Recensione - Wuchang: The Fallen Feathers - Una perla che non riesce a brillare
- Simone Di Girolamo
- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 7 min
Negli ultimi anni sono stati pubblicati molti titoli soulslike che hanno ridefinito il genere Action RPG, portandolo a un livello maggiore di difficoltà e a una sfida più impegnativa per gli amanti del genere, ma non sempre tutti i videogiochi pubblicati riescono a brillare. Oggi parliamo del più recente tentativo di entrare nel genere, Wuchang: Fallen Feathers.
Oggi vogliamo andare alla scoperta di un soulslike che ci ha colpito per alcune sue particolarità e differenze rispetto ad altri titoli simili presenti sul mercato videoludico, analizzando e valutando il gioco in questione nel complesso al fine di fornirvi una visione d'insieme.
Pubblicato il 23 luglio 2025 dallo studio cinese Leenzee, per tutte le piattaforme di nuova generazione, stiamo parlando di Wuchang: The Fallen Feathers, la storia di una pirata-guerriera alla ricerca di se stessa in un mondo oscuro, spietato, e ricco di sorprese.
LA PRESCELTA
La storia si svolge in Cina, negli ultimi anni della dinastia Ming, in un periodo di forte decadenza sociale e guerre sanguinose. In questo contesto ci ritroveremo a vestire i panni di Bai Wuchang, una pirata colpita da amnesia che si risveglia in un mondo devastato da una piaga chiamata Feathering (Piumaggio), che trasforma le persone in mostri riportando evidenti tratti aviari, da cui anche la protagonista si ritrova affetta.

Durante tutta l'avventura, Wuchang si sposterà attraverso la regione di Shu, alla ricerca della verità su cosa sia accaduto e cercando di ricostruire la propria identità, per riportare la pace nel mondo con scelte che porteranno a quattro finali distinti che determineranno l'intera storia.
A differenza di altri soulslike, la narrazione di Wuchang è chiara se pur non sempre lineare: infatti, troveremo vari diari che narrano le vicende del mondo di gioco e vari NPC che ci racconteranno parte della storia che non sarà criptica ma molto concisa.
Le tematiche che affronta il gioco e che riscopriamo nel personaggio (tra le quali troviamo la follia, la decadenza, la perdita di memoria, la ricerca dell'identità e la stessa trama che intreccia il folklore cinese con il genere dark fantasy) sono profonde e aiutano il giocatore a immergersi ancora di più nel titolo, grazie anche a un solido combat system di cui vi parleremo a breve.
CREARE LA PROPRIA STRADA
Tra gli elementi positivi di Wuchang: The Fallen Feathers, c'è il ricco albero delle abilità che abbiamo a nostra disposizione per potenziare Bai. L'albero si divide in sei rami ben distinti, di cui cinque sono per le tipologie di armi che abbiamo la possibilità di usare (ascia, doppie lame, spada corta, spada lunga e lancia), mentre il ramo rimanente è dedicato al potenziamento degli HP, stamina, magia, e incantesimi, particolari che serviranno per potenziare la nostra tempra, ossia il braccio che ha subito una mutazione e ha il potere di lanciare appunto magie e plasmare le nostre armi con effetti di stato, come ad esempio bruciatura o congelamento.
Ogni arma può essere potenziata tramite il suo specifico albero delle abilità fino ad arrivare a un massimo di +10, ma allo stesso tempo possiamo incastonare nelle armi delle pietre che troviamo durante il gioco e che aumentano la potenza dell'arma trasmettendole alcune tecniche particolari. Queste stesse tecniche posso essere potenziate tramite alcune discipline che potremmo impartire all'arma una volta arrivati a un certo punto del gioco. E se tutto questo non bastasse, sparsi per il mondo di gioco, o sbloccabili da alcuni mercanti, troviamo degli amuleti che se equipaggiati migliorano le nostre statistiche, ma occhio, perché non tutti hanno un effetto benefico.
Ultime, ma non meno importanti, ci sono vari tipi di armature sbloccabili durante il gioco e che se equipaggiate e combinate in modo giusto, renderanno il nostro personaggio molto più forte ma non invincibile. Insomma, starà a noi decidere quale strada prendere per immergerci in un mondo spietato, e così definire il nostro stile di gioco in Wuchang.
Uno dei maggiori pregi del titolo è la sua versatilità che consente ad ogni giocatore di personalizzare il personaggio in base alle proprie preferenze di gioco per favorire la sua partita e progressione nel mondo che si troverà ad affrontare.
COMBATTERE E MORIRE MILIONI DI VOLTE
Come in tutti i soulslike che si rispettino, anche in Wuchang: The Fallen Feathers la difficoltà di gioco è elevata e non sempre ben bilanciata, per questo motivo ci siamo ritrovati ad essere sconfitti innumerevoli volte dai nemici. Ce da dire però che il sistema di combattimento è molto immersivo, specialmente nelle prime fasi di gioco, dove creare combo tra armi e magie diventa divertente, soprattutto perché lo stesso gioco ci mette davanti, in alcuni casi, ad una sperimentazione obbligata, facendoci cambiare la build a cui ormai ci eravamo abituati. Ma nonostante ciò, il movimento del nostro personaggio nelle fasi di combattimento ci è sembrato fluido e reattivo, cosa che non avviene quando ci troviamo ad usare pozioni o altri oggetti, dove i movimenti risultano legnosi e lenti.

Un'altra cosa che abbiamo riscontrato durante gli scontri e la differente caratterizzazione dei nemici, dove alcuni ci piombano addosso senza pietà, mentre altri ci studiano per poi cominciare il combattimento. Questa differenziazione è stata gradita, soprattutto per il fatto che non ci ritroveremo di fronte sempre il solito moveset da schivare, o in alcuni casi quando la nostra arma lo permette, di parare o contrattaccare. Ebbene sì, in Wuchang non esistono parry o contrattacchi automatici di base, ma si sbloccano tramite le abilità, a meno che il giocatore non preferisca schivare ogni singolo attacco del nemico, cosa che da una parte va a nostro vantaggio perché con la schivata perfetta la nostra magia viene caricata automaticamente (ed è l'unico modo per farlo, oltre che a riposarsi tramite degli altari che fungono come falò per riposarsi).
UN MONDO MISTERIOSO E AFFASCINANTE
Precisiamo subito che Wuchang non è un open-world, ma il suo mondo si divide in cinque livelli distinti ricchi di scorciatoie, antri segreti, e vicoli cechi che a volte ci hanno confuso e abbiamo fatto fatica a ritrovare la strada giusta. Il level design non è impeccabile né lineare, e molto spesso ci siamo ritrovarti a fare un continuo sali-scendi per raggiungere alcune aree, ma in compenso ci siamo ritrovati davanti paesaggi pittoreschi e colorati, pieni di pathos e mistero, con una grafica che da il suo meglio nelle boss fight principali (anche se in alcuni casi abbiamo riscontrato dei problemi a cui arriveremo tra poco).
Le luci sono gestite benissimo, come anche i vari poligoni e non ci siamo mai trovati davanti a oggetti che si sovrappongono o intersecano tra loro, e l'ambientazione dark fantasy davanti cui ci siamo ritrovati è risultata travolgente e immersiva, soprattutto nelle fasi più oscure della storia del gioco, regalandoci a volte paesaggi devastati e affascinanti, con segreti nascosti dietro ad ogni angolo, accompagnandoci con una colonna sonora perfetta per ogni situazione.

UNA PERLA OSCURA
Nonostante tutte le premesse positive, purtroppo Wuchang: The Fallen Feathers è una perla oscura che non riesce a brillare.
La prima cosa che spicca è che il gioco è sbilanciato, soprattutto nelle fasi avanzate, in cui ci ritroviamo ad affrontare dei nemici che ci levano metà degli HP con un solo colpo, nonostante il nostro livello superiore. Stessa cosa accade nelle boss fight, dove solo in alcuni rari casi si riesce a sovrastare il nemico e capire il suo move set, mentre per il resto ci sembra di essere in un tripudio di mosse troppo veloci e realizzate male per capire come pararle o evitarle. Evidenziamo inoltre dei lag che abbiamo riscontrato in queste particolari fasi del gioco, che a volte si bloccava completamente e riprendeva quando il nostro nemico ci aveva già ormai abbattuto.
Un altro grande problema è il movimento legnoso del nostro personaggio durante gli scontri perché, siamo d'accordo che è un soulslike, ma il giocatore deve avere almeno il tempo, una finestra, per ricaricare i suoi HP o le magie (che spesso non vanno a segno come dovrebbero), cosa che avviene raramente. Spesso, infatti, ci siamo ritrovati a schivare vari attacchi prima di avere la possibilità di ricaricarci, ma ovviamente la cosa serve a poco perché spesso siamo stati sconfitti appena dopo aver eseguito questa azione. In questo modo il gioco diventa frustrante e non divertente come lo è stato nelle fasi iniziali, e la cosa ci dispiace molto perché Wuchang è un titolo che potrebbe giocare meglio le sue carte.
Un altro problema che abbiamo riscontrato è nel level design, che ci è parso buono, ma in alcuni casi labirintico, e ci siamo ritrovati a girare per ore per capire su cosa fare e dove andare. Il gioco infatti non ci guida a meno che non consultiamo oggetti preziosi raccolti oppure alcuni NPC.

In conclusione Wuchang: Fallen Feathers è un soulslike classico che cerca di portare la cultura cinese e il suo folklore nel mondo dei videogiochi tramite una storia oscura ed un action RPG che ne definisce il genere di appartenenza, regalandoci alcuni momenti di puro divertimento e soddisfazione. Dall'altro lato, non riesce a convincere del tutto per i vari problemi tecnici e una mancanza di totale bilanciamento del gioco che spesso punisce il giocatore anche se non lo merita. È un titolo che consigliamo a tutti gli amanti del genere, ma che allo stesso tempo dà poco spazio a chi vuole approcciarsi per la prima volta a questa tipologia di gioco. |
PRO | CONTRO |
-Storia immersiva e non criptica -Ricca varietà di abilità e magie -Combat-system immersivo e intuitivo -Ambientazione suggestiva | -Sbilanciamento esagerato tra il personaggio principale e i nemici -A volte il level design risulta labirintico -Movimenti legnosi del personaggio nelle fasi più concitate -Vari lag riscontrati nelle boss fight -Gioco fruibile solo per gli appassionati del genere -Finestre di pausa nelle boss fight troppo brevi, a volte inesistenti -Grande differenza grafica tra le boss fight e il mondo di gioco meno curato |
VOTO FINALE: 6.5 / 10