Il Gioco dell'Anno 2025 per Game'N'Talk
- Game 'n Talk Editoriale

- 3 giorni fa
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Come ogni anno, ci sediamo a discutere qual è il gioco dell’anno per noi che scriviamo sulle pagine digitali di Game’N’Talk. Con un 2025 così, la non è stata affatto semplice.
Poco più di un paio di settimane ci separano ormai dal termine di un’annata che definire sensazionale per i videogiochi è poco. Tanti, forse troppi videogiochi hanno caratterizzato questo 2025, al punto che cominciamo a dimenticare tutte le uscite di questo anno. È un anno che ha visto il lancio di un nuovo Monster Hunter fenomeno mondiale, l’arrivo di Nintendo Switch 2, una serie di produzioni indipendenti e doppia AA che si sono distinte in maniera tale da forse cambiare quello che sarà il panorama videoludico del futuro.
Con queste consapevolezze, abbiamo cercato di scegliere il gioco dell’anno. Ognuna delle scelte riportata nel seguito è personale e non influenzata dal parere degli altri membri del gruppo di scrittura.
La scelta di Adriano: Death Stranding 2 On The Beach
In un 2025 così ricco di esperienze videoludiche fantastiche, scegliere un “preferito” non è affatto semplice. Benché abbia adorato alla follia titoli come Clair Obscur Expedition 33, Dispatch o Monster Hunter Wilds, dovendo eleggere il mio Game of the Year, la scelta ricadrebbe su Death Stranding 2: On The Beach. Il titolo di Kojima Productions mi ha conquistato sotto tutti i punti di vista, tenendomi incollato allo schermo dal primo all’ultimo minuto della sua considerevole durata.

Rivestire nuovamente i panni di Sam Porter Bridges e vedere come l’approccio alla questione dei legami sia variato così drasticamente rispetto al primo titolo è riuscito a toccare le corde giuste del mio cuore, facendomi amare il titolo ancor più del suo predecessore. Un ulteriore plus? La colonna sonora co-scritta da Woodkid, artista che adoro; brani come To The Wilder o Any Love of Any Kind sono ormai parte integrante delle mie playlist!
La scelta di Edy: Clair Obscur Expedition 33
Quando ho assistito al reveal di Clair Obscur Expedition 33, ho genuinamente esclamato 'GOTY' sulla mera base del primo trailer. Forse, al tempo, era una semplice battuta. Ho atteso questo gioco con il fiato sospeso, incantata dalla premessa del suo mondo dark fantasy, il disperato tentativo di sventare l'ineluttabile, l'angosciante consapevolezza di quanto esattamente resta da vivere. L'universo narrativo di Clair Obscur sembrava affascinante fin dal primo incipit, ma è di certo giocando tutto il gioco e scoprendo la reale sottotrama del titolo che si resta incantati completamente. Si tratta di un gioco che vuole sovvertire la narrativa micro verso macro dei JRPG e che, seppur dando un tocco di modernità al gameplay a turni, non punta mai a stravolgere le caratteristiche portanti del genere che identificano un gioco come tale presso il suo pubblico di riferimento.

Ad aiutare la causa di Clair Obscur c'è il fatto che il suo cast è indimenticabilmente umano (divertenti, sentimentali, sbagliati e difettosi sono i personaggi che si ricamano un posto nel cuore del videogiocatore) e una colonna sonora di oltre 150 brani in cui Lorien Testard non ha sprecato un singolo secondo musicale. In pratica, non è una bugia dire che ho ascoltato quasi unicamente questa colonna sonora da aprile ad oggi, e forse anche perché rivivere quelle emozioni è l'unico modo che ho trovato per colmare in parte il senso di vuoto che il gioco mi ha lasciato.
È davvero difficile individuare un campo in cui questo gioco non eccella (narrazione, soundtrack, direzione artistica, gameplay, interpretazioni) e non soltanto dal punto di vista videoludico. Venduto ad un prezzo accessibile rispetto ai concorrenti, sviluppato da un team principale di trentadue persone ed un cane, promosso con i giusti tempi in un'epoca di teasing perpetuo quasi insostenibile, Clair Obscur è anche un modello esemplare sul come comportarsi all'interno dell'industria. Il fatto stesso che io lo abbia finito e, dopo cinquanta ore di gioco, lo abbia semplicemente ricominciato su un'altra piattaforma per completarlo al 100% mi lascia pochi dubbi: nessun ha fatto meglio quest'anno (e pochi hanno fatto così ben in questo decennio).
La scelta di Longo: Leggende Pokémon Z-A
Chi pensa che questa nomina abbia solo un fine provocatorio si sbaglia di grosso: Leggende Pokémon Z-A è la risposta a decenni di critiche che, seppur giustificate al tempo, oggi cessano di avere motivo di esistere... La realtà dei fatti è che la maggior parte di chi giudica negativamente questo titolo lo fa senza averlo giocato e basandosi su catture della versione Switch originale, ignorando che è stato pensato forse con in mente già la nuova console di casa Nintendo.

Le lacune grafiche ovviamente si presentano anche nella versione Switch 2 e c’è sicuramente margine per migliorare, ma Game Freak non ha mai avuto le pretese di spacciare Leggende Z-A per un gioco tripla A. Considerando la piega che stava prendendo il franchise Pokémon, con questo gioco si ricomincia di nuovo a sognare in grande.
L'esplorazione, anche se monotematica, è incentivata anche dalla verticalità che il gioco propone. I combattimenti in tempo reale sono stati un ulteriore punto a favore che porta una ventata fresca con sé, anche se lato tecnico si ha l'impressione che gli sviluppatori potevano fare qualcosa in più. Le meccaniche e le missioni insieme sono state pensate per divertire e non stancarsi del gioco, e il risultato è esattamente quello. È questo che la maggior parte della gente che critica Z-A ignora a prescindere. Ovviamente ci sono altri giochi che meritano di più, ma mi sono sentito in dovere di "dare a Cesare quel che è di Cesare" e di equilibrare le ingiustificate aggressioni che questo titolo ha subito.
La scelta di Luigi: Clair Obscur Expedition 33
Il mio gioco dell’anno 2025 - una scelta che forse potrebbe sembrare scontata - è Clair Obscur: Expedition 33. Questo JRPG francese è riuscito a riaccendere in me emozioni che, fino a poco tempo fa, provavo soltanto con i grandi classici di Square: un’impronta emotiva profonda che ha lasciato, al termine dei titoli di coda, un vuoto difficile da colmare con altri giochi. L’ambientazione, le musiche e la caratterizzazione dei personaggi si fondono alla perfezione con un sistema di combattimento a turni che però richiede anche interventi in tempo reale per schivate e parate.

Il risultato è un equilibrio tra azione e strategia che mi ha effettivamente spinto a migliorare i riflessi: ogni scontro richiede pianificazione e precisione, non soltanto rotazione delle abilità.
La storia mi ha sorpreso per i suoi colpi di scena e per la maturità con cui vengono trattati i temi, rendendo l’esperienza narrativa intensa e memorabile. Per me, Clair Obscur: Expedition 33 non è solo il migliore dell’anno: è un titolo che, per qualità e impatto emotivo, ha segnato l’attuale generazione.
La scelta di Pasqui: Blue Prince
Il 2025 è stato l'anno che videoludicamente mi restituito tanto sia a livello di qualità, di ambizione e di esplorazione di universi già conosciuti o completamente originali. Avendo giocato, con grande fortuna, la maggior parte dei titoli che saranno poi candidati nelle principali categorie delle varie cerimonie premianti, è stato veramente complesso scegliere, a questo giro, il mio personale gioco dell'anno. Però, dopo aver fatto mente locale per giorni, ho trovato quella che per me è stata l'avventura completamente originale e il simbolo di quest'anno. Blue Prince è senza dubbio un qualcosa che difficilmente dimenticherò negli anni perché il titolo sviluppato da Tonda Ros concentra dentro di sé una visione creativa che raramente si è vista negli ultimi anni.

Pensateci: chi mai avrebbe potuto pensare a un roguelike dove l'elemento randomico è collegato a delle stanze da pescare all'interno di una villa mutevole e dove l'obiettivo è trovare la stanza 46 in un edificio formato soltanto da 45 stanze? La risposta è ovviamente nessuno. Anzi, solo un folle poteva pensarci.
Ed è la visione folle che voglio premiare unita al coraggio di proporre qualcosa di inedito e mai visto prima: l'avventura del giovane ragazzo Simon P. Jones all'interno della magione di Mount Holly è una contorta matrioska di segreti che si celano in ogni angolo e sarà necessario un grande spirito di osservazione e grande sete di conoscenza per cercare di carpire ogni singolo dettaglio e segreto. E la ricompensa narrativa per ogni scoperta fatta dal giocatore è elevatissima perché, senza sbilanciarmi troppo, si scopre che dietro la villa c'è molto di più: ci sono persone, ci sono paesi, ci sono credenze politiche e c'è un mondo che ha una sua origine e una sua storia. Tutto questo in un "semplice" puzzle game che non mi ha fatto riposare il cervello per un mese intero. Un capolavoro di quelli che non dovranno assolutamente passare mai inosservati nei prossimi anni.
La scelta di Simone: Clair Obscur Expedition 33
Ci sono stati tanti titoli che quest’anno mi hanno colpito, ma mai avrei pensato che un RPG con combattimento a turni - che non amo particolarmente - mi avrebbe sconvolto la vita. Se dovessi riassumere in poche parole Clair Obscur Expedition 33, direi che è un dipinto steso su tela con cura e profondo amore da parte degli sviluppatori, un titolo profondo e immersivo che va ben oltre la sua giocabilità e l’intrattenimento stesso. Raramente mi sono trovato davanti a un gioco che racchiudesse una tale profondità sia nella narrazione che nella presentazione dei vari personaggi. Il gioco spinge ad approfondire la storia di ogni personaggio e come esso è collegato alla trama principale, creando così un legame emotivo tra giocatore e personaggi digitali. Nulla è lasciato al caso: protagonisti e antagonisti giocano un ruolo importante in tutto l’arco narrativo e non ci sono mai dei vuoti di trama o cambiamenti inspiegabili perché tutto è incastrato alla perfezione.
Tutto è anche incredibilmente bello da vedere e ben curato in ogni minimo dettaglio: il vento, i movimenti dell’acqua, la vegetazione, i giochi di luce, e gli effetti grafici durante gli scontri... tutti elementi che rendono il gioco ancora più bello e immersivo. La stessa cosa vale per la colonna sonora che mi ha distrutto totalmente in maniera positiva. Ogni suono e nota hanno toccato un tasto sensibile della mia anima che mi ha riportato a dei ricordi importanti della mia vita, cosa che non mi sarei mai aspettato di trovare in un gioco del genere. La potenza emotiva di Clair Obscur è il suo punto di forza secondo me.

Da non sottovalutare anche il mero aspetto del gameplay. Nella partita non mi sono mai annoiato, anzi è stato divertente affrontare i combattimenti, seppur con la meccanica di scontri a turno, dove bisogna pianificare ogni attacco e scegliere la mossa da eseguire con un set diverso per ogni personaggio. Non amo questo genere di scontri, ma Clair Obscur mi ha fatto ricredere e innamorare di questo nuovo modo di affrontare i nemici.
Quando ho concluso il gioco mi è rimasta dentro una grande emozione e allo stesso un vuoto incolmabile in maniera positiva per quello che mi ha lasciato il gioco a livello emotivo, perché avrei voluto che la storia non finisse mai per quanto mi stesse piacendo. Per tutte queste motivazioni senza dubbio Clair Obscur: Expedition 33 merita il mio GOTY dell’anno 2025, un gioco che mi ha sorpreso, sconvolto e cambiato la mia percezione verso i giochi di ruolo con combattimento a turni.
E voi cosa ne pensate di questo 2025 videoludico? Qual è il vostro gioco dell'anno?











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