Skull And Bones: come ci è sembrato il titolo di Ubisoft in queste fasi iniziali?
top of page

Skull And Bones: come ci è sembrato il titolo di Ubisoft in queste fasi iniziali?

Un primo punto della situazione di Skull and Bones, l'ultima fatica di Ubisoft, a pochi giorni dall'uscita.

 

Dopo un lungo e travagliato percorso di sviluppo Skull And Bones ha finalmente trovato luce il 16 Febbraio su PS5, Xbox Series X/S e PC. Per i più incerti, abbiamo ritenuto di cogliere l'occasione per fare un punto della situazione e scoprire come se la cava l'ultima fatica di Ubisoft. La nostra esperienza è partita, in realtà, dalla Open Beta per poi proseguire nella versione finale del gioco.



Quello di Skull and Bones è un percorso caratterizzato da molte incertezze e qualche rinvio di troppo che spesso hanno portato l'utenza a diffidare del progetto finale e, addirittura in alcuni momenti, dell'esistenza di un reale giorno di lancio. Nonostante tutto, oggi possiamo dire che il live service piratesco di Ubisoft ha finalmente visto la luce.


Come ovviamente sappiamo dagli albori del progetto, Skull And Bones è un titolo d'azione multigiocatore piratesco, ambientato in un mondo aperto con la prospettiva della terza persona. L'ambientazione è una rappresentazione dell'Oceano Indiano durante l'era d'oro dei pirati che avevano il sogno di padroneggiare i mari e loro tesori nascosti.


Il progetto nasce come un'espansione di Assassin's Creed IV: Black Flag, poi come spin-off, e infine fu convertito ad un MMO piratesco autonomo.



L'opening del titolo di stampo cinematografico con cui si apre l'avventura ci è sembrata da subito superficiale, ma abbiamo concesso uno sconto su questo fronte poiché, trattandosi di un MMO, non ci aspettiamo una trama memorabile (ciò stabilita la premessa che ci sono numerosi titoli appartenenti al genere che dimostrano che è possibile sviluppare un grande MMO con una narrativa rilevante). Infatti, la nostra avventura inizia con un naufragio a seguito di un bombardamento inglese e da qui inizierà la nostra grande avventura.


Tale inizio che ci introduce alla creazione del personaggio che sinceramente ci ha lasciato un po' perplessi sulla poca personalizzazione del nostro pirata. Possiamo infatti affermare con certezza che ci è sembrato un po' scarno e che Ubisoft dovrebbe valutare seriamente di integrarlo, aggiungendo nuove personalizzazioni.


Dopo lo sfortunato naufragio, dovremo recarci subito al villaggio Sainte-Anne dove troveremo negozianti di vario tipo, come il fabbro, il carpentiere, il sarto, e individui che pure possono assegnare missioni da terminare per guadagnare materiali preziosi o monete. Soprattutto, faremo qui la conoscenza di John Scurlock, che ci darà i primi incarichi e ci spigherà delle esistenti fazioni tra pirati, consigliandoci di imparare a ben destreggiarci nelle acque per non essere dominati dai pirati più esperti.


Gli incarichi e le missioni nelle fasi iniziali ci sono sembrate piacevoli all'inizio, ma non è da escludere che esse possano diventare tediose e ripetitive nel tempo. Va precisato che la ripetitività delle missioni non la riteniamo un grosso problema del gioco, perché sappiamo bene che è anche una struttura open world, talvolta, a poter portare il giocatore ad avere la sensazione che le missioni siano tutte uguali.



Il movimento delle navi viene misurato dalla stamina e la fase di looting e di raccolta di risorse in mare si limita ad un minigioco che consiste nel premere il tasto indicato nel giusto intervallo di tempo, mentre il sistema di combattimento delle battaglie navali riprende in modo chiaro e divertente quanto mostrato in Assassin's Creed IV: Black Flag.


Quello che ci ha lasciato perplessi è la fase di arrembaggio che si limita al premere di un singolo tasto, seguito da una scena di intermezzo. Siamo consapevoli che il gioco non sia stato pensato per delle vere e proprie battaglie su terraferma, ma la mancanza di una fase proattiva di arrembaggio rovina un po' l'esperienza e la simulazione di quella che dovrebbe essere la vita di un pirata. Togliendo questo tasto dolente, possiamo affermare che le battaglie navali sono sicuramente il punto forte del gioco. Anche l'intelligenza artificiale degli scontri ci è sembrata soddisfacente per il suo genere.


La raccolta dei materiali ovviamente sarà utile per sbloccare nuovi velieri, oppure personalizzare quello in uso. Si potrà potenziare la nave con nuovi cannoni, sbloccare abbellimenti estetici e rendere più grande la nostra nave. I potenziamenti e le caratterizzazioni possono essere ottenute solo ad un certo livello e con una certa fama. Questo ovviamente rende più accattivante il farming: con una buona road map è possibile motivare gli utenti al grinding. La capacità di invogliare il giocatore a non abbandonare il gioco è un aspetto che non possiamo valutare oggi. Spetterà a Ubisoft dare un adeguato e continuo supporto.



L'esperienza multigiocatore si basa su un codice etico diffuso da Ubisoft centrato sull'aiutarsi tra pirati per raggiungere l'obiettivo comune di regnare l'oceano, ma nel pratico questo non esclude che potrete trovare dei giocatori interessati al vostro bottino che vi attaccheranno. Per fortuna c'è la possibilità di farsi aiutare da altri giocatori durante le missioni e gli attacchi sotto fuoco nemico. Oltre ad altri galeotti, c'è la possibilità di essere attaccati anche dagli squali, che dovrete abbattere con un sistema di mira che ci è sembrato troppo assistito e poco ostile alla casistica.


Tirando le prime somme di queste prime ore, possiamo affermare che l'ultima fatica di Ubisoft non ci ha convinto pienamente nella sua forma iniziale. L'esperienza è caratterizzata da alti e bassi e i suoi difetti potrebbero nel tempo predominare quelli che ci sono sembrati i pregi.


Parliamoci chiaro, Il prodotto offre molte ore in spensieratezza e la solidità delle battaglie navali possono offrire un'esperienza stimolante all'utenza, ma allo stesso tempo l'assenza di una fase di arrembaggio, la ripetitività delle missioni e il comparto grafico sulla terraferma ci fanno capire che siamo dinnanzi ad uno sviluppo che ha subito molteplici problemi. Quello che deve fare Ubisoft è dare un supporto significativo al titolo per giustificare il farming delle missioni e renderlo interessante, anche nel lungo periodo. Siamo curiosi di sapere il contenuto dei prossimi aggiornamenti e l'evoluzione di questo Live Service.


0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page