Tony Fuochi: una vita passata sulle Ali della Fenice
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Tony Fuochi: una vita passata sulle Ali della Fenice

Ci ha lasciato, a soli 66 anni, uno dei più importanti doppiatori dei cartoni animati della nostra infanzia.

 

"Come puoi sapere cos'è l'amicizia, l'amicizia che lega gli uomini liberi di scegliere la Giustizia,la Giustizia che rende liberi: la lealtà che lega questi uomini lega anche me! Spiacente Virgo ma la fine cui mi hai destinato non m'alletta: l'armatura di Phoenix si è rigenerata, lei così superiore a qualsiasi altra... Capisci perchè non riuscirai mai a sconfiggermi? Le volte che tu tenterai di annientarmi io risorgerò: l'uomo più vicino ad Atena sono io, Phoenix, a te la difesa ora... Ali della Fenice!!!" (Ikki di Phoenix nella battaglia contro Shaka di Virgo) Ammettiamolo, chiunque sia nato negli anni 80 e ha avuto la fortuna di seguire I Cavalieri dello Zodiaco su Odeon Tv (prima) e su Italia 7 (dopo) ha riconosciuto questo monologo di uno dei più forte, se non il più forte in assoluto, cavalieri di bronzo protagonisti dell’epopea scritta da Masami Kurumada: Ikki di Phoenix. Tuttavia qual era la carta vincente di questo famosissimo anime, almeno nel nostrano Bel Paese? L’adattamento e il doppiaggio: uno dei fiori all’occhiello di questa serie erano le voci e i caratteristi che lavoravano per far sì che dialoghi memorabili come questo non fossero dimenticati nel tempo. Tony Fuochi era un’istituzione sotto questo punto di vista. Nato a Cremona nel 1955, Fuochi si specializzò nel doppiaggio di anime e cartoni animati dalla fine degli anni 80, finendo ben presto per diventare una delle migliori voci sentite dietro al leggio. Nella sua lunga carriera ha prestato la voce a Rambo nell’omonimo cartone animato, a Giovanni (capo del Team Rocket) in Pokèmon, allo Stregone del Fuoco di Dragonball, a Zodd in Berserk e tanti altri. Senza contare le numerose partecipazioni nel mondo videoludico, sua infatti è la voce di Efesto in God of War III e di Samael nei primi due capitoli del franchise di Darksiders.

Il suo ruolo più iconico in assoluto rimane, tutt’ora, quello di Phoenix, cavaliere di bronzo della fenice inizialmente malvagio ma poi redento e disposto a salvare l’umanità al servizio della Dea Atena, insieme ai suoi quattro compagni cavalieri. Fuochi fece un lavoro di caratterizzazione incredibile sul personaggio, donandogli una profondità vocale unica trasformando così il Cavaliere della Fenice in una vera icona immortale così come fecero i suoi colleghi Ivo De Palma (Pegasus), Marco Balzarotti (Sirio), Luigi Rosa (Crystal) e Andrea De Nisco (Andromeda). Il vero e proprio successo di Saint Seiya (il titolo originale dell’opera) quindi fu proprio l’alchimia che questi grandi professionisti avevano tra di loro, elevando così un semplice cartone animato a vero e proprio fenomeno di culto dei primi anni 90. Tony Fuochi ci lascerà il 14 febbraio all’età di 66 anni, dopo un lungo ricovero all’ospedale di Padova. Rimarrà per sempre il ricordo della sua voce e del grande professionista che era, grazie al suo lavoro e alla sua dedizione i ricordi dei quasi quarantenni di oggi rimarranno indelebili nella memoria.

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