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Recensione: Haunted Hotel - L'hotel infestato

Sbarcata su Netflix il 19 settembre 2025, questa serie animata comica horror ideata da Matt Roller, sceneggiatore di Rick & Morty, ci porta nell’infestato Undervale Hotel.

Haunted Hotel - L’hotel infestato, la nuova serie animata di genere commedia horror nata dalla mente di Matt Roller, già sceneggiatore della celebre serie Rick & Morty è approdata di recente, un po’ in punta di piedi, su Netflix. Scopriamo insieme in questa nostra recensione come se la cava questo promettente prodotto d’animazione.


Questa recensione NON conterrà spoiler sulla trama al di là della premessa!


La Trama: benvenuti all'Undervale Hotel Haunted Hotel - L'hotel infestato


La storia si svolge quasi interamente nell'Undervale Hotel, un hotel non solo diroccato e fallimentare, ma anche infestato da tutti gli spiriti delle persone morte al suo interno o nel perimetro della proprietà. A gestire l’hotel troviamo: Katherine, madre single che ha ereditato la struttura da suo fratello Nathan morto misteriosamente nell’edificio un anno prima, Nathan in persona (o in spirito?) ed Esther e Ben, i figli di Katherine. Si aggiunge al gruppo, più come elemento di disturbo, Abaddon, un demone degli inferi intrappolato nel corpo di un ragazzino del 1700.


Hunted Hotel
L'Undervale Hotel

Il mal assortito gruppetto cerca di giorno in giorno di far funzionare l’hotel mentre si scontra, episodio dopo episodio, con le minacce soprannaturali che sembrano essere in qualche modo attratte dalla struttura.


Una famiglia tradizionale... o quasi


Come c’è da aspettarsi da una serie partorita dalla penna di uno degli sceneggiatori di Rick & Morty i personaggi della serie risultano ben scritti ed interessanti, anche se forse un po’ troppo caricaturali alle volte. Da un lato abbiamo la "famiglia tradizionale", quasi troppo normale e stereotipata, dall'altro a spiccare per caratterizzazione sono gli altri personaggi.


hunted hotel
I protagonisti

La famiglia si compone di: Katherine (interpretata da Eliza Couple), una donna segnata da scelte di vita opinabili e qualche tragedia che ogni giorno prova a districarsi tra le attività genitoriali e quelle di imprenditrice, Ben (interpretato da Skyler Gisondo), un teenager un po’ sfigato ma di buon cuore ed Esther (interpretata Natalie Palamides), una ragazzina iperattiva ed appassionata di occulto.


Più mordenti sono invece Nathan (interpretato da Will Forte), l’eclettico e soprattutto defunto fratello di Katherine, ed Abaddon (interpretato da Jimmi Simpson). In questo paragrafo eviteremo di entrare nel dettaglio, approfondendo il discorso tra poco.


Misteri e singoli episodi 


Come spesso accade per i prodotti di questo tipo, anche Haunted Hotel sceglie uno stile di narrativa detta “Il mostro del giorno”. Infatti, in ogni episodio i nostri protagonisti si troveranno a fronteggiare misteri e minacce soprannaturali, andando però pian piano a costruire quelli che sono gli scenari e le situazioni cardine della macro-trama. Fa piacere notare come per molte delle creature o le situazioni paranormali la produzione abbia deciso di prendere a piene mani dal folklore odierno, andando ad inserire nella serie non solo elementi horror classici, ma anche qualche chicca come ad esempio criptidi, leggende metropolitane e simili. Bene o male tutti e dieci gli episodi che compongono questa prima stagione della serie scorrono piacevolmente, riuscendo anche ad incuriosire e strappare delle sincere risate.


hunted hotel
Uno degli spettri dell'hotel ispirato ad una leggenda metropolitana

Alla fine della visione di questa prima stagione, comunque, si può notare come da un lato si sia scelto di renderla essenzialmente autoconclusiva (forse per paura di un repentino mancato rinnovo a cui Netflix ha abituato le produzioni delle sue serie) ma che comunque lascia aperti alcuni interrogativi che potrebbero essere ulteriormente esplorati in un’eventuale seconda stagione.



Temi di un certo spessore trattati sapientemente


Benché la sua anima spiccatamente umoristica possa trarre in inganno a una prima occhiata, Haunted Hotel resta una serie pensata per un pubblico adulto, e non solo per la discreta quantità di violenza che avviene tra le mura dell’hotel. La serie affronta spesso temi impegnativi come il lutto, l’abbandono e il suicidio, con una consapevolezza e una maturità rare nei prodotti animati.


Prendendo ad esempio Katherine, Ben ed Ester, emerge subito come ciascuno di loro, al di là delle peripezie che l’hotel riserva, cerchi di superare in modi diversi una situazione familiare travagliata. E se già questo non bastasse a dimostrare la profondità con cui la serie tratta certe tematiche, a sorprendere di più è zio Nathan, il defunto fratello di Katherine: la sua morte viene solo accennata lungo tutta la narrazione, per poi esplodere nel finale e far rileggere allo spettatore piccoli dialoghi e comportamenti sotto una nuova, sconvolgente luce.


È proprio grazie a questi dettagli che Haunted Hotel si eleva sopra la media delle produzioni animate, distinguendosi come un’opera capace di fondere comicità e introspezione con rara efficacia.


Verdetto Finale

PRO

CONTRO

Storia interessante.

Horror e commedia sono ben miscelati.

I personaggi sono ben scritti ed hanno delle sfumature molto interessanti e ben gestite.

Tratta in maniera giusta alcune tematiche importanti.

Alcuni elementi di storia sono poco approfonditi.

Sensazione di “vorrei ma non posso”.


Haunted Hotel - L’hotel infestato, è una buona serie animata per adulti. Benchè essa non riesca a toccare picchi altissimi di scrittura o di struttura di altre serie a cui si ispira, prima tra tutte Rick & Morty, riesce comunque a mettere a schermo una storia divertente e coinvolgente che riesce ad intrattenere per tutta la sua durata. I personaggi, primi tra tutti Nathan ed Abaddon che apparentemente sembrerebbero quasi le spalle comiche, hanno uno spessore notevole e toccano degli argomenti decisamente impegnati, soprattutto Nathan. Per il resto, il difetto lampante di tutta la produzione è una costante sensazione di “vorrei ma non so se posso”, forse dovuto alla facilità con cui Netflix cancella progetti da un giorno all’altro. 



Voto Finale: 7.5/10

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