Il recap in attesa del Ragnarök: gli spin-off di God of War
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Il recap in attesa del Ragnarök: gli spin-off di God of War

Aggiornamento: 4 nov 2022

Che sia per esperienza diretta o per sentito dire, la saga di God of War non è di certo sconosciuta a chi bazzica nel mondo dei videogiochi. Una saga titanica, in tutti i sensi, che ad oggi conta molti capitoli. Facciamo il punto della situazione sulla trama, nell'attesa del nuovo capitolo in uscita il prossimo 9 di novembre: God of War Ragnarök.

 

Se non lo avete ancora letto, qui trovate il link all'articolo precedente: God of War II!


Il capitolo principale successivo a God of War II sarebbe uscito nel 2010 su PlayStation 3 col nome di God of War III, titolo a cui spettò l'ardua impresa di chiudere l'epopea di Kratos in grande stile. Tuttavia, negli anni immediatamente successivi al secondo episodio, furono prodotti diversi videogiochi dedicati al furioso spartano e quasi tutti si rivelarono essere opere minori rispetto alla trilogia principale. Queste opere ebbero comunque il merito di fornire una grossa quantità di informazioni, ampliando enormemente la "lore" di God of War.

Sulla linea temporale della serie tali episodi vanno a collocarsi tutti prima del gran finale di God of War III e di conseguenza ciò li rende, oltre che spin-off, dei prequel.

Prima di entrare nel dettaglio però, è giusto fare chiarezza sia sulla cronologia di pubblicazione che su quella interna agli eventi della serie, per non creare confusione.


Di seguito l'elenco di tutti i videogiochi della serie, esclusi i più recenti capitoli principali che dal 2018 hanno dato il via al nuovo ciclo di storie basate sulla mitologia norrena.

Ordine di uscita

Ordine cronologico interno (fabula)

God of War (2005)

God of War: Ascension

God of War II (aprile 2007)

God of War: Chains of Olympus

God of War: Betrayal (giugno 2007)

God of War

God of War: Chains of Olympus (2008)

God of War: Ghost of Sparta

God of War III (marzo 2010)

God of War: Betrayal

God of War: Ghost of Sparta (novembre 2010)

God of War II

God of War: Ascension (2013)

God of War III

God of War: Betrayal

God of War: Betrayal è di fatto il capitolo più contenuto di tutti, uscito solo su dispositivi mobili e di conseguenza unico episodio a non essere sbarcato su console PlayStation.

Malgrado ciò, ricevette buone critiche poiché nella sua limitatezza rispettava lo spirito ed il gameplay della saga principale. È ambientato nel periodo direttamente precedente al prologo di God of War II e narra principalmente di contrasti avuti con la dea Era ed il nipote di Zeus, Keryx. Una serie di eventi che lo renderanno più mal visto dagli Olimpici di quanto già non fosse.


God of War: Chains of Olympus


Primo capitolo dei due rilasciati su PlayStation Portable, l'allora innovativa console portatile di Sony, God of War: Chains of Olympus fu sviluppato dalla software house Ready At Dawn, in collaborazione con Santa Monica Studio, e si svolge qualche anno prima gli eventi dell'originale primo capitolo. Un videogioco sicuramente non d'impatto come poteva accadere su console casalinga, ma che rispettava ed anzi arricchiva il gameplay tipico della serie, oltre che raccontare dei curiosi retroscena.

 

Kratos, sotto il controllo degli dèi, sbarca nell'Attica per contrastare l'invasione dell'esercito persiano. Mentre la battaglia infuria, Kratos abbatte il re dei persiani e la sua bestia immonda, il Basilisco. Poco dopo accade qualcosa di insolito: il sole, o per meglio dire il dio Elio, precipita sulla terra gettando la Grecia nell'oscurità della notte. Lo spartano si dirige verso il luogo dell'impatto ed ivi trova il grande carro con cui Elio è solito trasportare il sole nei cieli. Il carro è un grande tempio, dimora del dio. Atena avverte Kratos di sbrigarsi a risvegliare i tre Destrieri del Fuoco capaci di muovere il carro, poiché l'improvvisa scomparsa di Elio sta lasciando troppo potere a Morfeo, il dio del sonno.

Nel tempio Kratos incontra Eos, sorella di Elio, la quale rivela il responsabile della scomparsa del fratello: il titano Atlante, che lo ha portato con sé nell'Ade. Kratos trova lo Scudo del Sole: con esso riesce a rianimare i tre destrieri, i quali partono in direzione del loro padrone.


Nell'Ade lo spartano cerca di attraversare il fiume Stige ma Caronte, il traghettatore di anime, lo reputa indegno di trovarsi lì e lo scaglia nelle profondità del Tartaro. Liberatosi dalla prigionia, Kratos risale il Tartaro arrampicandosi sui titani incatenati alle sue pareti; inoltre trova il mitico Guanto di Zeus, l'arma con cui Zeus incatenò i titani, forgiato dal dio Efesto in persona. Di nuovo da Caronte, stavolta lo spartano lo sconfigge ed attraversa lo Stige per raggiungere il tempio di Persefone, moglie del dio Ade.

La musica che Kratos sentiva fin dall'inizio del suo viaggio si rivela essere la melodia suonata dalla defunta figlia Calliope, che adesso può vedere chiaramente.

Persefone lo incoraggia a purificarsi da tutte le sue colpe e malvagità per potere entrare nei Campi Elisi e rimanere con la figlia. Il guerriero si spoglia di tutto ed entra nell'Eden greco ma, una volta lì, Persefone svela i suoi piani: piena d'odio nei confronti degli dèi che non mossero un dito quando fu data in sposa ad Ade contro la propria volontà, ella decise di liberare Atlante per rubare il potere di Elio, così da usarli entrambi per distruggere il Pilastro che regge il mondo intero; tutto sarebbe collassato sugli Inferi, anche l'Olimpo. Rimanere con Calliope significava perderla di nuovo e per sempre, così Kratos decide di riabbracciare la sua rabbia: recuperate le sue abilità, si scaglia su Persefone. Grazie al Guanto lo spartano ha la meglio: Persefone muore e Atlante viene incatenato al posto del Pilastro, costretto a sorreggere il mondo in eterno.

In volo sul carro di Elio, di ritorno nella terra dei vivi, Kratos tenta il suicidio ma viene salvato dallo stesso dio e da Atena. Mentre è privo di sensi, i due riprendono i manufatti divini che egli aveva con sé.



God of War: Ghost of Sparta


Anche God of War: Ghost of Sparta fu sviluppato da Ready At Dawn per PSP. Questa volta la differenza rispetto alla serie principale si percepì terribilmente, poiché fu distribuito a pochi mesi dall'uscita di quel God of War III, il quale portava la saga a livelli mai visti su PS3. Tuttavia fu un ottimo gioco per console portatile: perfezionava il lavoro svolto nel precedente episodio e portava in scena una parte della storia personale di Kratos del tutto inedita, utile a comprendere ancor di più il suo carattere e l'odio che cova per gli dèi. Si colloca tra God of War e God of War II, nel periodo di tempo in cui Kratos è il nuovo dio della guerra.

 

Tormentato da visioni sulla propria madre e fratello ritenuti defunti da tempo, Kratos parte per la città di Atlantide, culla della conoscenza, per cercare risposte. Atena cerca di dissuaderlo, affermando che ci sono cose di cui è meglio non sapere, ma Kratos non le dà ascolto. Durante il tragitto la sua flotta è attaccata e distrutta dal mostro marino Scilla.


Lo spartano approda comunque sull'isola e inizia il cammino verso il Tempio di Poseidone, nel quale trova sua madre Callisto, esanime. Tenuta prigioniera e costretta a mentire per tutto questo tempo dal padre di Kratos, ella le rivela la vera sorte di suo fratello Deimos: egli è ancora vivo, tenuto prigioniero nel Regno della Morte. Questo dominio è una dimensione a sé stante dimora di Tanato, dio della morte (diversamente da Ade, che è il dio dei morti e re del regno dei defunti) ed essere primordiale più antico degli Olimpici stessi.

La chiave per raggiungere il Regno della Morte, spiega Callisto, è il Tempio di Ares a Sparta. Come ultimo gesto, Callisto cerca di rivelare l'identità del padre sussurrandola all'orecchio del figlio ma finisce per trasformarsi in un orribile mostro. Kratos è costretto ad ucciderla, dandole pace.

Poco dopo lo spartano è attaccato ancora da Scilla: i due finiscono nel vulcano vicino alla città; lì Kratos incontra il titano in catene Thera, che lo prega di essere liberata. Lo spartano esegue acquisendone parte dei poteri; la liberazione del titano però provoca l'eruzione del vulcano. Inoltre, per uccidere il mostro Scilla, Kratos distrugge gli avanzati meccanismi che tengono la città a galla. Atlantide, gioiello di Poseidone, inizia ad affondare nelle profondità dell'oceano.


Il Fantasma di Sparta riesce a fuggire e a raggiungere il valico della catena montuosa in Laconia che porta a Sparta. Durante il tragitto incontra Erinni, figlia di Tanato, messaggera inviata a fermare la missione dello spartano: i due si scontrano. Il dio della guerra la trucida e raggiunge le porte della sua città natale. Lì, il ricordo di quando suo fratello fu portato via lo assale: poiché un oracolo aveva predetto la caduta dell'Olimpo a causa di un Guerriero Marchiato, Ares ed Atena vennero a prendere il piccolo Deimos, il quale era nato con delle voglie sul viso e sul braccio. Kratos cercò di fermarli; in tutta risposta Ares lo colpì causandogli la famosa cicatrice che gli attraversa l'occhio destro. Egli crebbe con la convinzione che il fratello fosse morto, ed in suo onore si tatuò il simbolo rosso che gli ricopre il lato sinistro del corpo: un Guerriero Marchiato nel corpo e nella mente.



Raggiunto il Tempio di Ares e recuperato l'artefatto in grado di aprire il portare per il Regno della Morte, Kratos viaggia a ritroso per tornare ad Atlantide, ove a aveva in precedenza scorto un passaggio inattivo per il dominio di Tanato. Dopo mille peripezie, lo spartano riesce a raggiungere il portale. Nel Regno della Morte finalmente trova suo fratello Deimos, condannato al tormento per l'eternità. Furioso col fratello che aveva giurato di proteggerlo, Deimos si scaglia su Kratos e i due lottano finché un furibondo Tanato non interviene in cerca di vendetta per sua figlia Erinni. Il dio della morte spiega a Kratos che ogni sua azione è manovrata dal destino che gli dèi e le Sorelle del Destino hanno scelto per lui, e che non è altro che una pedina. I due fratelli iniziano una lotta impetuosa contro Tanato, ma nello scontro Deimos perde la vita.

Lo strambo becchino che una volta Kratos incontrò ad Atene sta già scavando la fossa per Deimos. Il re dell'Olimpo ha capito troppo tardi che la profezia era stata mal interpretata da Ares quando scelse il fratello minore: il vero Guerriero Marchiato è Kratos. Adesso che non ha più nessuno, egli è un dio libero da ogni vincolo terreno ed è furioso per tutto ciò che gli dèi gli hanno portato via. Atena è sinceramente rammaricata per tutto ciò che Kratos ha dovuto passare, ma a lui ormai non importa più nulla.



God of War: Ascension


God of War: Ascension torna ad essere un progetto di Santa Monica Studio, con alla regia del progetto Todd Papy. Purtroppo il titolo ha avuto la sfortuna, in quanto secondo e ultimo videogioco pubblicato su PlayStation 3, di essere uscito dopo God of War III, nel 2013. Questo capitolo prequel si colloca prima di tutti gli altri giochi della saga in termini di cronologia interna e, in quanto tale, non poteva reggere il confronto con la battaglia finale tra Kratos e l’Olimpo. Essendo ambientato al tempo in cui Kratos decise di voler spezzare il suo patto con Ares, GoW: Ascension non poteva mettere in scena un guerriero così potente e pieno di risorse come quello che vediamo in GoW III per questioni di coerenza narrativa; anzi, abbiamo l'occasione di conoscere un Kratos sì violento e arrabbiato, ma ancora molto umano. Va da sé che, per quanto il titolo abbia un ottimo gameplay (il quale ruba sapientemente dove può da GoW III), pecca in varietà. Kratos ha a disposizione le sole Lame del Caos, potenziabili con magie elementali fornite dagli dèi, e alcuni manufatti molto particolari importanti sia per il gameplay che per la storia. God of War: Ascension torna ad essere più lineare, con meno scene al cardiopalma (ma comunque ce ne sono, e sono pure molto belle) e più sezioni con enigmi e puzzle ambientali di tutto rispetto, aspetto di cui sia GoW III che gli altri spin-off risultavano carenti.

 

Prima ancora degli Olimpici e dei titani, gli esseri Primordiali si affrontarono in una battaglia senza fine. Dallo scontro e dalla loro morte si generò la terra, ma nacquero anche le Furie, né dèi né mortali, né vive né morte. Le Furie erano totalmente indipendenti, custodi dell’onore ed esecutrici del castigo. Quando Zeus salì al potere, capì che non erano una minaccia per lui. Il gigante dalle cento mani di nome Briareo fu la prima vittima della collera delle Furie, poiché egli aveva stipulato e poi infranto un patto con Zeus. Le Furie resero il Centimane l’esempio da non seguire, punito in eterno.



Kratos è incatenato nella prigione delle Furie costruita sul corpo di Briareo dopo aver infranto il suo patto con Ares, dio della guerra. Nonostante le torture, il Fantasma di Sparta ha ancora abbastanza forza da liberarsi e affrontare Megera, la prima delle tre Furie. Durante lo scontro, i poteri di Megera danno vita a parte del corpo di Briareo; Kratos trucida le creature prima di arrivare ad uccidere anche Megera, da cui recupera un amuleto. Ognuna delle tre Furie porta gravi allucinazioni allo spartano, ognuna delle tre cerca di circuirlo tramite visioni di lussuria, gloria e nostalgia, mostrandogli la famiglia che non ha più.

Tre settimane prima, ossessionato dalle allucinazioni provocate dalle Furie che lo stanno cercando, Kratos è nella città di Cirra e viene avvicinato da Orkos, figlio delle Furie. Egli desidera aiutare lo spartano e gli consiglia di raggiungere Delfi, per vedere l’Oracolo Aletheia. In seguito si scoprirà che Orkos era nato dall’unione tra Ares e la regina delle Furie Aletto, poiché il dio desiderava un guerriero perfetto capace di aiutarlo a rovesciare Zeus e l’Olimpo. Orkos fu una delusione; divenne quindi il custode vivente dei giuramenti delle Furie, incastonati letteralmente nella sua pelle. Profondamente contrario alle azioni di Ares e delle sue madri, Orkos aveva deciso di aiutare lo spartano così che potesse fermare i piani del dio della guerra.

Giunto al tempio di Delfi, Kratos affronta i custodi Castore e Polluce, solo per ritrovarsi di fronte ad un’Aletheia i cui occhi profetici, tramandati da un oracolo all’altro, le sono stati strappati via. La donna morente gli consegna l’Amuleto di Uroboro e lo indirizza alla Lanterna di Delo, in cui sono custoditi gli Occhi della Verità, capaci di contrastare le illusioni delle Furie. La Lanterna è parte della gargantuesca statua in onore di Apollo costruita dall’architetto Archimede. Kratos raggiunge il porto di Cirra per salpare in direzione della statua.

Nel presente, dopo la morte di Megera, Kratos scaccia anche la Furia Tisifone, da cui recupera una strana pietra rossa.


Giunto alle isole di Delo, Kratos ricostruisce pezzo dopo pezzo la statua di Apollo in rovina grazie all’Amuleto di Uroboro, capace di mostrare nascita e morte di tutte le cose; le Furie oramai lo hanno raggiunto e cercano di fermarlo. Orkos giunge in aiuto donandogli la Pietra del Giuramento, con cui acquisisce nuovi poteri. Finalmente dentro alla ricostruita Lanterna retta dalla statua, Kratos recupera gli Occhi della Verità ma è attaccato da tutte e tre le Furie che questa volta riescono a sconfiggerlo. I manufatti ottenuti gli vengono confiscati; infine Kratos è portato in catene nella prigione del Centimane.

Nel presente Kratos affronta Aletto, da cui recupera gli Occhi della Verità. Aletto si trasforma in un gigantesco mostro marino e unisce le forze con Tisifone, ma lo spartano è duro a morire. Dopo essere riuscito a distruggere Tisifone, indebolisce Aletto a tal punto da farla tornare a dimensioni normali. A quel punto, la uccide.


Le Furie sono state sconfitte, ma Kratos non è ancora libero. Tornato a casa, il guerriero vede comparire Orkos. Per recidere definitivamente il patto di sangue col dio della guerra, la Furia gli rivela di dover morire per mano sua: a malincuore Kratos obbedisce. Libero dal patto, lo spartano ora vede chiaramente la verità su tutte le nefandezze compiute in passato, compreso il familicidio. Un passato doloroso che lo colpisce duramente, di cui non può perdonarsi. Giurando di servire gli dèi nella speranza che lo possano liberare da quel tormento, Kratos si incammina.

Da quel momento in poi le visioni delle sue azioni non smetteranno mai di tormentarlo...



 

Finiscono qui le storie degli spin-off di God of War.


Articolo successivo: God of War III!

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