Eternals: l'MCU si espande ancora
Aggiornamento: 25 ott 2022
È in sala da pochi giorni il nuovo film Marvel. Attesissimo a causa della sua particolare natura di film corale costituito da personaggi sconosciuti ai più, Eternals è un film che merita l'attenzione che ha ricevuto.
Che i Marvel Studios ci sappiano fare con i cinecomics è abbastanza chiaro a tutti ormai. Sorvolando su qualche scivolone, in linea di massima negli anni il Marvel Cinematic Universe ha sempre saputo regalare del sano intrattenimento infarcito di spunti originali e (quasi) mai scontati. Con Eternals però Kevin Feige e soci hanno tentato di virare verso nuovi orizzonti, e possiamo dire che ci sono riusciti.
La nascita degli Eterni, i protagonisti della storia, è spiegata molto brevemente all'inizio della pellicola.
Arishem il Giudice è il più antico degli esseri chiamati "Celestiali" ed è responsabile insieme ai suoi simili della creazione di parte dell'universo. Prima ancora dell'esistenza delle Sei Singolarità, i Celestiali plasmavano soli e mondi interi, portando la vita. Questi mondi però vennero ben presto minacciati da creature oscure nate per nutrirsi di vita intelligente: i Devianti. Al proposito di sterminare i Devianti, Arishem creò gli immortali Eterni, capaci di fronteggiarli e distruggerli.
Lo scopo principale di ogni gruppo di Eterni è quello di salvaguardare la vita sul pianeta a cui vengono assegnati uccidendo i Devianti, senza mai però doversi immischiare negli affari dei popoli locali per permettere loro di evolversi e progredire.
Dieci Eterni furono inviati 7000 anni fa sul pianeta Terra e nell'arco di tutto questo tempo essi protessero segretamente l'umanità dai Devianti. Ajak (Salma Hayek), Sersi (Gemma Chan), Ikaris (Richard Madden), Sprite (Lia McHugh), Kingo (Kumail Nanjiani), Phastos (Brian Tyree Henry), Thena (Angelina Jolie), Makkari (Lauren Ridloff), Druig (Barry Keoghan) e Gilgamesh (Don Lee) sono i dieci supereroi immortali che compongono il gruppo.
Dopo migliaia di anni, ucciso l'ultimo Deviante e concluso il proprio compito, gli Eterni aspettano un segnale per poter tornare sul pianeta natale Olimpia. Segnale che però non arriverà mai. Nel frattempo la compagnia si scioglie, ed ognuno decide di vivere come meglio crede tra gli umani, finché una grande minaccia li costringerà a riunirsi di nuovo.

Eternals è un cinecomic molto particolare, che in comune con gli altri dello stesso universo narrativo ha ben poco. Forse, ma neanche troppo, lo si può accomunare a quei film adibiti allo spiegare la nascita di un personaggio, a quegli "origin movies" che per forza di cose negli anni hanno rischiato di assomigliarsi un po' tutti. Ed appunto il bisogno sempre più forte di una variazione sul tema ha spinto i Marvel Studios a cercare nuove soluzioni, sia estetiche che in parte di contenuto. A causa di ciò Eternals ha finito per essere molto, molto più che un semplice film sulle origini. In effetti, Eternals è in realtà un film che parla di emozioni e sentimenti, di drammi esistenziali e del significato intrinseco del libero arbitrio. In due ore e mezza di minutaggio, la regista premio Oscar Chloé Zhao è riuscita con grande maestria a portare su schermo dieci protagonisti dando loro il giusto spazio per poterli raccontare, sviluppare ed entrare nella loro psicologia. Nonostante il lato action permanga in una pellicola di questo tipo, Eternals non si approfitta mai delle scene d'azione e anzi, quando le mette in atto, queste non risultano mai fini a sé stesse. Possiamo tranquillamente affermare che l'azione in questa pellicola è secondaria e, per quanto spesso presente, non rappresenta il focus del discorso. Oltre a tutto ciò, c'era bisogno di prendersi un po' di tempo per cominciare ad approfondire il "lato cosmico" dell'universo Marvel, appena accennato nei film degli scanzonati Guardiani della Galassia, di modo che il pubblico meno navigato non si trovasse smarrito di fronte a tutte queste nuove realtà e rivelazioni.
Questi esseri immutabili il cui unico scopo è stato uccidere creature rimanendo nell'ombra per millenni, per millenni hanno anche convissuto con l'umanità e, mentre la proteggevano, hanno tratto da essa tanti insegnamenti. L'umanità può essere vile e meschina, ma anche curiosa, ingegnosa, e capace di provare forti sentimenti. Gli Eterni hanno avuto tutto il tempo di capire cosa significhi vivere e amare, e per questo molti di loro hanno cominciato ad avere una propria visione dell'esistenza e del modo di porsi ad essa. Come nel caso di Sersi, innamorata di un personaggio per adesso volutamente relegato ad un ruolo marginale: Dane Withman (Kit Harington).

La fruizione del film, per tutti quei fan dell'MCU che vanno al cinema aspettandosi la solita ma comunque efficace formula della Marvel, potrebbe risultare difficile a causa di una messa in atto effettivamente un po' lenta e spezzettata dai continui flashback. Il film sviluppa il suo filone principale nel presente, in un presente in cui si fa anche riferimento al dramma scaturito dalla guerra contro Thanos, ma spesso si prende la libertà, del tutto funzionale, di tornare indietro nel tempo per approfondire i passaggi fondamentali della psiche degli Eterni, sfruttando varie epoche storiche per raccontare, anche solo visivamente, cosa abbia significato vivere immutati per 7000 anni, assistendo all'umanità che progrediva, imparava, si amava, faceva guerre, si uccideva. Tutto ciò non mina comunque lo scorrere della pellicola, anzi diventa valore aggiunto, riuscendo in più occasioni ad affermarsi come un film, in ambito MCU, molto "sui generis". A tal proposito, va citata l'ottima fotografia di Ben Davis, aiutata da riprese fatte quasi del tutto all'aperto tra Stati Uniti, Spagna e Gran Bretagna, che riesce a regalarci scene e scorci meravigliosi e naturali. Le musiche sempre ben inserite di Ramin Djawadi donano al tutto un'aura quasi mistica. E dove non arrivano le riprese tradizionali c'è la sempreverde CGI dall'altissimo budget che ormai ogni film Marvel che si rispetti pretende di utilizzare. Le scene d'azione più spinte e piene di effetti speciali rendono giustizia ai variegati poteri degli Eterni, senza la minima sbavatura, e ci regalano momenti memorabili, soprattutto nella parte finale.

Per quanto riguarda il cast, nulla da eccepire: un cast stellare che riesce a dare peso e spessore ad ogni singolo personaggio. Richard Madden dà prova di non essere solo un belloccio a cui tutte muoiono dietro, ma di saper portare in scena prove attoriali non da tutti. Angelina Jolie è sempre folgorante ed elegantissima anche senza aprire bocca. Kumail Nanjiani è la vera anima della festa: sa cantare, ballare, ha carisma e fa un sacco ridere. Gemma Chan dimostra di sapersi portare sulle spalle il peso di essere la protagonista tra i protagonisti. Andrebbe spesa una parola su ogni singolo personaggio, ma vi lascio al piacere della scoperta.
In conclusione, Eternals dimostra che l'epoca dei cinecomics, perlomeno in casa Marvel, sta raggiungendo la piena maturità. Quello che fino a neanche 15 anni fa poteva sembrare un genere superficiale adatto a pochi appassionati sta invece dimostrando una varietà di contenuti ed un modo di proporli al pubblico sempre più degni di nota. In tal senso Eternals diventa un tassello fondamentale e riconferma che oggi anche i cinecomics possono essere presi sul serio.
P.S. Godetevi le due scene post-credits. Anch'esse dimostrano quanto chiari e precisi siano i piani che i Marvel Studios hanno in mente per il futuro del loro franchise.