Dove sta sbagliando Playstation?
top of page

Dove sta sbagliando Playstation?

Nessuna grande sorpresa dallo State of Play di ieri, 27 ottobre, che sembra aver fortemente deluso i fan, colpevoli forse di dare troppo peso ai “leak” presunti. Dov’è che Sony sta sbagliando la propria strategia di comunicazione?

 

Il 27 ottobre alle ore 23.00 si è tenuto il più recente State of Play, una presentazione che ha puntato i riflettori su alcuni dei titoli imminenti (potete leggere il recap della diretta qui). La diretta ha avuto un’effettiva durata di venti minuti, dopo i quali molti fan hanno avuto la legittima sensazione di non aver guardato nulla. Dopo giorni di presunti leak sulla possibilità di vedere titoli come Hogwarts Legacy o addirittura Final Fantasy XVI è legittimo affermare che i contenuti realmente postati non possano soddisfare assolutamente nessuno.


Sia chiaro, alcuni tra i giochi messi in evidenza sono must play per chi accetta il compromesso della piccola produzione per ricavarne comunque un’esperienza di qualità (e tutti dovrebbero a mio parere), come Death’s Door che sbarca anche su console Sony e Nintendo, e Little Devil Inside. Perfino il DLC gratuito di Bugsnax ha strappato un bel po’ di sorrisi (a proposito, avete letto la nostra recensione di Bugsnax?).

Death's Door è un meraviglioso gioco d'azione e avventura già pubblicato su PC e Xbox.

Tuttavia, è giusto che Playstation faccia gravare la responsabilità di intrattenere il suo pubblico sulle produzioni piccole e indipendenti?


IL PROBLEMA HORIZON FORBIDDEN WEST

Lo slittamento di Horizon ha complicato la chiusura dell'anno per Sony


Il principale problema della campagna di fine di 2021 di Sony è Horizon: Forbidden West. I trimestri dell’anno in corso erano stati programmati in modo che queste esclusive accompagnassero il primo anno di Playstation 5:

  • Aprile: Returnal (che ha accolto finalmente la funzione Sospendi ciclo).

  • Giugno: Ratchet & Clank: Rift Apart.

  • Settembre: Deathloop.

  • Vacanze di Natale: Horizon Forbidden West.

Quando Horizon è stato posticipato, l’intera campagna di fine anno ha subito un cambio di rotta improvviso e Sony si è ritrovata con un enorme buco da riempire. Sia chiaro, Horizon non ha alcuna responsabilità nelle recenti discutibili scelte comunicative del colosso giapponese, né per quanto riguarda lo slittamento (Cyberpunk 2077 ha insegnato a tutti noi in maniera bruscamente efficace che i giochi non pronti non vanno rilasciati), né per quanto riguarda le scelte discutibili sulla gestione delle notizie (non abbiamo certo dimenticato il tentativo di rendere l’upgrade di Horizon a pagamento perché “uscito dalla finestra di lancio” e la clamorosa retromarcia).

Horizon Forbidden West è atteso il 18 febbraio 2022.

Va inoltre specificato che Horizon aveva maggiori responsabilità rispetto alle citate esclusive rilasciate quest’anno perché destinato a vedere la luce su PS4 e PS5: con il suo pubblico di oltre 100 milioni e a causa delle difficoltà di produzione e distribuzione delle console nuova generazione, infatti, Playstation 4 costituisce ancora una gigantesca e maggioritaria fetta di mercato. Horizon era il cavallo di battaglia di Playstation perché poteva raggiungere tutti.


A causa del rilascio posticipato, Sony si è trovata senza grandi produzioni da supportare nella finestra di lancio del Black Friday e di Natale, respirando a fatica, soprattutto perché schiacciata da Forza Horizon 5 e Halo Infinite per Microsoft, i remake di Pokémon e Shin Megami Tensei V per Nintendo.


Tuttavia, è lecito porsi la domanda che senso abbia condividere un post su Playstation blog che spiega elementi di gameplay di Horizon Forbidden West appena Microsoft pubblica uno sguardo dettagliato ad Halo? Non sarebbe meglio rinunciare a questo atteggiamento per sostituire le clip di 4-7 secondi incluse nel post con un onesto e più esteso video che mette in luce queste dinamiche al termine dello State of Play al centro della discussione?


LA RESPONSABILIZZAZIONE DEGLI INDIE

È giusto mettere sulle spalle degli indie la pressione di soddisfare l'intero pubblico?


Così, ci siamo ritrovati con Little Devil Inside, un gioco affascinante, che cattura la nostra attenzione, come main event dello State of Play, peraltro ufficialmente annunciato il giorno prima. È naturale che i fan si aspettino una sorpresa durante l’evento quando Little Devil Inside viene già inserito tra i presenti prima della diretta.


È forse proprio qui che Sony sbaglia più clamorosamente. Annunciare che Little Devil Inside sarà mostrato durante la presentazione spinge inevitabilmente il giocatore ad aspettarsi che ci sia qualche sorpresa, e questo perché non si può mettere sulle spalle delle piccole produzioni indipendenti che lottano già quattro, cinque, diciamo anche cento volte di più per affermarsi, trovare un proprio pubblico, riuscire a generare effettivi profitti.


Mettere in mostra giochi indie per favorirli vuol dire inserirli in contesti in cui molti guarderanno l’evento perché sanno che ci sono titoli tripla A che desiderano, dedicare un evento periodico specifico alle uscite indipendenti, promuoverli sul proprio canale; non è mettendo la pressione sui giochi indipendenti che si favoriscono questi, ed anzi, c’è il rischio che parte del pubblico risponda negativamente a questi titoli quando si presenta un’occasione come quella dello State of Play di ieri.


IL SOLITO PROBLEMA DEL DOVE E QUANDO

Mese dopo mese, diventa sempre meno chiaro quando aspettarsi gli annunci


Quando ieri pomeriggio, giornata di mercoledì, ore 17.30 non sono stati annunciati i giochi gratuiti del mese di novembre per gli abbonati a Playstation Plus, in molti hanno presunto che l’annuncio fosse semplicemente slittato allo State of Play. Invece, salvo che per First Class Trouble, il cui gameplay è stato mostrato in diretta, non sappiamo ancora di cosa si componga la line-up degli abbonamenti di novembre dei possessori di console Playstation (o meglio, lo sappiamo grazie a dei leak molto affidabili, altrimenti, in via ufficiale, saremmo completamente all’oscuro).

Non è la prima volta, negli ultimi mesi, che l’ultimo mercoledì manca dell’annuncio ed è già un po’ di tempo che Sony ha annunciato che i suoi servizi avrebbero cambiato forma in qualche modo, ma tutto resta in sospeso. Silenziosamente, Playstation ha cominciato a spingere per titoli di portate maggiore su Playstation Now ma anche in questo caso senza una esplicita strategia comunicativa che facesse capire ai giocatori cosa esattamente sta cambiando e mettendoli soltanto in difficoltà davanti alla scelta tra i due servizi per i quali non esiste una formula aggregativa che consenta di risparmiare se si vuole accedere ad entrambi.


ERA NECESSARIO UNO STATE OF PLAY?

Da dove nasce la pressione di tenere un evento se non si ha molto da mostrare?


Sorge a questo punto la domanda: se Playstation non aveva nulla da mostrare perché ha optato per uno State of Play? Non sarebbe stato meglio pubblicare delle featurette dettagliate sui giochi sul proprio canale? Purtroppo, l’evento pandemico ha contribuito a far sì che quelli che prima erano appuntamenti digitali occasionali diventassero una routine pigra per assolvere ai propri doveri comunicativi. È ormai una prassi quasi mensile, e crea forse una forma mentis per la quale se Sony, Microsoft o Nintendo non tengono una diretta questo mese, vuol dire che qualcosa non va.

Di certo non si vuole, con queste parole scaricare la colpa sui videogiocatori, ma è anche vero che la tendenza delle aspettative a salire verso le stelle sta sfuggendo al controllo della razionalità. I giocatori si aspettano sempre di più, pretendono sempre di più, sono ormai insaziabili, ma è anche un segno di debolezza da parte di società così grandi divenire schiave dell’appuntamento obbligatorio o della risposta immediata al rivale (una pratica alla quale forse solo Nintendo, che ha sempre pensato solo a sé nel bene e nel male, è estranea).


Ciò che risulta evidente in questo caso è che Playstation, dopo uno showcase in cui ha mostrato God of War: Ragnarok e annunciato Marvel’s Spider-Man 2 e Marvel’s Wolverine non aveva alcuna necessità o bisogno di creare rumore intorno a questo State of Play. Sarebbe stato molto meglio se ci fosse stata più onesta riguardo l’evento perché si sa: la risposta del pubblico dipende dalle aspettative, e in questo caso esse non sono state create unicamente da falsi leak e finti insider, ma effettivamente dalle scelte comunicative di Sony, o meglio dalle sue scelte di non comunicare affatto.

Insomma, Sony non è chiara sui giochi e sulle release, non è chiara sugli abbonamenti, non è chiara sul costo degli upgrade. La comunicazione sta cominciando a diventare un grande problema e più lo si ignora, più si rischia che diventi irrimediabile. La trasparenza è il principale vettore per creare un rapporto di fiducia e amore con il proprio pubblico, e Sony ha più volte cercato furbamente di comportarsi come se i fan avessero memoria corta o fossero ingenui all’inverosimile.


Un cambio di rotta è necessario affinché Playstation non perde una fidelizzazione costruita nel corso di decenni.

0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page