Tutti ormai conosciamo il titolo videoludico Lies of P che si è rivelato una vera sorpresa per il mondo dei likesouls, ma anche per i giocatori che hanno avuto il piacere di immergersi in questo videogioco dalle tinte oscure ispirato all’immortale favola di Carlo Collodi. Noi abbiamo giocato questo titolo in tutte le salse e oltre al gameplay, la caratterizzazione dei personaggi, la storia del famoso burattino rivisitata da cima a fondo, ci ha profondamente colpito l’aria d’ansia e pathos che si respira durante tutta l’avventura, insieme alle magnifiche ambientazioni che oggi andremo a rivisitare per cercare di spiegarvi perché questo titolo ci ha colpito dall’inizio alla fine.
Vogliamo avvertirvi che nell’articolo ci saranno dei piccoli spoiler, ma che allo stesso tempo non saranno importati al fine di rivelare la trama del gioco.
Lies of P si divide in undici capitoli, ognuno caratterizzato da un’ambientazione in parte diversa dall’altra, e include alcuni personaggi ispirati alla favola di Collodi. Cercheremo in breve di analizzare questi aspetti sperando di riuscire a farvi immergere di nuovo nel mondo che la casa videoludica coreana ha costruito in maniera minuziosa e a tratti delicata per quanto riguarda la storia.
L’AMBIENTAZIONE
All’inizio della nostra avventura ci troviamo subito in una cittadina che richiama molto l’ambientazione steampunk: Krat. Qui ci fanno subito capire che questa città, una volta florida, è stata devastata dagli stessi automi-burattini che Geppetto ha creato per aiutare gli umani. Le macchine si sono ribellate eliminando ogni forma di vita e prendendo possesso di Krat. L’ambientazione che ci troviamo davanti è una cittadina devastata con architetture tipiche del genere steampunk ottocentesco, a cui si aggiungono anche dei riferimenti al grande autore di fantascienza Asimov che ha scritto le leggi della robotica e che i ragazzi della Neowiz hanno adattato ai burattini sanguinari.
Un altro luogo che abbiamo molto apprezzato è l’Hotel Kraft, rappresentato con un’architettura di fine Ottocento e ricco di dettagli, che poi diventerà per tutto il gioco il nostro hub principale, dove ritroveremo i personaggi che incontreremo durante la nostra avventura a seconda delle scelte che faremo.
Altra location che ci ha colpito e che sembra stata molto ispirata a Dark Souls, è la Cattedrale dell’arcivescovo Andreus: uno spettacolo per gli occhi, ma che allo stesso tempo ci rimanda col pensiero al capostipite dei souls.
Immergendoci ancora di più nell’avventura di P, ci ritroviamo ad attraversare ambientazioni più cupe e ispirate, come la fabbrica di Venigni, la discarica, ma soprattutto quello che dovrebbe rappresentare il Paese dei Balocchi, ossia una spiaggia idilliaca ma vuota che troveremo in end-game. Queste tre location, senza levare nulla alle altre, ci hanno aiutato a immergerci completamente nel mondo di gioco, insieme all’intricata città di Krat, fino ad arrivare a una torre, dove affronteremo la boss fight finale e scorgeremo tutto il percorso che abbiamo fatto per arrivare al nostro obiettivo, gratificati da una vista mozza fiato.
Ci siamo molto divertiti a esplorare ogni angolo di tutte le ambientazioni con la scoperta di collezionabili e meravigliose shortcut poste sapientemente dagli sviluppatori, ma la cosa che ci ha più affascinato è stato vedere un mondo devastato da marionette-robot, e respirando la sua desolazione.
I PERSONAGGI
In Lies of P sono presenti tantissimi personaggi tra principali e secondari, ma noi ci limiteremo a farvi conoscere quelli che più si accostano maggiormente alla favola di Pinocchio.
In primo piano c’è il nostro P, un androide-burattino in grado di mentire a suo piacimento e creato da Geppetto come nella storia originale. P ci accompagnerà per l’intera durata del gioco e spetterà a noi decidere quali scelte fargli prendere, così come la sua personalizzazione molto varia tra armi, abiti, abilità e l’inseparabile braccio meccanico intercambiabile. Il nostro scopo sarà attraversare un mondo oscuro di cui abbiamo parlato prima, fino a raggiungere il nostro ultimo nemico per riportare la pace a Krat.
Un altro personaggio che troviamo è l’immancabile Geppetto, che nel gioco è l’ideatore e creatore dei robot. Il suo scopo è sempre stato quello di creare macchine in grado di facilitare la vita degli umani, ma purtroppo le cose non sono andate come l’uomo si aspettava (vedi trailer). Lui è il personaggio che più di tutti ci spronerà a proseguire nella nostra avventura, dicendoci che stiamo agendo per il bene comune, ma in realtà Geppetto cerca solo la sua redenzione personale. Come già detto, saremo noi a decidere se credergli o meno.
La fata turchina in Lies of P è rappresentata da Sophia, una bellissima donna che ci aiuterà a comprendere meglio quello che è successo a Krat e ad aumentare il nostro livello. È proprio lei a svegliarci all’inizio del gioco e a condurci in ogni livello. Una presenza se vogliamo secondaria, ma non meno importante per le abilità in suo possesso.
Gemini, è il famoso grillo parlante, rappresentato nel gioco simbolicamente dalla nostra voce interna e da una lanterna, che più che consigliarci farà delle considerazioni su ciò che accade nel mondo di Krat.
Il gatto e la volpe sono impersonati da due umani mascherati che nel gioco ci chiedono favori, ovviamente per poi tentare di ingannarci. Starà a noi decidere delle loro sorti.
Nel gioco troviamo anche altri personaggi ispirati alla favola di Collodi: Antonia ed Eugenie, rispettivamente Mastro Ciliegia anziano falegname nella storia originale, ed Eugenio, compagno di scuola di Pinocchio. Antonia è la proprietaria dell’hotel, ha una storia di sofferenza alle spalle e lotta contro un morbo che ha afflitto gli esseri umani dopo la ribellione dei burattini. Eugenie invece è colei che ci permetterà di aumentare la potenza delle nostre armi.
Per chiudere troviamo Simon Manus in cui per l’aspetto abbiamo trovato chiari riferimenti a Mangiafuoco. Lui è l’uomo che ha collaborato con Geppetto e Venigni per creare i burattini, ma poi si è separato da loro per risvegliare un potere oscuro che l’ha completamente avvelenato.
In conclusione non abbiamo voluto dare troppi dettagli su ambientazioni e personaggi per non fare troppi spoiler, ma allo stesso tempo volevamo incuriosirvi e invitarvi a esplorare il mondo oscuro di Pinocchio secondo la casa videoludica Neowiz, che pur essendosi ispirata a giochi come Dark Souls e Bloodborne per realizzare la loro creatura, ci regalano comunque forti emozioni se riusciamo a giocare a Lies of P senza pensare appunto e per forza a un souls.
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