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Recensione: Hogwarts Legacy, la magia si è compiuta?

Aggiornamento: 7 mar

Una personale recensione sul chiacchieratissimo videogioco ambientato nell'universo narrativo di Harry Potter, il Wizarding World, dopo una ventina di ore di gioco.

 

Finalmente è uscito uno dei videogiochi più attesi del 2023: Hogwarts Legacy, il videogioco che prometteva un'esperienza immersiva e al contempo rispettosa del magico mondo di Harry Potter. Il titolo ha soddisfatto le aspettative? Sì e no, almeno per chi scrive.


Benvenuti nel Wizarding World


Hogwarts Legacy è la prima grande fatica di Avalanche Software, ex software house di The Walt Disney Company successivamente comprata e salvata dalla chiusura da Warner Bros. , il quale detiene i diritti sul Wizarding World. Il progetto, molto ambizioso, aveva lo scopo di portare un videogioco RPG open world (gioco di ruolo a mondo aperto) ambientato nel suggestivo universo immaginato da J.K. Rowling (no, in questa sede non parlerò della spinosa diatriba che la circonda). Il gioco è ambientato furbescamente negli ultimi anni del XIX° secolo (siamo nel 1890) così da potersi svincolare dalla saga principale con protagonista Harry. Ciò significa più libertà creativa ma soprattutto l'opportunità di non contraddire ciò che i libri raccontano. Pescando qua e là da romanzi e film, Hogwarts Legacy riesce effettivamente a far sua la visione della saga potteriana, riproponendo una Hogwarts e dintorni veramente impressionanti, seppur non esenti da difetti.

Dopo aver creato il vostro personaggio grazie ad un editor ben fatto, verrete catapultati a Londra e seguirete un buon prologo che nell'occasione vi spiegherà, ma solo in parte, il perché della vostra ammissione in via del tutto eccezionale direttamente dal quinto anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. La causa è una peculiare vostra sensibilità ad una forma di magia antica, percepibile da pochi altri nel mondo. Risulta subito chiaro quindi che, benché facciate parte di un mondo magico già di per sé, la vostra condizione è ancora più insolita.


Insieme al professor Fig che vi ha aiutato durante l'estate con gli studi e gli incantesimi, vi dirigerete verso Hogwarts a bordo di una carrozza volante, ma quello che sembrava essere un viaggio tranquillo si trasforma in tragedia: quando il funzionario del Ministero della Magia George Osric, grande amico di Fig e della sua defunta moglie, si unisce a voi nel viaggio per consegnarvi uno strano bauletto, un drago attacca la diligenza volante. Il susseguirsi degli eventi vi farà fare la conoscenza di Ranrok, uno spietato goblin pervaso da una potente e arcana magia oscura in combutta col mago Victor Rookwood, entrambi molto interessati a voi ed alla vostra inclinazione per la magia antica. Riusciti a fuggire insieme a Fig, finalmente riapparirete a Hogwarts. Ma questo è solo l'inizio...


Durante l'anno scandito dall'incedere delle stagioni, vivrete una doppia vita. Da un lato quella del normale studente che segue lezioni e coltiva amicizie, dall'altra una missione segreta ben oltre la portata di un normale ragazzo di quindici anni atta a salvare il mondo.


Un RPG che non rivoluziona nulla...


Hogwarts Legacy ha tanti alti e bassi. Partiamo con i bassi, così da toglierci subito il dente. Innanzitutto non è un gioco che innova il genere in cui ha scelto di collocarsi (il gioco di ruolo con struttura a mondo aperto), anzi risulta alquanto "vecchio stampo" in tal senso. Parliamo della classica struttura che alterna missioni principali della storia a quelle secondarie, con conseguente ottenimento di ricompense come denaro e nuovo equipaggiamento. Il titolo pian piano si apre e arricchisce l'esperienza con sempre più attività secondarie (non vere e proprie missioni) che incentivano l'esplorazione, l'ottenimento di collezionabili e il completamento di sfide; queste ultime vi ricompenseranno principalmente con skin puramente estetiche per personalizzare il vostro avatar. Alla lunga molte di queste attività tendono ad essere un po' ripetitive ma mai tediose o frustranti. Le lezioni scolastiche faranno parte di queste attività secondarie, atte ad insegnarvi nuovi incantesimi; non tutte sono obbligatorie, ma ricordatevi che alcune missioni principali richiederanno incantesimi specifici per poter proseguire. Questo per invogliarvi a non tralasciare l'ottenimento degli incantesimi, fondamentali nel lungo termine per combattimento ed esplorazione avanzati.



L'impronta RPG è a malapena accennata tanto che, se non ci fosse stata la classica struttura di upgrade del personaggio tramite livelli e i conseguenti punti talento da spendere in un abbozzato albero delle abilità per migliorare le proprie capacità, si potrebbe quasi dire di essere di fronte ad un semplice titolo action/adventure. Purtroppo infatti l'interazione con l'ambiente di gioco e con gli altri personaggi è molto limitata per essere un gioco di ruolo. I dialoghi sono perlopiù scene preimpostate con campo e controcampo, con qualche scelta sul come rispondere (che materialmente non farà alcuna differenza). Potrete girovagare liberamente dentro e fuori dalla scuola a qualsiasi ora del giorno e della notte, anche se il gioco farebbe intendere che di notte non si dovrebbe uscire dal dormitorio. Peccato che questo valga solo per alcune missioni, poiché subito dopo potrete tornare a fare quello che volete senza conseguenze. Infine, non esiste alcun sistema di causa-effetto. Purtroppo il vostro comportamento non influisce in alcun modo sulla storia, sia che scegliate di essere "buoni", sia che scegliate di utilizzare le Maledizioni senza Perdono, che di fatto sono appunto imperdonabili e proibite ai maghi e alle streghe per bene. La scelta iniziale della Casa di appartenenza fa realmente poca differenza e la rivalità tra le quattro Case di Hogwarts (Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero) non si percepisce affatto. Non esiste neanche il famoso sistema a punti che alla fine dell'anno premia la Casa dimostratasi più meritevole delle altre.


È chiaro che si sia voluto dare totale libertà di esplorazione e di approccio alle varie attività al giocatore, ma tutto ciò (intendo l'impatto zero delle nostre azioni sul mondo di gioco e la totale noncuranza delle regole scolastiche) spesso tende a mettere a dura prova la sospensione dell'incredulità, finendo un po' per incrinare il senso d'immersione che i giochi di ruolo normalmente riescono a trasmettere. Tali sensazioni forse sono amplificate in chi è fan della saga potteriana, come chi scrive; forse un giocatore più "casual" non avrà nessun tipo di problema al riguardo ma resta il fatto che, considerate le premesse che furono fatte, il gioco in tal senso ha un po' disatteso le aspettative.


...ma dannatamente divertente!


Insomma di limiti ce ne sono e principalmente riguardano appunto struttura della trama e aspetto ruolistico che, per chi è appassionato del genere, potrà sembrare sempliciotto.

Ma adesso è il momento dei lati positivi. E fidatevi: ce ne sono eccome.


Intanto una menzione d'onore va al combat system: pensato bene e sviluppato meglio. Forse un po' derivativo del "freeflow" coniato dalla monumentale serie Batman: Arkham, ma comunque efficace e ottimamente inserito nel contesto potteriano. Un sistema di combattimento basato sugli attacchi a distanza veloce e frenetico, con una sinergia inaspettata tra i vari incantesimi. Avrete fin da subito l'incantesimo Protego assegnato ad un tasto fisso da utilizzare per parare e deflettere gli attacchi degli avversari. Lo stesso tasto, se tenuto premuto dopo la parata, fa lanciare automaticamente Stupeficium, l'incantesimo stordente. Man mano che proseguite, sbloccherete nuovi incantesimi, perciò le combinazioni cresceranno in numero e dovranno essere utilizzate sugli avversari in modo intelligente, dal momento che ogni tipologia di nemico ha le proprie debolezze da scovare. Tutti gli altri incantesimi a vostra disposizione, anche alcuni di quelli non apparentemente adibiti al combattimento come Accio o Levioso, possono essere utilizzati per bloccare o rallentare i nemici, da finirsi poi con magie di pura distruzione come Incendio o Confringo. Gli incantesimi devono essere assegnati a degli slot rapidi da utilizzare con la combinazione di due tasti. La configurazione è completamente personalizzabile.



Figurano anche alcuni incantesimi "essenziali", come Revelio, che evidenzia oggetti importanti intorno a noi, e Petrificus Totalus, da usare di nascosto per neutralizzare i nemici ignari, per fare alcuni esempi.

La magia antica può essere utilizzata in combattimento. Nello specifico serve per lanciare al volo oggetti dello scenario addosso ai nemici e, una volta caricata l'apposita barra con le combo dei colpi andati a segno, per scatenare potenti mosse finali molto scenografiche.


Un mondo magico


Riprodurre in toto un castello magico come quello di Hogwarts era un'impresa assai ardua. Gli sviluppatori ce l'hanno messa tutta e bisogna dire che sono stati veramente bravi. Hogwarts è a mani basse una delle ambientazioni più belle degli ultimi anni nell'ambito dei videogiochi, talmente accurata e carica di piccoli dettagli in ogni singolo anfratto da lasciare a bocca aperta. Stiamo parlando di una cura veramente maniacale. Ogni luogo è stato sapientemente riprodotto secondo le descrizioni di libri e film, e dove non si avevano informazioni si è inventato in modo intelligente ed efficace. Perdersi tra le ale del castello (anche letteralmente) è un piacere continuo, anche dopo tante ore di gioco. C'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, qualche dettaglio da scorgere, qualche omaggio o easter-egg da trovare. La scuola di Hogwarts è davvero maestosa, un castello millenario che trasuda magia da tutti i pori.

Appena fuori dai suoi confini troviamo l'iconica Foresta Proibita e anche Hogsmeade, l'ultimo paesino rimasto in tutto il Regno Unito ad essere abitato solo da maghi. Il borgo è stato riprodotto sapientemente con i suoi strampalati negozi in cui fare compere.

Il resto della mappa è chiamato Highlands, riferendosi chiaramente alle Highlands scozzesi, un territorio boschivo e montano con scogliere che si affacciano a strapiombo sul mare. Proprio questi territori sono forse i meno ispirati, con tanti paesini e grotte (in cui trovare tesori) tendenti a somigliarsi un po' tutti tra loro ma comunque sempre piacevoli.



Comunque come avrete capito è proprio l'esplorazione il punto forte del titolo. Hogwarts Legacy è pieno di cose da fare ed è piacevole portarle a termine, in un modo che dà quasi assuefazione. Che sia a piedi, a cavallo di una scopa o di un ippogrifo, non vi stuferete mai di girovagare.


Come già accennato, tolte le missioni principali e secondarie, per la maggior parte del tempo andrete alla ricerca di sfide, collezionabili e tesori. Tutte queste attività, ognuna a modo suo, vi ricompenseranno principalmente con nuove skin estetiche, nuovo equipaggiamento (comunque sempre modificabile a livello estetico con le skin che avete trovato fin dall'inizio del gioco, anche di ciò che avete rivenduto), ma anche ad esempio con l'ampliamento della barra della magia antica e degli oggetti trasportabili. Alcune di queste attività inoltre richiederanno incantesimi specifici e un minimo di ragionamento per essere completate. Infatti in molte situazioni diverse, anche durante alcune missioni principali, il gioco vi metterà di fronte ad enigmi e puzzle ambientali da risolvere grazie all'ingegno e alle vostre magie. Enigmi mai troppo difficili ma comunque abbastanza stimolanti.



Grazie a tutto ciò che collezionerete, potrete anche personalizzare la versatile Stanza delle Necessità nel modo che preferite. La Stanza delle Necessità è una sala magica che appare agli studenti in caso di bisogno e che assume la forma più adatta ad ogni situazione; voi la utilizzerete principalmente come rifugio con postazioni in cui coltivare piante e distillare pozioni (che potrete utilizzare in combattimento per avere dei vantaggi temporanei), oltre che per potenziare l'equipaggiamento e prendervi cura degli animali magici che avete salvato dalle grinfie dei bracconieri. Dalle mura ai pavimenti passando per il mobilio e le decorazioni, la Stanza è completamente modificabile: un vero e proprio parco giochi per chi ama personalizzare i propri spazi nei videogiochi.


Hogwarts Legacy sicuramente non è un gioco innovativo. Piuttosto, se vogliamo, può essere definito come il classico videogioco "comfort zone", quel tipo di gioco non troppo impegnativo ma che intrattiene, divertente e non esageratamente diluito nei contenuti che propone grazie anche ad una mappa di gioco piuttosto contenuta (che non è necessariamente un male). Sicuramente il gioco migliore mai creato sul Wizarding World. Un titolo piacevole per chiunque, un must-have per ogni fan di Harry Potter.

Voto: 8


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