rispetto alla prima stagione.

Il ritmo della serie alle volte accelera troppo.


La seconda stagione di Wolf King, esattamente come la prima, si riconferma come un buon prodotto d'intrattenimento, soprattutto se siete appassionati di dark fantasy. I toni più dark adottati in questa seconda stagione sicuramente contribuiscono a dare quella spinta in più alla serie, anche se sacrificare un po' di intrigo politico in favore di sottotrame più approfondite dedicate al gruppo di protagonisti potrebbe scontentare gli amanti del fantasy politico più puro. Al netto di pregi e difetti, comunque, quel che resta di Wolf King dopo la sua cancellazione è forse una mezza occasione sprecata per Netflix nel campo dell'animazione.

Voto Finale: 7

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