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Recensione: Contraband Police sbarca su console, quanto è dura la vita in frontiera?

La nostra recensione di Contraband Police sviluppato da Crazy Rocks Studios e pubblicato da PlayWay, che per la prima volta vede il lancio del titolo su console.

Nel panorama videoludico numerosi sono i titoli che permettono ai giocatori di vestire i panni delle forze dell’ordine, spaziando da esperienze investigative a simulazioni operative. A testimonianza della varietà di genere di questi videogiochi, possiamo citare fra i più noti Police Simulator, The Precinct e l’acclamato L.A. Noire.


A queste produzioni si aggiunge anche Contraband Police, un titolo pubblicato nel marzo 2023 da PlayWay e sviluppato dal team polacco Crazy Rocks Studios. Contraband Police propone un’esperienza univoca dove il giocatore interpreta una guardia di frontiera operante in una piccola cittadina situata al confine di un regime comunista immaginario degli anni ’80. Il compito principale è controllare il passaggio di veicoli, merci e persone, verificando documenti, identificando irregolarità e fermando potenziali sospetti.


L’esperienza non si limita però a un semplice simulatore di ispezioni doganali perché la nostra guardia viene coinvolta in casi investigativi, missioni di pattugliamento e inseguimenti, con l’obiettivo di andare a caccia di contrabbandieri, criminali organizzati e figure politiche corrotte che tentano di infiltrarsi attraverso il confine.

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Il titolo ha ricevuto un’accoglienza sorprendentemente positiva, conquistando rapidamente la community di Steam grazie alla sua peculiarità e alla combinazione di più generi come quello della simulazione, dell'investigazione e dell'azione. Le vendite hanno superato le 800.000 copie, un risultato che si è rivelato fondamentale per Crazy Rocks Studios, poiché ha contribuito a risollevare lo studio da una difficile situazione economica, garantendone la continuità produttiva.


Sull’onda del successo e dell’apprezzamento da parte del pubblico, è stata presa la decisione di espandere la presenza del gioco anche al mercato console. Contraband Police è approdato dunque su PlayStation 5 e Xbox Series X/S il 6 novembre 2025, presentato come World Premiere e noi a distanza di 2 anni e mezzo dalla Sua pubblicazione, abbiamo analizzato la versione Playstation 5.


Non solo contrabbando: la vita della frontiera nel regime comunista


Contraband Police è ambientato nel 1881, in una regione sotto il controllo di un regime comunista. In questo scenario, il giocatore veste i panni di una guardia di frontiera incaricata di controllare il passaggio dei viaggiatori che desiderano varcare il confine di una cittadina immaginaria. Il nostro compito principale consiste nel verificare che i documenti siano in regola, ispezionare i carichi trasportati e soprattutto individuare coloro che tentano di introdurre merci di contrabbando, spesso nascoste con grande ingegno. Fin dai primi momenti il gioco ci fa comprendere quanto la vita al confine sia dura e pericolosa: veniamo infatti informati che la precedente guardia è morta in circostanze misteriose, lasciando vacante un ruolo rischioso e fondamentale.


Ora toccherà a noi mantenere l’ordine nelle aree di frontiera, affrontando non solo i trafficanti più astuti, ma anche una serie di casi di omicidio che richiederanno tutte le nostre capacità investigative. La routine quotidiana della guardia è solo una parte dell’esperienza. Nel corso dell’avventura, infatti, il giocatore verrà coinvolto in eventi che riflettono la complessa situazione politica e sociale del Paese. Tra questi vi sono eventi legati a una pandemia, costruita come una reinterpretazione fittizia e creativa di quella da Covid-19, e momenti di tensione dovuti allo scontro tra oppositori e governo. Durante queste missioni speciali saremo chiamati a compiere scelte morali e politiche: le nostre decisioni influenzeranno non solo il destino del protagonista, ma anche il modo in cui le diverse fazioni ci percepiranno. Il giocatore potrà quindi orientarsi verso il sostegno al regime oppure simpatizzare con il movimento di opposizione, dando vita a un percorso narrativo che rispecchia le proprie convinzioni e il proprio modo di affrontare il conflitto.


Questa combinazione tra attività di controllo, indagini, gestione del confine e una trama ricca di tensioni politiche rende Contraband Police un titolo unico nel suo genere, capace di unire simulazione, narrativa e tematiche sociali all’interno di un contesto storico immaginario ma sorprendentemente credibile.


Alt! fornisca i documenti!


In Contraband Police una delle prime lezioni fondamentali riguarda il riconoscimento dei viaggiatori che non rispettano le norme necessarie per attraversare il confine. Il gioco introduce gradualmente il sistema di controllo documentale, mostrando al giocatore come verificare la coerenza e l’autenticità dei dati riportati sui documenti esibiti. Il primo passaggio consiste nel confrontare attentamente il passaporto con il permesso di transito, due documenti che devono combaciare in ogni dettaglio. Dopo aver ritirato i documenti dal conducente, dobbiamo verificare che nome, cognome, numero identificativo del passaporto e data di scadenza siano perfettamente in linea con quanto indicato sul permesso. Il permesso di transito, inoltre, contiene informazioni cruciali da esaminare, tra cui la data di validità e l’eventuale scadenza del permesso stesso: se uno di questi elementi non rispetta i requisiti o non coincide con il passaporto, il viaggiatore non è autorizzato a oltrepassare il confine. In questa fase iniziale il nostro compito principale è quindi prestare attenzione ai documenti presentati e determinare, con precisione e responsabilità, se il soggetto può essere lasciato passare o se deve essere respinto.


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Confrontare passaporto con il permesso di transito sarà il primo passo per ogni controllo

Questo passaggio, apparentemente semplice, verrà reintegrato da nuove direttive dove rientra l’obbligo di verificare anche la carta di trasporto dei veicoli commerciali. Tale documento riporta nel dettaglio il tipo e la quantità delle merci trasportate. Il nostro compito sarà quindi quello di confrontare con attenzione il contenuto reale del carico con quanto dichiarato: dovremo ispezionare i pacchi, contarli uno per uno e, quando necessario, scaricare parte della merce a terra per verificare che tutto corrisponda esattamente alla documentazione fornita.


I contrabbandieri vengono individuati in ogni capitolo grazie alle indicazioni fornite dal Comando di Polizia, che ci trasmette una serie di suggerimenti utili per riconoscerli. Questi indizi possono riguardare il colore dell’automobile, la nazionalità del conducente, una targa parziale, oppure persino l’età del sospetto. Quando un viaggiatore corrisponde a una o più di queste caratteristiche, scatta l’allerta: è in quel momento che dobbiamo adottare un approccio particolarmente scrupoloso e metodico durante i controlli. Per procedere all’ispezione approfondita del veicolo, è necessario far scendere il conducente e utilizzare la torcia UV per individuare eventuali punti sospetti all’interno dell’abitacolo, dei sedili e del bagagliaio. Non di rado la merce illegale può essere nascosta in doppifondi, nei pannelli laterali o sotto i sedili, e la torcia diventa uno strumento essenziale per portare alla luce un segnale luminoso a forma di S che indicherà il posto dove viene nascosta la merce. Alcuni contrabbandieri adottano metodi di occultamento più complessi, e in questi casi occorre procedere allo scarico completo delle merci per esaminarle una per una. Aprire casse, valigie, bidoni e contenitori richiede l’uso di specifici strumenti: il coltello, il piede di porco e l’ascia, indispensabili per tagliare, forzare o rompere gli imballaggi sospetti.

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Scaricare le merci a terra permette un conteggio preciso e un confronto diretto con la carta di trasporto

Queste “armi da ispezione” possono essere acquistate presso il negozio presente nel territorio di confine e in una fase avanzata di gioco potranno anche essere consegnate in dogana ad un prezzo aggiuntivo di 200 dollari. Con l’avanzare dei capitoli, le regole di ingresso diventano progressivamente più articolate, riflettendo gli eventi sociali e politici che si sviluppano nel mondo di gioco. Ciò rende il lavoro della guardia di frontiera sempre più complesso e dinamico, costringendoci ad adattarci a nuove normative introdotte dal governo.


Tra queste novità compare la scheda tecnica del veicolo, un documento aggiuntivo che riporta dati come peso, modello, tipo di motore e altre caratteristiche meccaniche. Sarà nostro compito verificare che tali informazioni corrispondano al mezzo presentato e che non siano state manomesse. In altri capitoli verranno introdotti divieti di transito rivolti a cittadini provenienti da determinate regioni, spesso a causa di tensioni politiche o rischi legati alla sicurezza nazionale. Questo significa che dovremo controllare con attenzione la nazionalità e la provenienza del viaggiatore per assicurarci che soddisfi i requisiti richiesti. Un ulteriore esempio di come le norme si evolvano è l’inasprimento delle misure sanitarie in seguito a un’improvvisa pandemia. La situazione richiederà che ogni viaggiatore mostri un documento di vaccinazione aggiornata, trasformando i controlli medici in un ulteriore elemento fondamentale della procedura di frontiera. Tutti questi nuovi obblighi si integrano capitolo dopo capitolo.


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Il coltello sarà necessario per scovare la merce nei sedili

Ogni ispezione svolta correttamente assegna un punteggio e una somma di denaro che si aggiungerà al budget della dogana. Questo ci permetterà di acquistare nuove armi, ampliare il nostro alloggio rendendolo più confortevole e sostenere le spese giornaliere legate a stipendi e gestione del personale. Se durante il gioco il nostro bilancio dovesse andare in negativo, incorreremo nel game over e verremo licenziati.


Molto più di un simulatore doganale


Le meccaniche del titolo non si limitano al controllo alla frontiera, ma comprendono un ampio ventaglio di attività che riflettono in modo realistico l’operatività delle forze dell’ordine. Il fulcro del gameplay rimane l’ispezione doganale, ma durante i controlli potranno verificarsi situazioni in cui sarà necessario intraprendere inseguimenti, poiché alcuni contrabbandieri tenteranno la fuga. Per questo motivo il gioco include un sistema di guida che consente di spostarsi liberamente sulla mappa, raggiungere differenti aree di interesse e avviare sia le missioni della campagna principale sia le missioni secondarie.


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Gli individui arrestati verranno trattenuti temporaneamente nelle celle della dogana e, al termine del turno di ispezioni, dovranno essere scortati dal giocatore verso il campo di lavoro. Allo stesso modo, la merce contraffatta sequestrata dovrà essere consegnata al comando di polizia per le procedure di confisca. La guida si presenta in modo basilare, priva di particolari difficoltà o imperfezioni: spostarsi sulla mappa risulta semplice e immediato. Gli unici ostacoli che potremo incontrare lungo il percorso saranno alcuni tronchi che bloccano la strada, da rimuovere a colpi d’ascia, e qualche (in realtà raro) automobilista che incroceremo durante gli spostamenti. La consegna dei contrabbandieri arrestati e della merce sequestrata comporterà, così come le ispezioni eseguite correttamente, un incremento della disponibilità di denaro.


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La cella sarà luogo di stallo per i contrabbandieri, in attesa che a fine turno li portiamo al campo di lavoro.

Oltre agli inseguimenti, il gioco include anche missioni secondarie e missioni principali che seguono il filone narrativo della rivoluzione contro il governo comunista. In queste operazioni saremo chiamati a indagare, intercettare carichi nascosti e sedare situazioni critiche che spesso degenerano in conflitti a fuoco. Sì, perché Contraband Police non è soltanto un gestionale: è anche un vero e proprio gioco d’azione, in cui ci troveremo frequentemente coinvolti in sparatorie o costretti a difendere la dogana dagli assalti dei ribelli. Il sistema di shooting si presenta in modo piuttosto basilare: non punta a offrire un’esperienza profondamente tecnica o complessa, ma si limita a fornire gli strumenti necessari per affrontare le fasi d’azione previste dal gioco. Le armi disponibili, tuttavia, contribuiscono a dare varietà agli scontri.


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Man mano che si avanza nei capitoli della campagna e che la nostra guardia ottiene nuovi gradi, il negozio di armi situato alla frontiera si arricchisce di equipaggiamenti sempre più efficaci, tra pistole, fucili e armi automatiche, ampliando in maniera graduale il nostro arsenale e offrendo un senso costante di progressione.


Nonostante questa crescita e la buona sensazione generale delle armi, il sistema di combattimento mostra alcuni limiti evidenti, soprattutto per quanto riguarda l’intelligenza artificiale dei nemici. Gli avversari tendono spesso a muoversi in modo prevedibile, con comportamenti talvolta poco reattivi e pattern di attacco ripetitivi, riducendo il livello di sfida e l’imprevedibilità degli scontri. Questa semplificazione non compromette del tutto il divertimento, ma rende le battaglie meno coinvolgenti di quanto potrebbero essere, soprattutto per i giocatori abituati a shooter più sofisticati.


 Modalità di gioco


Nel menu principale sono presenti quattro modalità di gioco.

La prima è la campagna, che rappresenta il fulcro dell’esperienza ed è quella oggetto di questa recensione.

La seconda è la modalità Crimson Fall, un DLC dedicato che al momento non è ancora disponibile.

A queste si aggiunge una modalità illimitata, pensata per giocare senza interruzioni e senza i vincoli narrativi della campagna, permettendo di concentrarsi esclusivamente sulla gestione della dogana e sulle attività di routine.

Infine troviamo la modalità classificata, in cui la Repubblica si trova in un periodo di profonda crisi economica: i costi di gestione dell’avamposto sono elevati e il nostro obiettivo è resistere il più a lungo possibile. Questa modalità introduce una componente competitiva, poiché il punteggio ottenuto verrà confrontato con quello dei giocatori di tutto il mondo, dando vita a una vera e propria classifica globale, va precisato che, in questa variante, non sono previste né sparatorie né missioni secondarie: l’esperienza si concentra esclusivamente sulla precisione delle ispezioni, sull’ottimizzazione delle risorse e sulla capacità di gestire la pressione economica.


L'aspetto gestionale


Come accennato in precedenza, ogni attività svolta correttamente all’interno del gioco permette di aumentare la disponibilità economica della dogana; allo stesso modo, fallire missioni secondarie o commettere errori durante le ispezioni comporta una perdita di denaro. A questo bilancio giornaliero vanno poi sottratti i costi di gestione della struttura, insieme alle spese per il personale impiegato presso il valico di frontiera.


Investire denaro nella dogana è fondamentale per migliorare l’efficienza operativa. Sarà infatti possibile, mediante una spesa graduale, aumentare il comfort del nostro alloggio, ottenendo benefici come una maggiore salute massima. Inoltre, potremo ampliare la capacità della cella detentiva, utile per trattenere temporaneamente un numero maggiore di contrabbandieri, e ingrandire il magazzino destinato allo stoccaggio della merce contraffatta sequestrata.


Il sistema gestionale consente anche di assumere nuovo personale da schierare in frontiera: potremo ,sia in termini di resistenza che di prestazioni, rende più semplice e rapido portare a termine gli inseguimenti, aumentando così le probabilità di catturare i contrabbandieri in fuga.


Ribelle o Comunista? A voi la scelta


Il gioco integra anche un sistema morale basato sulle scelte del giocatore. Non siamo obbligati a interpretare una guardia ligia al dovere e fedele al governo comunista: le nostre azioni possono deviare completamente da questa direzione.


Durante le ispezioni, ad esempio, è possibile accettare mazzette, lasciar passare contrabbandieri senza arrestarli o ignorare deliberatamente merci illegali, influenzando così sia il nostro guadagno immediato sia la reputazione della dogana. Le scelte morali emergono con ancora più forza nelle missioni della campagna principale. Non è affatto scontato che il giocatore debba supportare il regime: è possibile schierarsi con i ribelli, comprendere le loro ragioni e contribuire attivamente alla loro causa. Questa libertà di posizionamento politico modifica in maniera significativa il corso degli eventi, altera rapporti e alleanze e, naturalmente, porta a finali differenti a seconda del percorso intrapreso.


Il punto dolente... Il comparto grafico.


Se la componente simulativa e gestionale riesce a convincere grazie alla sua profondità e coerenza, non si può affermare lo stesso del comparto visivo. La grafica di Contraband Police rappresenta infatti uno dei punti più deboli dell’intera esperienza: il livello tecnico appare datato, persino considerando la sua uscita nel 2023 su Steam. Le ambientazioni sono essenziali, i modelli poco dettagliati e le texture spesso risultano piatte o poco curate. L’impressione generale è quella di un comparto grafico ridotto all’osso, che rinuncia a colpire dal punto di vista estetico per concentrare le proprie risorse su altri aspetti del gameplay. È evidente come l’obiettivo degli sviluppatori non fosse impressionare visivamente, ma offrire un titolo più orientato alla gestione, alle ispezioni e all’azione spicciola piuttosto che al realismo grafico.


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Texture e dettagli del titolo fanno capire che si è puntato decisamente su altro.

Ma perché è un titolo che ha avuto successo su Steam?


La risposta alla domanda sul perché Contraband Police abbia ottenuto buone vendite su Steam è in realtà piuttosto semplice: il gioco diverte grazie alle sue dinamiche. Pur consapevoli dei limiti grafici del titolo, ciò che lo rende coinvolgente è l’esperienza di simulazione come guardia di frontiera. Il sistema di controllo e le ispezioni appagano e permettono di immedesimarsi nel ruolo, offrendo un senso di responsabilità e soddisfazione per le azioni compiute.


La componente strategica è strettamente legata a quella gestionale: pur essendo essenziale, impone scelte significative. Il giocatore può decidere se investire le risorse nella struttura e nel personale, migliorando l’efficienza del proprio avamposto, oppure conservare denaro per creare un tesoretto di sicurezza, evitando il rischio di finire in game over a causa di ispezioni fallite o contrabbandieri sfuggiti. Anche la componente action, sebbene non rappresenti il punto forte del gioco e sia caratterizzata da un’intelligenza artificiale nemica limitata, svolge un ruolo importante nel diversificare l’esperienza. Le sparatorie e la necessità di difendere la dogana aggiungono varietà e impediscono che il titolo risulti un semplice gioco di strategia o gestionale, completando così un’esperienza complessiva bilanciata e sorprendentemente coinvolgente.


PRO

CONTRO

Fase d'ispezione molto curata Fasi action diversificano l'esperienza della simulazione e l'indagine Riesce senza dubbio a divertire

Comparto grafico scarno e datato Intelligenza artificiale dei nemici poco soddisfacente

Contraband Police offre un’esperienza diversa dal solito, ma soprattutto divertente. L’aspetto simulativo e gestionale costituisce il cuore del gameplay, mentre le fasi action, pur senza eccellere, contribuiscono a spezzare il ritmo e ad aggiungere varietà all’esperienza Complessiva, richiamando in parte la dinamica di titoli come Job Simulator. Il gioco presenta alcuni difetti, come un comparto grafico datato e un’intelligenza artificiale nemica poco curata, che difficilmente rimarranno impressi nella memoria dei giocatori. Per questo motivo, il titolo è consigliato principalmente a chi cerca un’esperienza diversa, focalizzata sull’interpretazione di una guardia di frontiera e sui controlli di veicoli, documenti e merci lungo il confine. Al contrario, chi è alla ricerca di un’esperienza basata esclusivamente sull’azione e sui conflitti a fuoco potrebbe rimanere deluso.


Voto Finale: 7.5/10

Ringraziamo Keymailer per averci fornito la chiave per recensire questo titolo.

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