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My Hero Academia: luci e ombre del finale

Il manga, scritto e disegnato da Kohei Horikoshi conclusosi il 5 agosto 2024, ha profondamente diviso i fan a causa del suo finale. Noi della redazione abbiamo preferito prenderci un po' di tempo per riflettere e assimilare l'epilogo prima di esprimere le nostre opinioni. In questo articolo, analizzeremo quelli che, a nostro avviso, sono gli aspetti positivi e negativi del finale dell'opera.

 

A cura di Adriano Ventrone, Edy Ferrone e Mattia de Noto


Con la sua run decennale, My Hero Academia, il manga scritto e disegnato da Kohei Horikoshi, si è ricamato un posto tra le più onorevoli e fruttuose opere ad essere pubblicate sulla celebre rivista Jump. Che sia merito dell’innovativo immaginario supereroistico ispirato ai fumetti americani, ai personaggi così tridimensionali da sembrare persone vere e proprie che conosciamo da sempre, alle illustrazioni magnifiche di Horikoshi, My Hero Academia ha costruito un pubblico di lettori così grande e devoto da far quasi paura.


È innegabile: con la sua conclusione, questo manga lascia un enorme vuoto nei nostri cuori e nel nostro tempo libero, e lo fa soprattutto perché non tutti i punti di questo ending ci hanno soddisfatti. Ci siamo seduti per scrivere, più nel dettaglio, i nostri pareri sul finale dopo qualche mese di riflessione.


Ecco i pro e i contro del finale di My Hero Academia!


Attenzione: l’articolo contiene numerosi spoiler sul finale di My Hero Academia. Qualora non foste in pari col manga, vi invitiamo a non leggere.


Il commento di Adriano


Pro: Il passaggio del testimone


My Hero Academia Finale

Il tema centrale dell'opera ruota attorno al concetto del "passaggio della torcia olimpica", ovvero il trasferimento di responsabilità alle generazioni future per raggiungere grandi traguardi. Questo principio è rappresentato anche dal quirk "One For All", che incarna perfettamente l'idea del trasferimento del potere da un individuo all'altro. Il finale riflette chiaramente questa filosofia: un decennio dopo la battaglia finale, l'indice di criminalità è ai minimi storici. Questo risultato non è dovuto solo agli eroi, ma anche a un impegno collettivo delle persone, che hanno compreso che il cambiamento richiede la collaborazione di tutti per il bene comune. Il messaggio che ne emerge è di grande speranza: si è creato un mondo in cui, metaforicamente, "gli eroi hanno molto tempo libero". Un pensiero che l’opera ha saputo sostenere fin dai primi capitoli. Veramente un bel messaggio!


Contro: E i villain?


Uno dei punti di forza di My Hero Academia è sempre stato l'approfondimento dei villain, in particolare dei membri della Lega dei Villain, a cui sono state dedicate storie intense e complesse. Tuttavia, nel finale, molte di queste trame sembrano crollare. Nessuno si aspettava una redenzione completa per questi "ragazzacci", ma è come se le loro storie e i loro tormenti, causati da una società profondamente corrotta, fossero stati accantonati in favore di un futuro roseo e privo di ombre. Un vero peccato.


Il commento di Edy


Pro: Essere un eroe è ciò che si è dentro


Il messaggio fondamentale di My Hero Academia viene portato in fondo con dignità: l’eroe è chi vuole salvare tutti, anche coloro che non lo chiedono, anche coloro che non sanno di volerlo, indipendentemente dall’avere poteri. In questo, la conclusione di un Deku supereroe adulto grazie agli strumenti di supporto procurati dai suoi ex compagni di classe dopo una carriera da docente e una società che promette di impegnarsi ed aiutare indipendentemente dal fumettistico e tossico titolo di Hero mantengono tutte le promesse fatte dall’opera nel suo corso. L’immagine finale degli ex ragazzi della 1A adulti ed eroi dopo un meticoloso elenco dei loro meriti nel sociale è toccante per chi ha amato questo manga. Come il One for All ha sempre auspicato, la torcia viene passata a dei giovani che hanno saputo vedere oltre le definizioni della società per tentare di raggiungere chiunque, anche chi non sembrava più salvabile. 

My Hero Academia Finale

Contro: troppe chance sprecate, troppa paura di osare


Sfortunatamente, l’autore sembra spesso lavarsi le mani dalle scelte difficili. Se già in passato questo era stato evidente – far pensare al lettore che Hawks fosse in combutta con i villain per poi chiarire un secondo dopo via flashback che stava facendo il doppio gioco; privare Deku di entrambe le sue braccia per farle ricomparire miracolosamente poco dopo grazie ad Eri, ecc. — ciò è incredibilmente più lampante nel finale. L’autore ci ha detto diverse volte nel corso di My Hero Academia che i concetti di hero e villain sono connotazioni nate dalla società per effettuare una distinzione, eppure egli stesso diviene vittima di questa banalizzazione quando gli eroi riescono a sopravvivere a qualsiasi letale ferita con espedienti – Bakugo che fa ripartire il proprio cuore, così che Edgeshot possa restare vivo nonostante ridotto quasi senza un corpo, Hawks la cui unica parte bruciata da un raggio frontale di All For One risulta essere la maglia  – mentre i villain si spengono uno per volta, per trasfusione, per autodistruzione, o chissà, portandoci quasi a chiederci: avevamo immaginato noi la critica a questa distinzione che sembrava emergere dal manga?


In particolare, in questo modo, l’autore si libera dalla complicazione di scrittura maggiore: affrontare un post guerra per questi criminali, che restano criminali, ma le cui azioni hanno subito una contestualizzazione tale da creare affezionamento a chiunque abbia seguito l’opera. Insomma, è stato molto più facile, fin troppo facile seppellirli o non parlare più di loro piuttosto che trovare una soluzione bilanciata.


Il commento di Mattia


Pro: La missione dell’eroe


Cosa vuol dire essere un eroe? Fin dalla prima pagina è il tema su cui verte tutta l’opera, tutte le vicende, le guerre, le lotte ed i sacrifici. Con questo finale, Kohei Horikoshi riesce finalmente a donarci il suo concetto più alto e massimo: essere un eroe è una missione che chiunque può compiere, chiunque reputi valga la pena alzarsi,  lottare, dare il massimo per il bene del domani, per permettere a chiunque di vivere in pace un giorno in più o una vita lontana da soprusi e tirannie, un futuro in chiunque può vivere serenamente. In questo senso, Izuku Midoriya si pone come nuovo simbolo e speranza, ispirando con le sue gesta amici, alleati, addirittura alcuni Villain, tutti pronti ad aiutare un ragazzo che da una realtà senza poteri si sta ergendo come il più grande degli eroi e come simbolo incarnato della speranza.


Con la stessa umiltà con cui ha ricevuto i poteri che gli hanno permesso di realizzare il suo sogno, il nostro Deku sarà costretto a dire addio allo “One for All” ma lo farà in totale serenità e pace. Il maestro Horikoshi sfrutta ciò per lasciarci con un ultimo maturo messaggio: un vero eroe, quando il suo compito è concluso, deve sapersi mettere da parte con cuor leggero, cosciente che le sue gesta non verranno mai dimenticate ma rimarranno sempre una fiamma, un faro per ispirare e guidare le future generazioni.


Contro: un finale un po’ amaro


Per quanto la battaglia finale prenda una curva ascendente sempre più epica, dalle ultime pagine dell’opera traspare invece una profonda amarezza. Le vicende trattate, anzi il larga parte non trattate, nel post guerra lasciano trasparire una profonda cupezza provenire dall’autore: Izuku Midoriya ritorna privo di quirk e, seppur il valore simbolico è molto forte volendoci insegnare l’umiltà di un eroe, non possiamo negare che abbia lasciato alcuni fan con l’amaro in bocca.

My Hero Academia Finale

Horikoshi ci lascia con un Deku ormai professore della UA ma abbandonato dai suoi ex compagni di classe, che in segreto, capitanati da Bakugo lo aiuteranno a ritornare in pista finanziando una tuta High Tech simile a quella utilizzata da All Might, usando questo Deus Ex - Machina narrativo per far risorgere il Deku eroe e non lasciare i fan “totalmente scontenti”.


Il manga ci lascia con tavole molto aspre e poco ispirate, abbandonando quasi totalmente i toni ed il mood di gioia e speranza verso il domani, scontrandosi con una realtà molto amara e fatta di compromessi.

 

Tra positività e negatività, di certo My Hero Academia ha lasciato in noi un segno indelebile ed un amore per questi personaggi che avrà pochi eguali nel mondo dei manga e degli anime. Attenderemo con ansia il prossimo lavoro di Kohei Horikoshi.


E voi, cosa avete pensato del finale di My Hero Academia?

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