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Capcom: guardando ad un 2026 clamoroso con questi giochi

Dopo anni di accumulati successi e prodotti di qualità che hanno sancito il ritorno alla gloria di CAPCOM, siamo arrivati ad un apice: ci sfreghiamo le mani per un 2026 che esplode di videogiochi promessa.

Chi legge avrà probabilmente condiviso questa sensazione, soprattutto dopo la Gamescom di Colonia a fine agosto: intere conferenze vengono tenute in piedi da quante volte appare il logo di Capcom Co., Ltd (nel seguito Capcom) sull’enorme schermo che occupa le spalle del palcoscenico. ‘Se non fosse stato per Capcom stasera’ sono parole alle quali ci siamo abituati negli ultimi anni. ‘So che non mi deluderà’ è il pensiero di chi, in questi medesimi anni, ha pre-ordinato un gioco Capcom in un periodo storico del settore in cui i pre-order sono percepiti addirittura come rischiosi.


Ormai la compagnia di videogiochi con sede principale ad Osaka non riesce davvero più a sbagliare un colpo. Dopo un decennio difficile, fatto di titoli dubbi che non sono riusciti ad inserirsi nel cuore dei videogiocatori, Capcom sembra finalmente aver ritrovato la propria formula vincente, e non solo, è ora più forte che mai. 


A testimoniare ciò è forse la pianificazione del 2026 dell’azienda giapponese, che porta con sé dei progetti che non avremmo mai creduto di possibile pubblicazione ravvicinata un paio di anni fa. 


Diamo uno sguardo a come Capcom ha ritrovato la formula vincente e quali clamorosi videogiochi ci promette per l’anno imminente.


Dove sono cominciati i problemi


Nonostante Capcom abbia affrontato difficoltà di natura finanziaria negli anni fino al primo decennio dei duemila, le sue solide spalle costruite su una storia di arcade e transizione di giochi su console ben riuscita, è negli anni tra il 2009 e il 2017 che riscontriamo una crisi che non è di natura economica ma, piuttosto, di natura creativa. Se prima di questo momento, infatti, Capcom ha dovuto fronteggiare in più occasioni problemi di risorse finanziarie e ha dovuto ingegnarsi per procurarsi un sostentamento anche attraverso mezzi alternativi (come ad esempio l’adattamento cinematografico di Resident Evil), è anche vero che i videogiochi che sono venuti fuori nonostante queste difficoltà sono giochi del calibro di Resident Evil, Street Fighter, Ghost’n’Goblins, Devil May Cry, Dino Crisis.


Resident Evil 5: troppo action, troppo fuori dalle corde della saga
Resident Evil 5: troppo action, troppo fuori dalle corde della saga

Gli anni a seguire non hanno leso soltanto i risultati della compagnia sul mercato, ma, purtroppo, anche la sua reputazione, che come sappiamo può spesso essere il danno più fatale. Una serie di titoli lanciati da Capcom non sono riusciti a convincere i videogiocatori, neanche quando l’IP aveva già una solida fanbase. È il caso di Resident Evil 5 e 6, troppo action, troppo poco a fuoco narrativamente, troppo fuori dalle corde che hanno reso la saga popolare. Oppure è il caso di Street Fighter V, presentato scarno di contenuti single player e un multigiocatore online che non riusciva a compensare questa mancanza. È il caso di DmC: Devil May Cry, sviluppato da Ninja Theory piuttosto che da un team interno e che, proprio come Resident Evil – troppo distante, troppo reinventato – non ha incontrato il favore dei fan della serie.


Era chiaro che ci fosse un problema più grande dei fondi o delle vendite: in Capcom stava sorgendo un problema identitario, di focus, di direzione. Qualcosa non stava funzionando sulle nuove personalità ricamate addosso ai franchise di successo della compagnia. C’era bisogno di un intervento immediato, perché la crisi dei videogiochi di maggior successo è un sintomo di un malessere dal quale alcune compagnie non sono in grado di riprendersi.


I primi passi della rinascita: la cura dei franchise


Nel 2010, il cambio di gestione in Capcom si fondò in primis sulla consapevolezza degli errori commessi: la società aveva infatti tentato di adattare i propri titoli di successo ad un gusto videoludico più occidentale, ma l’aveva fatto nel modo sbagliato. Se l’intenzione di rompere la barriera culturale che limitava alcuni dei titoli Capcom al territorio del Giappone era tutt’altro che un errore, l’approccio utilizzato era stato dei peggiori: non erano state implementate le modalità di gioco occidentali, non erano stati sviluppati i giochi tenendo davvero presente il gusto di un possibile pubblico mondiale, e invece i più imponenti franchise di Capcom erano semplicemente stati svuotati della loro personalità. Non erano più titoli squisitamente giapponesi, certo, ma non erano più nulla di ben definito.


Presa consapevolezza dei principali errori, Capcom procedette verso una strategia più capillare: attraverso lo sviluppo del RE Engine e il coinvolgimento di altri studios Capcom nel resto del mondo, l’obiettivo era cambiato. Lo scopo di Capcom era ora fornire ai videogiocatori di tutto il mondo i loro giochi che avevano sì, la più tradizionale impronta nipponica, la personalità di un titolo che nasce in Giappone, ma che favoriva gameplay più snelli, più immediati, con curve di apprendimento più accessibili per coloro che dovevano divenire il nuovo pubblico.


Nascono così Resident Evil 7: Biohazard, un ritorno alle radici delle serie, un horror di sopravvivenza con meno azione e più inquietudine, e forse il miglior successo di Capcom ad oggi di sempre, Monster Hunter: World, che finalmente ruppe la barriera che rinchiude la serie dietro le sbarre del titolo di nicchia. 


Resident Evil 7 Biohazard
Le inquietanti e soffocanti ambientazioni di Resident Evil 7 riportano il terrore al centro della serie

Già soltanto con questi titoli, Capcom aveva riportato in auge due delle sue serie più note. Aveva ridonato a Resident Evil la personalità e la memorabilità tipica della serie,piuttosto che la volgare occidentalizzazione in action survival del decennio precedente. Aveva rotto le catene di Monster Hunter con un gioco di qualità che era diventato fenomeno mondiale.


Non a caso il titolo di questi due videogiochi manifesta le intenzioni di Capcom: Monster Hunter World, con il suo intento di distribuire globalmente la Caccia, e il ribadire Biohazard, nome originale della serie Resident Evil in Giappone come una nuova origine.


La moderna ascesa di Capcom: colpo dopo colpo


Il successo di Resident Evil 7 e Monster Hunter World è di certo una garanzia: questa strategia funziona, i giocatori sono felici, la formula è quella giusta. Con questa certezza, Capcom dà una spinta ulteriore alla riscoperta dei propri prodotti di valore, solo che adesso comincia a farlo con una strategia di parallelismi, che porta fianco a fianco il rilancio dei titoli classici attraverso rifacimenti e le nuove enry nelle serie popolari.


Monster Hunter World
Monster Hunter World si prende il mondo intero con i propri artigli

È il caso di Resident Evil che ha visto in parallelo la pubblicazione di curati remake di Resident Evil 2 e Resident Evil 3 strutturati con la telecamera in terza persona, senza compromettere il lancio di un nuovo videogioco, Resident Evil Village, che come il predecessore è tornato ad avere un’anima horror incentrata sull’immedesimazione, grazie alla prima persona e gli ambienti estremamente curati per inquietarci attraverso i più minuscoli dettagli. Questa strategia ha consentito ai più giovani di scoprire anche le radici della saga, tessendo una solida tela che riconduce passato e presente, e soprattutto rende Resident Evil fruibile in tutta la sua gloria e modernità.


È ancora il caso di Monster Hunter Rise che in maniera molto furba afferra il successo su PSP dei titoli Monster Hunter in Giappone ed emula quello stesso processo in portabilità attraverso il lancio esclusivo su Nintendo Switch: il processo avviato su World, esplode su Rise; non solo Monster Hunter è ora in tutto il mondo, ma bensì è possibile portare Monster Hunter con sé ovunque. Anche in questo caso, l’espansione verso l’occidente è un successo, la saga continua a crescere ed è nutrita da una enorme espansione che l’accompagna poi verso il lancio sulle altre piattaforme console.


Perfino per Street Fighter 6, Capcom impara dai propri errori del primo decennio dei duemila: adesso, il picchiaduro nato come fenomeno arcade, porta con sé una lunga campagna in giocatore singolo, contenuti che il videogiocatore può godersi per ore al di fuori del multiplayer, che lo aspetta comunque alla porta quando vorrà.


Street Fighter 6
Street Fighter 6 risponde con premura al bisogno dei fan di contenuti single player più longevi

Segue il remake di Resident Evil 4,  un successo sulla scia dei precedenti, le Remaster di Monster Hunter Stories che escono dall’ambiente Nintendo per divenire fruibili a tutti. Infine, perfino Dragon’s Dogma II continua la bonifica dei franchise dei Capcom, portando la serie ad un livello qualitativo mai visto prima ed accogliendo tantissimi nuovi giocatori.


Pubblicazione della saga principale di Resident Evil a partire dalla rinascita di Capcom

Resident Evil 7: Biohazard

2017

Resident Evil 2 Remake

2019

Resident Evil 3 Remake

2020

Resident Evil Village

2021

Resident Evil 4 Remake

2023

Resident Evil Requiem

2025

Senza ignorare il prodotto più di nicchia ma molto apprezzato, Kunitsu-Gami Path of the Goddess, chiude questa rinascita che ha poi portato Capcom nell’era della certezza assoluta Monster Hunter Wilds, 2025.


È un ciclo di successo mondiale che si apre con la proliferazione del pubblico di Monster Hunter e si chiude con un nuovo gioco della serie, che rompe il mercato ed esordisce con enorme successo, e che non perde la propria identità ma si tinge per la prima volta di una trama più intrigante e coinvolgente narrativamente.


La scia di successi lancia Capcom in un’annata spaventosa


Sulla scia di questi enormi successi, che tipo di 2026 cerca di costruire Capcom? La risposta è un’annata da paura


Resident Evil Requiem


Allontanandosi ancora di più dalla deriva action del primo decennio degli anni duemila che aveva quasi condannato questa epica saga del survival horror al declino, Resident Evil Requiem promette di tenerci in tensione per buona parte della sua durata. L’impegno degli sviluppatori, attraverso il personaggio di Grace Ashcroft, figlia di Alyssa (Resident Evil Outbreak), è quello di garantire un’esperienza horror in cui ogni passo ci faccia sobbalzare.


Resident Evil Requiem
Ciò che resta di Raccoon City, come mostrato in Resident Evil Requiem

Sebbene Grace sia un’agente del FBI capace di utilizzare un’arma da fuoco, infatti, è ben distante dai protagonisti che hanno già visto e conoscono gli orrori del biohazard. La donna viene incaricata di indagare su delle morti misteriose che si sono verificate nell’albergo in cui è morta sua madre otto anni prima. Cos’altro celi l’avventura, dovremmo scoprirlo insieme.


Durante il trailer, abbiamo anche potuto lanciare uno sguardo su una location che i fan probabilmente auspicano di esplorare da due decenni, ovvero le rovine di Raccoon City, distrutta dopo gli eventi di Resident Evil 3 Nemesis.



Resident Evil Requiem è previsto per il 27 febbraio 2026 su PS5, Xbox Series X|S e PC.


Onimusha Way of the Sword


La prossima serie a godere del revamp Capcom che sembra garantire un nuovo splendore è Onimusha. Nella frenetica azione sanguinaria di Way of the Sword, Onimusha rinasce con un capitolo ambientato a Kyoto nel periodo Edo, e ci porta nuovamente a scontrarci con i mostruosi Genma e ad indagare l’origine di queste mostruosità, apparentemente frutto di esperimenti, nei panni di Miyamoto Musashi, un samurai armato del guanto Oni. 


Onimusha Way of the Sword
Onimusha è la nuova testimonianza dell'intento di recuperare le proprie saghe di successo

I primi sguardi a Way of the Sword hanno mostrato un gioco action molto dinamico, con cambi di arma rapidi, ed un sistema di parry che consente di sfruttare gli attacchi dei nemici circostanti a proprio vantaggio: dunque un combattimento rapido e letale, ma sul quale bisogna anche pensare rapidamente. Le anteprime fanno sperare. Che si tratti della prossima saga ad entrare in una nuova era d’oro?



Onimusha Way of the Sword è previsto per un generico 2026.


PRAGMATA


L’esperimento forse più interessante e curioso dei giochi in uscita nel 2026 da Capcom è PRAGMATA. Questo gioco, a lungo finito nel dimenticatoio, è risorto per annunciare il prossimo anno come anno d’uscita ufficiale e per mostrare finalmente un gameplay che, definire curioso, è poco. 


Il protagonista di questa storia è Hugh Williams, inviato alla Stazione lunare con la quale la Terra ha perso i contatti per indagare sulla vicenda insieme ad una squadra di pronto intervento. Separato dal team e ferito, Hugh viene soccorso da quella che lui chiamerà Diana, all’apparenza una bambina, in realtà un Pragmata, creato con la fibra lunica, il materiale che era oggetto della ricerca della Stazione prima che si perdesse ogni contatto.


PRAGMATA
L'intrigante gameplay di Pragmata prevede che Hugh e Diana collaborino

La prova del gioco alla mano dei giocatori ha mostrato un gameplay dalla struttura duale in cui la fasi d’azione e shooting vengono realizzate attraverso Hugh, ma non possono essere portate a compimento prima di aver risolto delle fasi di puzzle solving attraverso Diana. Il pragmata, infatti, dovrà disinnescare le difese dei nemici attraverso l’hacking affinché essi siano vulnerabili agli attacchi di Hugh e sarà impossibile fare danni senza aver portato prima a compimento questa fase. Si tratta di un esperimento curioso e che metterà sicuramente alla prova le abilità di multitasking di molti giocatori.



Pragmata è previsto per il 2026 su PS5, Xbox Series X|S e PC.


Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection


La diffusione di Monster Hunter Stories, la sottoserie di monster taming culmina con la pubblicazione di un nuovo titolo. Dopo il rilascio delle versioni rimasterizzate dei primi due titoli, è stato infatti annunciato Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection, con una trama incentrata sulla anomala nascita da un uovo di due Rhatalos gemelli


monster hunter stories 3 twisted reflection
I Rathalos gemelli di Monster Hunter Stories 3

Per coloro che non avessero familiarità con questi spin-off, i titoli Monster Hunter Stories sono un adattamento JRPG della saga che si concentra non sui cacciatori di mostri, bensì sui Rider, coloro che sono capaci di cavalcare ed ammaestrare i mostri affinché combattano al loro fianco. 


Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection uscirà nel 2026 su Nintendo Switch 2, PS5, Xbox Series X|S e PC.



Supporto a Monster Hunter Wilds


Accanto a tutte queste nuove uscite, chiaramente è previsto un supporto ancora longevo a Monster Hunter Wilds, attraverso eventi, missioni e, certamente, nel futuro anche qualche espansione maggiore. Di certo è che Wilds può essere considerato come un titolo ongoing che seppur uscito nell’anno corrente, sarà ancora protagonista nel 2026 di Capcom.

Dopo un confronto coraggioso ed approfondito con i propri errori, questa è l’annata pazzesca che attende Capcom e i videogiocatori. Tra qualche azzardo come PRAGMATA e la rinascita di Onimusha, la certezza di Resident Evil e l’avvento di un nuovo Monster Hunter Stories, le nostri mani fremono già dal desiderio di goderci, pad o mouse alla mano, i nuovi probabili capolavori Capcom, divenuti ormai una indubitabile garanzia.

1 commento


Mastrocinghiale
03 set

Pragmata sicuramente è un titolo molto interessante, poi si ci sta comunque una casa grande come Capcom non puoi sfornare solo successi, più giochi fai più e probabile che si faccia un passo falso.

Però secondo me resident evil 5 e 6 non erano sbagliati, personalmente penso che se la trama principale del gioco passa da una semplice casetta o magione ( come in res 1) a un infezione che si espande in tutto il mondo e in tutte le nazioni è normale che il conflitto passa su scala globale e si vedono scene di "guerra a con gli zombi" poi lascia che il gameplay può piacere o no

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