Chiunque di noi almeno una volta nella vita si è cimentato in un videogioco. Che sia piaciuto o meno non importa, perché oggi vogliamo farvi e farci una domanda: cos’è che cerchiamo davvero nel mondo videoludico?
Il mercato odierno è saturo di titoli, e questo ci porta alla domanda: siamo noi a scegliere il videogioco che si adatta a noi, o siamo noi ad adattarci al videogioco? Fino ad ora, magari presi dalla routine giornaliera e dagli estenuanti ritmi del mercato, in pochi si sono fermati a riflettere su queste domande. Noi vogliamo provarci brevemente, cercando una risposta valida.
Cominciamo col fatto che molto spesso vediamo il videogioco come una via di fuga dalla realtà odierna, un luogo dove trovare riparo dalla società stressante in cui ci troviamo a vivere, oppure per liberare la mente da problemi o dolori esistenziali, cercando conforto in quell’ora di gaming in cui forse troviamo un po’ di pace. Il mondo videoludico diventa ancora più immersivo quando veniamo catturati dalla storia, i personaggi, il world-building, le sfide ardue o meno che il titolo a cui stiamo giocando ci presenta, e crediamo anche che questa sensazione diventi ancora più profonda se il videogioco diventa anche un fumetto o una serie televisiva, come ad esempio il caso The Last of Us o The Walking Dead.
Entrambi i titoli hanno una struttura solida e riescono a tenere il giocatore incollato allo schermo fino alla fine.
Ma ci sono anche tantissimi altri esempi che a livello di profondità ci colpiscono senza tregua fino alla fine come la storia di Assassin’s Creed II, o quella più criptica di Elden Ring, o ancora titoli che hanno fatto storia per il loro enorme open-world e le ambientazioni così ben realizzate da sembrare reali. Tra questi troviamo titoli come Skyrim o la saga di Horizon Zero Dawn. Poi ci sono quei giochi disturbanti che incutono timore e paura come la famosa saga di Resident Evil o Silent Hill. Perché ci giochiamo? Nonostante siamo consapevoli dei contenuti cui andiamo incontro, abbiamo il bisogno di provare quelle emozioni forti che nella vita reale non troviamo ogni giorno. Sentirci vivi in qualche mondo tenendo in mano un joystic o joypad, e avendo il controllo di tutto quello che accade nel mondo videoludico.
Ed eccoci arrivati alla risposta che vi abbiamo posto con una domanda all’inizio dell’articolo: quello che cerchiamo davvero in un videogioco sono le emozioni forti, le evasioni dalla routine odierna, uno sfogo personale dopo una dura giornata, un luogo dove trovare riparo quando quello che stiamo vivendo non ci piace, ma sopra ogni cosa crediamo che il divertimento sia la chiave di tutto. È questo che davvero vogliamo dai titoli che giochiamo: che siano difficili o meno non importa (vedi giochi FromSoftware), basta che ci regalino una valvola di sfogo dopo una dura giornata, o semplicemente ci facciano staccare per qualche ora il cervello da tutto il resto.
Quindi giochiamo per arrabbiarci e non divertici? No, noi cerchiamo il divertimento a prescindere in ogni titolo. Allo stesso tempo ci teniamo a dire che il mondo videoludico non sarà mai come la realtà. Creare una famiglia su The Sims non costa nulla, ma nella vita reale è tutta un’altra faccenda, come il lavoro, le amicizie e i vari hobby. Con questo non vogliamo dire che il bisogno di cercare in un videogioco quello che non abbiamo nella realtà sia sbagliato, ma ovviamente bisogna avere la consapevolezza che la vita è diversa e un titolo videoludico non potrà mai colmare un nostro bisogno reale, seppur riuscirà ad alleviare le nostre giornate.
Vogliamo concludere dicendo che i videogiochi sono inevitabilmente entrati a far parte delle nostre esistenze, e che ci divertono e sono molto utili per staccarci un po’ dal nostro quotidiano, ma non dobbiamo dimenticare che emularli o cercare di vivere dentro di essi è sbagliato.
E voi cosa cercate davvero in un videogioco? Siete d’accordo su quanto detto?
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